A Real Pain
Follemente
Da un regista che ci ha letteralmente conquistato con le sue commedie corali da Immaturi, Immaturi il viaggio, passando per Perfetti sconosciuti, Sei mai stata sulla luna, Per tutta la vita e Tutta colpa di Freud, Follemente è la ciliegina sulla torta e a mio parere, quello riuscito meglio, grazie a una sceneggiatura al tempo stesso attuale e colta e dove si riesce a fare un paragone con un altro film da me adorato come Paura d'amare con Al Pacino (mio attore preferito) e Michelle Pfeiffer, Hector Elizondo, Nathan Lanee Kate Nelligan diretto nientepopodimeno che da Garry Marshall.
Qui la paura c'è, ma è quella di sbagliare la citazione, le luci giuste per il primo appuntamento, il tono adeguato, la paura è quella di essere fuori luogo, fuori tempo e soprattutto di essere se stessi in una società che ci vuole tutti omologati.
Guardando il film pare che il regista e sceneggiatore e i suoi collaboratori, si siano ispirati alla letteratura e a colui che sicuramente ha saputo descrivere magnificamente le dinamiche relazionali, sto parlando di Luigi Pirandello, che ha concepito la filosofia del lanternino che illuminava solo una porzione della realtà, lasciando l'altra al buio; Pirandello deve avere illuminato anche Genovese che ha fatto entrare in campo, insieme ai protagonisti, una coppia formata da un cinquantenne sposato e separato con prole e una trentenne, Uno nessuno e centomila, o i sei o più personaggi in cerca d'autore, una sorta di coro greco nella vicenda narrata, dramma o commedia che sia.
Nella gara a chi dice la cosa più interessante, più originale o retorica, il menù è quello ideale: la lasagna per i due sconosciuti Piero e Lara, che escono insieme per la prima volta, anzi s'incontrano per una cena casalinga, da lei.
Quindi, lui, lei e i loro alter ego onnipresenti.
Idea che funziona perché il film mi è piaciuto moltissimo, mi ha divertito e anche commosso sul finale.
Perché del lieto fine si ha bisogno, come di trovare il principe azzurro, insomma, quello giusto, anche perché noi donne siamo emancipate ma rimaniamo romantiche e sognatrici come Lara (Pilar Fogliati).
Anche se non si lavano le mani prima d'iniziare a mangiare, cosa inconcepibile per un'igienista come me, la cena si trasforma in un vero e proprio esperimento relazionale.
Edoardo Leo, attore caro a Genovese, un po' come lo è Johnny Deep per Tim Burton, veste bene i panni dell'insegnante separato e padre premuroso ma in cerca di nuove emozioni, forse di stabilità, quella che non ha trovato nel suo fallito matrimonio.
Lara, restauratrice di mobili, non è alla ricerca dell'uomo ideale ma di quello giusto anche perché vivere nella speranza di trovare quello perfetto è estremamente rischioso, il rischio è proprio quello di estinguersi. Del resto ha appena chiuso con un ragazzo che dopo due mesi, proprio la sera del suo primo appuntamento, le citofona per darle un regalo prezioso.
Nela mente di Pietro ci sono pensieri passionali espressi da Claudio Santamaria, più maturi e ponderati quelli di Rocco Papaleo e Marco Giallini e romantici con Maurizio Lastrico. Nella mente di Lara ci sono quelli romantici di Vittoria Puccini, trasgressivi di Maria Chiara Giannetta, erotici con Emanuela Fanelli e consapevoli con Claudia Panfolfi. La speranza è che questi slanci possano trovare un trait d'union.
Il film si consuma nel tempo di un appuntamento, il primo. Ed è di quelli che fanno riflettere, che divertono e che si fanno vedere e rivedere.
L'ho visto e lo sto rivedendo adesso mentre scrivo e non posso far altro che consigliarne la visione in streaming su Disney+.
Mercoledì la serie Seconda stagione

Return of the king La caduta e l'ascesa di Elvis Presley


Volare

Il club dei delitti del giovedì
"Questo posto è incantevole, fa venire una gran voglia d'invecchiare... di scrivere gli ultimi capitoli della tua vita", afferma Donna, l'agente ventiseienne riferendosi a Coopers Chase, l'elegante residenza per anziani e pensionati, dotata di tutti i confort e di una Sala Puzzle, riservata a quattro arguti investigatori capitanati da Elizabeth (Helen Mirren). Poi c'è Ron (Pierce Brosnan) e Ibrahim (Ben Kingsley) che "indossa un bel completo e ha una pelle fantastica. Ha un profumo buonissimo. Un fazzoletto ben piegato nel taschino. I capelli sono radi, ma comunque li ha. Niente pancia, e nemmeno doppio mento. E però sotto? Uhm. Sono sempre le mani a tradirti. Ha ottant'anni ma dice di dimostrarne settantaquattro. Lo dicono tutti. Il segreto e il pilates."
Joyce (Celia Imrie) ha i capelli completamente bianchi, è minuta, silenziosa, ha fatto l'infermiera e la mamma. I quattro anziani, non sono proprio amici, sono il Club dei delitti del giovedì.
Coopers Chase è un villaggio di lusso per pensionati in Gran Bretagna che conta circa trecento residenti. Puoi vivere in questo luogo solo se hai almeno sessantacinque anni, In questo splendido vilaggio c'è una piscina, una piccola vasca per la terapia delle artriti, una Jacuzzi. Ian Ventham è il proprietario di questo complesso residenziale, mostrando la sauna, già, c'è persino una sauna.
Ci sono sale ricreative, la palestra, la sala fitness, fino alla citata Sala Puzzle per le attività di gruppo. C'è una biblioteca e la tv a schermo piatto, Era un ex convento e i tavoli del refettorio del convento, sono diventati un esclusivo ristorante.
Tornando al Club dei delitti di cui fanno parte Elizabeth, Ibrahim, Ron e Joyce, pure Penny ne faceva parte ma ora è alla casa di cura. Joyce è diventata la nuova Penny per dirla come ha scritto l'autore del romanzo Richard Osman, da cui è tratto questo film meraviglioso diretto da Chris Columbus e in programmazione su Netflix.
Il Club fu fondato da Elizabeth e Penny, un' ispettrice di polizia per un sacco di anni.
Che lavoro svolgesse Elizabeth non è chiaro ma sicuramente "delitti, indagini e via dicendo erano il suo pane quotidiano".
A Penny ed Elizabeth non piaceva pensare ci fossero dei colpevoli che se ne andavano in giro a farsi i fatti loro, sicuri di averla fatta franca. Si era unito a loro Ibrahim, uno psichiatra e poi Ron, un vero e proprio leader sindacale.
"Il nostro ultimo caso irrisolto, era quello avvenuto nella notte dell'11 maggio del 1973 nella zona est di Londra".
Elizabeth e Ron stavano disponendo le foto dell'autopsia della povera ragazza, quella che Elizabeth pensava fosse stata uccisa dal fidanzato, forse traumatizzato da qualche vicenda personale. "Chi non ha elaborato un trauma può non rispondere delle proprie azioni a volte" afferma Ibrahim nel film, frase più efficace di quella del romanzo da cui la storia è tratta e che è la seguente: "Tutti abbiamo una storia strappalacrime, ma non è per questo andiamo in giro a uccidere la gente".
"Penny ed Elizabeth avevano risolto casi di ogni genere solo per la propria soddisfazione" in quel luogo ameno e per certi versi, ideale.
Il settore delle case di cura prosperava e, Ian ci aveva costruito la sua fortuna.
Un po' le teneva e un po' le vendeva, e poi ne comprava di nuove.
Coopers chase ossia quarantotto ettari di splendida campagna, con la licenza di costruire sino a quattrocento appartamenti per pensionati.
E' tutto pronto per la riunione coi residenti, Ian è abbronzatissimo, calmo. Accanto a lui c'è una giovane donna, è l'architetto del complesso residenziale.
Trattandosi di un giallo, vi lascio scoprire il seguito.
Di questo film ho amato immensamente il cast dalla Mirren a Pryce, il commovente finale con Oh very Young di Cat Stevens come sottofondo e la consapevolezza che la terza età sia il traguardo più emozionante della nostra vita.
Film consigliatissimo!!!
Priscilla
La Germania negli anni '50 vede nascere una delle più belle storie d'amore di tutti i tempi, quella tra un militare molto rock come Elvis, americano d'origine e spedito in Europa per ben due anni per svolgere il servizio militare e una giovanissima americana di nome Priscilla.
Lo sguardo rivolto a questa coppia è davvero appassionato ed è nello stile della regista Sofia Coppola che ne cura anche la sceneggiatura.
Elvis Presley (Jacob Elordi) e Priscilla Beaulieu (Cailee Spaeny).
Il giovane militare americano era già una star ed aveva da poco perso sua madre. Era famoso eppure solo e malinconico ed aveva una tremenda nostalgia della sua Terra. Anche a Priscilla mancava l'America e tra i due nacque una sintonia reciproca.
I genitori di Priscilla, non erano d'accordo sulla sua frequentazione con Elvis i quali vennero convinti a lasciarla partire, all'età di sedici anni, nella lussuosa residenza del fidanzato a Memphis.
Una volta giunta da Elvis, Priscilla era al settimo cielo.
Era accontentata in tutto e in America viveva nel lusso più sfrenato, frequentando un college per diplomarsi, ma doveva fare i conti con la sua assenza. C'era qualcosa che contava di più dello shopping, della piscina e delle ciglia finte per la ragazza; infatti la star era spesso fuori per girare una serie di film.
Al suo ritorno, c'erano gli amici e soprattutto Priscilla ad accoglierlo, che per assecondare i gusti dell'artista, aveva tinto i capelli di nero.
In questo film è mostrata l'estrema pazienza di una ragazza semplice e senza pretese che non avrebbe mai immaginato la sua vita dopo quell'incontro, sarebbe cambiata per sempre.
E' dato un ritratto umanissimo anche sotto il profilo psicologico di Elvis, che era molto devoto e per questo motivo aveva evitato rapporti sessuali con la compagna fino al giorno del matrimonio.
Leggendo i giornali, Priscilla scopriva i flirt reali o quelli attribuiti al fidanzato dalla stampa e ne soffriva molto, sentendosi poco desiderata.
Era finalmente giunto il giorno del suo matrimonio all'età di ventidue anni e la prima notte insieme a suo marito.
In quella stessa notte Priscilla resta incinta e all'età di ventitre anni partorisce Lisa Marie.
La fotografia in questo film è meravigliosa come la regia e l'interpretazione degli attori principali e anche di tutto il resto del cast.
Jacob e Cailee emozionano immensamente nei panni di Elvis e Priscilla anche sul finale, quando i due si separano.
Il film in programmazione su Netflix è suggerito.
Ossessione la serie Netflix / Il danno il film su Prime Video
"Sono pericolose le persone traumatizzate, sanno di poter sopravvivere".
E una delle frasi pronunciate da Anna al suo amante William, un medico chirurgo e padre di Jay (Rish Shah), il suo giovane fidanzato e futuro marito.
La trama della serie Netflix del 2023 vista ieri sera tutta d'un fiato, mostra Richard Armitage nel ruolo di William e Charlie Murphy in quello di Anna, che nel film del 1992 "Il danno" (su Prime Video), sono interpretati magnificamente da Jeremy Irons nei panni di Stephen Fleming, un ministro e Juliette Binoche è Anna Barton, la figlia di un diplomatico francese, il film è diretto da Louis Malle.
La vicenda è ambientata in Inghilterra. Anna ha un fratello che è morto suicida per amore.
La moglie di Jeremy Irons, Stephen nel film, è più seducente di quella del chirurgo William della serie Netflix, un adattamento contemporaneo del romanzo di Josephine Hart "Danage".
Nel film, tutto ha inizio da un incontro tra i genitori di Martin: Steven e Ingrid e la sua nuova fidanzata Anna, più grande di lui di qualche anno e di cui è innamoratissimo al punto da volerla persino sposare.
In realtà William incontra per caso Anna ad un evento culturale e tra loro scatta immediatamente la scintilla, una passione travolgente e incontenibile.
Binoche e Irons sono irresistibili, si scrutano, si seducono con grazia. Si danno appuntamento al telefono e non al cellulare come nella serie e questo rende la cosa più intima e intrigante.
Steven è un politico, un uomo tutto d'un pezzo che a contatto con Anna si scioglie come neve al sole, facendosi condurre dalla passione in un vortice senza via d'uscita.
Anna/Binoche è irresistibile, è una giovane donna misteriosa, ammaliante, bellissima.
Anna/Murphy è bella ma ombrosa, a tratti inquietante, meno passionale, turbata. Vive nel mistero e nella menzogna. Mente a tutti, persino a se stessa.
Il ministro Stephen nutre un sentimento di vero affetto nei confronti del figlio mentre William il chirurgo, è distaccato e freddo nei confronti di suo figlio soprattutto nel finale.
Stephen s'innamora perdutamente di Anna e le propone un salto di qualità nel loro rapporto. Intende lasciare sua moglie, ma Anna lo fa riflettere su ciò che ha costruito nella vita e lo distoglie dal proposito di lasciare Ingrid, sua moglie, che ha amato fino all'arrivo di Anna e dalla quale è amatissimo.
Ne Il danno, Anna ha un migliore amico Peter (Peter Wetzler) mentre nella serie Ossessione, ha una migliore amica Peggy (Pippa Bennet-Warner), nella casa della quale si consuma la maggior parte dei suoi incontri a sfondo sessuale con William.
La serie che appare leggera e piena di trasgressione ed erotismo, si trasforma, come nel film, in un dramma agghiacciante.
Il destino si ripete in tutta la sua ferocia e ci sarà un secondo uomo nell'esistenza di Anna che morirà per amore suo.
Suggerisco la visione del film su Prime Video con un ottimo cast e la serie su Netflix.
Bob Marley One Love
La recensione
Reinaldo Marcus Green, il regista e sceneggiatore, racconta la vita e la carriera musicale di Robert Nesta Marley, partendo dagli anni in cui s’imprime nel panorama mondiale grazie al tour che tocca svariati Paesi del globo terrestre, compiendo un vero e proprio Esodo, come il pezzo che dà il titolo al suo album rivoluzionario Exodus (1977).
Siamo nel 1976 e si consumano due rivoluzioni: una politica e l’altra musicale e grazie al carisma e alla tenacia di Bob, le due rivoluzioni s’intrecciano perché l’artista sceglie di mettere a repentaglio la sua stessa vita per cantare l’importanza della libertà individuale, rivolgendo lodi al suo Dio Jah.
Kingsley Ben Adir interpreta Bob Marley con stile impeccabile e una voce intonata e verosimile.
Kingsley è forse più longilineo di Bob anche nei movimenti più morbidi e meno selvaggi e scatenati di quelli del cantante giamaicano ma riesce ad emozionare, mostrando quella fierezza tipica di Bob, anche nei momenti più bui e tormentati della sua esistenza, dall’infanzia poverissima in cui non conobbe mai suo padre, all’adolescenza fino alla maturità dei suoi trent’anni, padre di numerosi figli tra cui Ziggie, cantante e produttore del film, e marito della corista e affettuosissima Rita, di cui veste i panni egregiamente la bella Lashana Lynch.
Il film biografico, è pieno di riflessioni sul valore di un’artista e sulle sue potenzialità, prima fra tutte quella di contribuire attraverso i suoi messaggi e moniti, al cambiamento globale, in un mondo in cui vince il male alimentato dalle guerre, sul bene e la pace.
Sono di una bellezza unica le immagini del vero Bob sul finale.
Consigliatissima la visione di Bob Marley One Love.
Suspicious minds
Sono pensieri sospettosi quelli che s'insinuano nella mente di giovani amanti e di una coppia sposata e consumata dal tempo che è passato.
Sedotta dalla presenza di Francesco Colella, ho visto il film come seduta davanti ad un cocktail analcolico da consumare nel tempo di un rendez-vous e che invece mi sono ritrovata a bere tutto d'un fiato.
Suspicious minds mi è piaciuto moltissimo perché mi ha ricordato un articolo che scrissi, intitolato: Il tradimento come terapia per la coppia, il tema della conferenza di uno psicoterapeuta nella quale veniva spiegata l'utilità del tradimento, se confessato, per superare una crisi di coppia, oppure per lasciarsi definitivamente.
Nel film accade tutto ciò che lo psicoterapeuta chiarì nella sua conferenza sul tradimento: ci si tradisce e poi si resta insieme oppure ci si lascia.
E' suggestiva la location: Roma, la città eterna, un hotel e un ascensore che si blocca e imprigiona per quasi due ore due turisti italiani, due sconosciuti, Fabrizio (Francesco Colella) e Giulia (Amanda Campana), che per un po' si estraniano dalle proprie identità per essere altro da se e persino per riconnettersi con i mostri di un passato da cui non riescono a liberarsi.
Francesco Colella è un manager italiano sposato con l'olandese Emilie.
Torna dunque l'Olanda, presente nel gioiellino Due piccoli italiani anche se qui Colella non compie un viaggio rocambolesco nell' Olanda delle speranze ma ci vive proprio, concedendosi vacanze romane con la moglie olandese Emilie (Thekla Reuten), conosciuta proprio nella Capitale.
Nella favola scritta e diretta con acume e sensibilità da Emiliano Corapi e apprezzata su Paramount +, vince la mentalità aperta e mitteleuropea di Fabrizio ed Emilie, coppia consolidata e annoiata ma complice ed evoluta, rispetto a quella moralista dei ventenni Daniele (Matteo Oscar Giuggioli) e Giulia, che iniziano con il prendersi gioco di una coppia incontrata sull'aereo e che non sembrava innamorata come loro e che finisce col farsi soggiogare e sconfiggere dalla gelosia per un flirt passeggero e senza alcun valore.
Consiglio di vedere il film che è davvero stupendo!
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