Pedro, Santi, Luis e Raul nel primo episodio intitolato In decostruzione, devono ammettere di essere dei veri e propri maschilisti e di seguire un corso di decostruzione della loro mascolinità per ricominciare a vivere dopo che il primo ha perso il lavoro, il secondo ha sua figlia diciassettenne in casa a vivere con lui, il terzo deve gestire l’insoddisfazione sessuale della moglie Ester e madre dei suoi adorabili figli e il quarto tenta di fare una proposta di matrimonio alla compagna ma non va come previsto.
Gli episodi della serie spagnola diretta da Laura Gaballero con Gorka Otxoa, Fele Martinez, Fernando Gil, Raul Tejòn, Kira Mirò, Maria Hervas, Paula Gallego e Raquel Guerrero, sono scorrevoli e appassionanti perché attualissimi, con storie di fallimenti sentimentali ai tempi dei social in questa società dove conta può l'apparire che l'essere.
Approda su Netflix, Maschi Veri che già dal titolo ricorda la serie spagnola.
Nell'adattamento italiano di Machos Alfa, la regia è di Letizia Lamartire e di Matteo Oleotto e sviluppa in otto episodi le avventure e disavventure di quattro amici over 40.
C'è Francesco Montanari nei panni dell'eterno seduttore anche se fidanzatissimo con Ilenia, avvocato di successo affascinante e aperta di mentalità come Sarah Felberbaum, che propone di vivere il rapporto come una coppia aperta, con incontri occasionali al di fuori della coppia appunto per fuggire da una routine che rischia di mettere a repentaglio la relazione.
L'unico uomo ancora sposato è Pietro Sermonti/Luigi, come il Luis spagnolo, somigliante sia nel carattere che nell'aspetto a Fele Martinez, che svolge la professione di poliziotto e inizia a fare i conti con l'andropausa, rendendo la moglie Tiziana, la bellissima e bravissima (Thony) insoddisfatta e che si invaghisce del suo personal trainer immaturo, il quale finisce col chiamarla mamma.
Nei panni del Santi spagnolo, il fragile Mattia, c'è Maurizio Lastrico, separato dalla bella sia pure iena Nicole Grimaudo, ma consolato e sostenuto dalla figlia adolescente bisex Alice Lupparelli, che cercherà di curare le ferite paterne attraverso una decina di incontri online su Tinder.
Dulcis in fundo c'è Pedro, anzi Massimo (Matteo Martani) un comunicatore scaltro e senza peli sulla lingua, non ancora padre e purtroppo licenziato nel primo episodio per colpa di uno spot sessista, cosa che comprometterà il suo tenore di vita altissimo, Vive in una megavilla con piscina con la compagna Daniela (Laura Adriani) in ascesa sui social (instagram) e con una collaboratrice domestica indispensabile e premurosa come Maria, la bravissima Yamila Suarez (in foto).
Amici fin dai tempi dell'università, i quattro inseparabili compagni di viaggio, su consiglio di un amico gay, decidono di seguire un corso sulla decostruzione della mascolinità, per mettere da parte la loro mascolinità tossica nel tentativo di costruire rapporti sani e vincenti.
Splendido il cast, la regia e la fotografia in questa serie nostrana, dove ho particolarmente apprezzato la verità sui volti degli attori, non solo bellissimi e perfetti ma con le loro rughe d'espressione senza filtri e le lentiggini che di solito vengono coperte dal trucco e ho amato la cura per la psicologia dei personaggi.
L'unica cosa che non mi è piaciuta: la rubrica di Selvaggia Lucarelli. Perché? Ha reso monotono e lento l'episodio che stavo seguendo con interesse.
Consiglio di seguire la serie su Netflix, evitando di fare sterili paragoni con la serie spagnola di riferimento.