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Campo de’ Fiori




 Peppino, pescivendolo del mercato di Campo de' Fiori, detesta i suoi compagni di lavoro  e ama il bel mondo. 

Invaghitosi di un’ elegante signora, le fa una corte assidua e riesce a farsi invitare a casa di lei dove un gruppo di loschi figuri tiene una bisca. Sorpresi dalla polizia vengono tratti in arresto tutti, ma Peppino è subito rilasciato. Sempre più innamorato della bionda Elsa, della quale conosce la triste storia, è deciso a sposarla e malgrado le incertezze e i dubbi dei suoi colleghi del mercato, prende con sé Carletto il bambino vivacissimo che Elsa ha avuto da un altro uomo e prende in affitto un appartamento in attesa che esca di prigione. Ma quando Peppino crede di raggiungere il proprio sogno, riappare il padre del bimbo che reclama i suoi diritti e la donna è ben lieta di andare a Milano con lui e di sposarlo. Peppino ne soffre ma accetta tale giusta soluzione e, rinsavito, sposerà una sua compagna di lavoro che lo amava da tempo.

Aldo Fabrizi nei panni di Peppino, è un trentottenne affascinante e inedito rispetto al personaggio che amiamo ricordare e il suo charme in questo film è immenso.

Che dire di Anna Magnani che l’amato Peppino con disprezzo definisce “la fruttarola” e che poi diventerà sua moglie. È calata nel personaggio con tutta la sua straziante rassegnazione di popolana bella eppure sottovalutata dal collega del mercato da lei adorato.

Poi c’è Peppino De Filippo, altro gigante, in questo film del 1943 in bianco e nero che anticipa il Neorealismo, che è un barbiere e caro amico di Peppino e sarà il trait d’union tra lui e la fruttarola.

Il film apprezzato su Raiplay questa sera, diretto da Mario Bonnard, è da vedere e rivedere.


Lo spazio bianco


Su Raiplay mi è comparso il titolo di un film con Margherita Buy che stranamente non avevo ancora visto, sotto il titolo c’era scritto che restava un solo giorno per poterlo vedere e così, pur essendo tardi, ho collegato la app alla tv ed è iniziato “Lo spazio bianco”. La regista è Francesca Comencini e trae ispirazione dall’omonimo libro di Valeria Parrella.

Quando un libro diventa film prendono corpo le parole, i personaggi stessi si materializzano ed è diventato un luogo familiare anche lo spazio dell’incubatrice dove restano immobili e attaccate ai tubi per respirare minuscole creature nate premature che non si sa se nasceranno oppure moriranno. 

La protagonista del film è Maria, una quarantenne single che vive a Napoli e insegna l’italiano in una scuola serale.
Balla, una volta a settimana va al cinema dove incontra Pietro, un ragazzo padre di cui s’innamora e resta incinta.
Al sesto mese partorisce e la sua piccola Irene, dovrà restare in un’incubatrice fin quando e se riuscirà a respirare da sola.
Margherita Buy salta le sue lezioni serali per poter stare ogni  istante con quella figlia immobile di cui attende la nascita vera e propria.
In questo stato sospeso, come lei sono altre mamme, allegre, apprensive e folkloristiche, che la accompagnano nell’attesa snervante.
Napoli coi suoi colori e il suo calore è una città accogliente dove l’individuo trova sostegno nella collettività. 
In questo racconto drammatico e così umano, la Buy rappresenta un dolore che le segna il bel volto e la devasta. Ed è davvero magnetica in questo ruolo sia pure impaziente eppure così rassicurante.
La regista ingloba nel film un mondo al femminile dalle musiche ai personaggi principali e gli uomini sono solo da contorno, quelli utili sono i medici e gli allievi attempati, gli amanti, i mariti restano sospesi come quello spazio bianco tra la vita e la morte.
Un film magnifico dall’inizio alla fine che colpisce, commuove e mostra la forza e la bellezza dell’essere donna.
Visione consigliata!

I love my dad


 Questa sera ho scoperto un film su Prime video che mi ha letteralmente incollato alla tv.

È una storia drammatica quella di Franklin, un giovane smarrito e problematico che tenta il suicidio e non una volta sola.

Figlio di due separati e a loro volta instabili, soprattutto il padre un bugiardo patologico che non riesce ad essere leale neanche con se stesso, Franklin segue un percorso di cura da cui si spera esca più consapevole, scegliendo d’interrompere ogni tipo di dialogo col padre anche sui social.

La reazione di Chuck, suo padre, non tarderà ad arrivare anzi sarà proprio il suo atteggiamento assurdo, interpretato dallo splendido Patton Oswalt, ad alleggerire il dramma.

È un susseguirsi di messe in scena nella chat dietro la quale si cela lo scellerato genitore dopo aver creato un profilo fake al femminile, visto che Franklin lo ha bloccato, salvando le foto dal profilo di una cameriera di nome Becca conosciuta nel bar dove lavora, per riallacciare i rapporti con il figlio che ha trascurato per anni e che di lui non vuole più saperne.

 Inizia una vera e propria chat amorosa tra Franklin e Becca e la ragazza si materializza nelle visioni del giovane innamorato! 

Il regista e interprete di questo splendido film drammatico e spiazzante è James Morosini che coinvolge e si racconta nella pellicola che è una finestra  sul complicato rapporto tra genitori e figli soprattutto oggi con la dipendenza dai social che può avvicinare come in questo caso oppure creare distanze e vuoti incolmabili tra gli uni e gli altri. 

Visione consigliatissima! 

Elvis la nascita, l'ascesa, il travolgente successo e il declino di un mito


Dopo gli Oscar 2023 la scorsa notte, questa sera ci voleva un film come questo, sul mito, sulla vita e sul declino di Elvis Presley, d'ispirazione ai musicisti di rock and roll delle generazioni future.

Baz Luhrmann è il regista che ha diretto magnificamente un esplosivo Austin Robert Butler, tra cambi d'abito, flash del passato che s'insinuano nel presente per fare luce sui fatti e le visioni straordinarie e psichedeliche che per un attimo mi hanno riportato all'altro suo film di successo "Moulin Rouge" dove Nicole Kidman oscilla sull'altalena, compare, scompare e poi si materializza nel sogno reale di un amore impossibile. 

La narrazione è scandita dalla voce fuori campo del suo manager storico, un vero e proprio imbonitore olandese, il colonnello Tom Parker che sfrutta l’immenso  talento di un giovane cresciuto a Memphis. 

Elvis è un bianco in mezzo ai neri da cui assorbe l'amore per il gospel, per il blues e quel furore per la musica che trasmetterà con amore fino all'ultimo dei suoi giorni al pubblico, soprattutto quello femminile, che è in delirio per lui e che nutre i  suoi sogni e i progetti musicali e cinematografici.

L'imbonitore è Tom Hanks, una figura tossica da cui Elvis è attratto e intimidito al tempo stesso ma sente di essere una stella bisognosa di aiuto per brillare e in fondo il mondo dello spettacolo è un mondo d'imbonitori.

La prematura scomparsa dell'amatissima madre, il matrimonio con la bellissima Priscilla, la nascita dell'unica figlia Lise Marie, tutta la sua vita è avvolta in un vortice che mina la sua lucidità e lo conduce in un abisso che troppo presto porrà fine alla sua magica esistenza.

La storia di Elvis è fortemente condizionata dalla storia americana di quegli anni che colpisce profondamente il giovane artista religioso e ribelle, assetato di bellezza ed eternità.

Il suo inconfondibile modo di ballare durante i concerti, la voce suadente che raggiungeva le tre ottave di estensione, sono impresse in questa pellicola suggestiva ed emozionante che ho amato moltissimo.

Ultima riflessione. L'incredibile ed accurato trucco di Butler, curati dal nostro Aldo Signoretti, un trucco e parrucco davvero da Oscar.

Visione Consigliatissima!!!


Il segreto delle api


La trama

Scozia, 1952. Dunloth è un tipico paese di provincia, dove tutti conoscono tutti e il pettegolezzo corre veloce. Lydia Weekes, bionda e attraente, vive col figlio Charlie di dieci anni. Il marito, Robert, tornato dalla guerra, l'ha lasciata per una ragazza più giovane. Lydia lavora alle dipendenze della sorella di lui, Pam, donna matura dell'espressione arcigna, la cui figlia, Annie, frequenta a sua insaputa un ragazzo di nome George.

Un giorno, a scuola, Charlie fa a botte con un compagno (che aveva parlato male di sua madre), rimediando un livido ad un fianco. La cugina Annie, promettendogli di avallare con Lydia la bugia secondo cui sarebbe "inciampato su una pietra", lo accompagna all'ambulatorio locale. Qui viene visitato dalla dottoressa Jean Markham, più o meno coetanea della madre, che gli regala un libro, Heidi.

Ma Lydia non apprezza questo regalo e corre all'ambulatorio a chiedere spiegazioni. In questo modo fa conoscenza con Jean Markham. La dottoressa vive da sola in una grande casa ereditata dal padre, nel cortile della quale si prende cura di un alveare. Da quel giorno Charlie e sua madre vanno spesso a trovare Jean, e il ragazzino si interessa al mondo delle api, convinto che esse lo ascoltino.

Pam non vede di buon occhio Lydia. Alla prima occasione, un errore involontario sul lavoro, la licenzia. Per di più, la giovane madre non paga l'affitto di casa da parecchio tempo (lo stipendio non le bastava neanche per quello). Chiede aiuto finanziario a Robert, che rifiuta, dicendole che deve "imparare a prendersi cura di sé stessa e di suo figlio". Madre e figlio vengono sfrattati.

Jean si offre di ospitare entrambi a casa sua. Charlie ne è felice, perché potrà stare vicino alle api. Ancora di più lo è Lydia, che si sta accorgendo di provare una forte attrazione (ricambiata) per la bella dottoressa. Entrambe sono innamorate, l'una dell'altra, ma si trattengono per paura delle chiacchiere del paese... ma poi cedono e iniziano una relazione intima. Durante una notte d'amore Jean confida a Lydia di essere sempre stata lesbica, e che proprio per questo motivo aveva dovuto lasciare il paese; era tornata alla morte del padre per rilevare lo studio medico.

Nel frattempo Annie è rimasta incinta di George. Pam ha già deciso che cosa fare al riguardo.

Un giorno Charlie scopre sua madre e la dottoressa nell'intimità. Sconvolto, nonostante i tentativi delle due donne di trattenerlo, si precipita da suo padre, a casa di Pam, a raccontargli quello che ha visto, chiedendogli di fermarsi ad abitare lì. A Robert non sembra vero di aver trovato un modo per riprendersi il figlio svergognando l'ex moglie. Lydia accorre e tenta inutilmente di farlo ragionare. L'uomo la minaccia di chiamare la polizia se si farà ancora vedere.

Passano i giorni e la situazione non cambia. Charlie vive con suo padre, Jean e Lydia vivono insieme, anche se quest'ultima sente sempre più la mancanza del figlio.

Una donna sconosciuta si presenta a casa di Pam, che le dà dei soldi. È una praticante di aborti clandestini. Annie tenta di ribellarsi, ma l'intervento viene eseguito. Charlie, dal piano di sopra, capisce benissimo quello che sta succedendo. Ma quando Pam va a vedere la figlia la trova svenuta, pallidissima e vittima di una forte emorragia vaginale. L'abortista, dopo essersi presa i soldi, l'ha vigliaccamente abbandonata in quelle condizioni.

Lydia e Jean si vedono piombare in casa Charlie, che chiede alla dottoressa di aiutare Annie. Lei si precipita in soccorso. Madre e figlio restano da soli, e Lydia coglie l'occasione per spiegargli che il suo amore per Jean non ha cambiato niente nei suoi confronti. Il ragazzino sembra convinto.

Intanto, Jean pratica un raschiamento su Annie, salvandole la vita. Pam, che ha perso completamente l'espressione dura, le dice che non sa come ringraziarla, e le chiede di restare in paese perché hanno bisogno di lei.

Robert suona alla porta della casa di Jean. Lydia cerca di mandarlo via, ma lui si precipita dentro, urlando che rivuole suo figlio, ma non solo, rivuole anche lei. Vincendo la sua resistenza, la getta sul letto e sta per violentarla. Ma, nel cortile, Charlie chiede aiuto alle api. Queste sembrano ascoltarlo e sciamano fuori, verso l'alto, fino alla finestra dove sta per consumarsi lo stupro. Attaccano l'uomo (non la donna) costringendolo a fuggire. Dopodiché madre e figlio escono di casa, circondati dagli insetti che stanno rientrando nell'alveare. Le api non li sfiorano minimamente.

Ma adesso per Lydia e Charlie è il momento di lasciare per sempre Dunloth. Jean afferma che li raggiungerà presto; ma il ragazzo ha capito che non è vero: la dottoressa ha promesso di restare nel paese. Quindi, alla stazione, le due donne si dicono arrivederci (che in realtà è un addio e lo sanno entrambe) con un lungo bacio che non manca, naturalmente, di attirare su di loro gli sguardi di tutti i presenti (ma nessuno osa dire una parola, neanche quando, dopo la partenza del treno, Jean si allontana).

La voce fuori campo di Charlie adulto spiega quanto sia stata importante per sua madre la storia d'amore, e come già da allora, perfino in un villaggio di provincia, si percepisse, ancora leggero, l'arrivo del cambiamento nella mentalità delle persone, come un ronzio.


La recensione

L'uomo attraverso l'inquinamento sta facendo scomparire le api senza considerare che quando loro scompariranno sarà giunta la fine anche per l'umanità.

Eppure sono loro a prendersi cura dell'animo smarrito di un bambino sensibile e intelligente cresciuto dalla premurosa madre mentre il padre ha lasciato la famiglia senza pietà.

Sono sempre le api a salvare Lydia dallo stupro che Robert, il marito, è intenzionato a compiere, dopo che il piccolo Charlie chiede loro aiuto in cortile.

E' una storia ambientata negli anni '50 eppure estremamente attuale quella scoperta questa sera su Prime Video e dove vince non solo l'amore ma anche la rinuncia dello stesso da parte di una donna medico che riconquista la fiducia dei suoi pazienti, dopo aver salvato la vita alla giovane Annie, incinta e costretta a un aborto illegale e per cui sta morendo dissanguata.

La dottoressa Jean, ama il suo stesso sesso e questo è inaccettabile per gli abitanti della cittadina in cui vive, però la sua abilità in campo medico la riabilita.

E' una storia sconvolgente e bellissima da scoprire su Prime Video.

Sulle donne, per le donne e non solo!

Lei (Her)


Il film, che si è aggiudicato il premio Oscar per la miglior sceneggiatura originale, descrive un futuro prossimo, non troppo lontano, nel quale i computer hanno un ruolo di primissimo piano nella vita delle persone. Tuttavia, l'uscita sul mercato di un nuovo sistema operativo provvisto di intelligenza artificiale, in grado perfino di apprendere ed elaborare emozioni, rivoluziona inaspettatamente il rapporto con la tecnologia.

Theodore svolge un lavoro romantico: scrive su internet lettere d'amore per conto di sconosciuti.
E' un uomo solitario che ha appena interrotto la relazione della sua vita e si sta separando.

Scopre inaspettatamente un nuovo amore che lo affascina travolgendolo totalmente.
Conosce Samantha e ama la sua voce con cui comunica attraverso un'auricolare e con lei viaggia alla scoperta dei suoi sentimenti più reconditi, condividendo sia le uscite con gli amici che le gite al mare e persino i rapporti intimi.
Una voce che sa leggere un libro in meno di un secondo, che risponde a tutte le esigenze di un uomo, lascia credere a Theodore che questo sia l'amore ideale anche se incorporeo.
Samantha rappresenta una forma di romanticismo che ben si adatta alla società attuale, individualista e Spike Jonze il regista precorre i tempi dove la tecnologia aiuta l'uomo a confrontarsi con i suoi limiti e a ritrovare se stesso.

Joaquin Phoenix è Theodore, uomo malinconico, smarrito ed espressivo come solo lui sa essere, ricordiamo “Joker” e in tutto il film i suoi primi piani sono eloquenti ed emblematici.

Me ne innamorai quando lo scoprì su Sky e oggi Prime Video mi ha dato l'opportunità di guardarlo con altri occhi e di meditare sui tanti aspetti dell'esistenza contenuti in “Her”.
Ve lo consiglio al 100%!




Living

"Ikiru" il film del 1952 di Akira Kurosawa ispirato a una novella di Lev Tolstoj, torna a vivere dopo 70 anni precisi grazie alla presenza di Bill Nighy che nei panni del burocrate inglese Mr. Williams, è struggente e immenso.

Siamo negli anni '50 dunque, non più a Tokyo ma a Londra e il lavoro dell'impiegato comunale riduce Mr. Williams al pari dei suoi colleghi, in un automa.

Il soprannome che il protagonista scopre di avere è proprio Mr. Zombie e sarà la sua ex giovane collega (Aimee Lou Wood)  a rivelarglielo durante un pranzo a cui l'anziano e smarrito superiore, l'ha inaspettatamente invitata.

E' un film sulla riconquista della vitalità perduta e del proprio tempo, un tempo che fugge e che sta per finire.

Mr. Williams è stato marito ed è padre ma si sente terribilmente solo e chiuso nei suoi obblighi lavorativi, che non lo fanno sentire affatto vivo, utile semmai. 

Tutto cambia inevitabilmente per lui quando scopre di avere i giorni contati. 

Nel poco tempo che gli resta da vivere, sceglie di cambiare il rapporto con il suo prossimo e soprattutto con se stesso.

Questo toccante remake del film di Akira Kurosawa, diretto da Oliver Hermanus non solo è riuscito ad emozionare ma è spiazzante.

Quel treno che apre e chiude il film è la metafora di un viaggio intimo e sconvolgente e le suggestioni e le riflessioni suscitate da "Living" sono innumerevoli.

La sceneggiatura è di Kazuo Ishiguro che insieme a Bill Nighy hanno ricevuto la nomination agli Oscar 2023

Uscito nelle sale cinematografiche a Natale e da stasera in prima visione su Sky.

Un film da vedere e rivedere 

Infinite storm


 


Amo le storie difficili e questa vuole omaggiare l’impresa compiuta da Pam Bales sul Monte Washington, in una giornata come tante.

Pam Bales (Naomi Watts), è un' alpinista e soccorritore solitaria che affronta una pericolosa bufera di neve mentre scala il Monte Washington. 

Quando Pam torna indietro, incontra un altro compagno di escursioni e deve lavorare contro ogni previsione per salvare le loro vite.

Il ragazzo indossa bermuda e scarpe da ginnastica, sono proprio le orme delle sue snickers a condurla fino a lui, nel momento in cui la donna vista la tormenta in arrivo, decide di scendere dal monte.

Il giovane sconosciuto è in stato d' ipotermia, perciò l'alpinista cerca di scaldare i suoi piedi congelati, coprendoli con calzini caldi e s'impegna con tutta la sua forza di volontà per salvargli la vita e scendere insieme sfidando la natura avversa.

Quello rappresentato splendidamente da Naomi Watts, estremamente empatica in questa pellicola, è un freddo che affonda le sue radici nel ricordo di un amore incondizionato come quello di una madre per le sue figlie tragicamente scomparse a causa di una fuga di gas domestica.

La casa che dovrebbe proteggere, distrugge la famiglia dell'alpinista e la montagna per la donna sola, è un luogo di pace e serenità.

E continuerà ad esserlo anche dopo l'accaduto.

I registi di questo drammatico survival movie, sono Malgorzata Szumowska e Michal Englert.

E la Watts interpreta il dolore e il coraggio femminile, che sa vedere la bellezza della vita nella sofferenza e dentro una tremenda burrasca.

Era su Sky questa sera una prima visione da brividi.


Sono quelli che ho provato per tutto il tempo del film consigliato.







Una gran voglia di vivere


 Da padre trombone di Genitori vs influencer  ad ingegnere precisino e sentimentale, Fabio Volo emoziona. E la regista Michela Andreozzi questo lo sa bene e lo sceglie per questa storia d’amore girata in larga parte tra i fiordi norvegesi, cosa che personalmente mi colpisce perché lì sogno di andare da quando studiai Ibsen ed è rimasto un sogno nel cassetto.

Questa storia di Anna e Marco, innamorati grazie al colpo di fulmine che li rende felici per dieci anni, è raccontata davvero bene.

L’amore non è per sempre, non lo è per nessuna coppia, salvo rare eccezioni, però il bene sì e anche la voglia di rinnamorarsi, complice un viaggio incantevole come quello in Norvegia e l’amore per il bellissimo figlio.

La Puccini e Volo insieme rendono bene l’idea di cosa sia amarsi, poi avere dubbi e sentirsi infelici.

Lui ingegnere lei architetto. Marco e Anna sanno che la perfezione non esiste e che possono stare lontani per un po’ ma solo per un po’ e forse non per sempre.

Che coss’è  l’amor di Capossela risuona dall’inizio alla fine per ricordarci che nessuno lo sa precisamente cosa sia, però ciò che conta veramente è amarsi, per quanto e come non si sa. 

Oltre ai protagonisti ci sono i loro alleati, dalla mamma Vera interpretata dalla Cruciani all’amico fidato di Marco, Corrado Nuzzo che consigliano, ascoltano, sanno stare accanto alla coppia smarrita.

Il film mi è piaciuto molto e consiglio di vederlo su Amazon Prime. Vi piacerà!


Siccità


 Un film che nasce in un momento di emergenza per l’umanità intera come il covid19, affronta un’altra emergenza romana e italiana: la siccità ambientale e di sentimenti. La sciagura si abbatte sulla Capitale e vedere Roma trasformata in un deserto africano dove non piove da tre anni, è davvero impressionante, soprattutto per chi, come me, ci vive.

È un film che può dare vita a infinite riflessioni sul presente, sul passato recente e sul futuro.

Ci sono varie tematiche trattate  e tutte intrecciate come le storie dei personaggi di questa pellicola pazzesca.

Il disastro ambientale si mescola con quello umano, e come la terra che ci ospita sta soffrendo anche per colpa nostra, noi di riflesso soffriamo, siamo smarriti, fragili, siamo medici, siamo ragazzi che si affacciano al mondo, siano idealisti, siamo ricchi e spietati, siamo prigionieri di noi stessi.

Tommaso Ragno, Claudia Pandolfi, Valerio Mastandrea, Gianni Di Gregorio, Massimo Popolizio, Silvio Orlando sono alcuni degli straordinari interpreti del film diretto da  Paolo Virzì e che resterà impresso nelle nostre menti e nelle nostre coscienze, rendendoci, forse, più consapevoli.

Il film apocalittico in prima visione su Sky è consigliato!


Willy Wonka e la Fabbrica di cioccolato

 Che cos’è Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato?

È un inno alla fantasia ideato dallo scrittore inglese Roald Dahl che ha ispirato attraverso il suo romanzo, film stupendi come questo con Gene Wilder nei panni di Wonka, uomo bizzarro e deluso dagli uomini che propone una visita a cinque bambini soltanto per far scoprire loro i segreti della sua inaccessibile fabbrica di cioccolato con un fine che tutti scopriranno solo all’ultimo.

Si passa attraverso gironi di golosità e dolcezze.


In questo film del 1971 è rappresentata la bellezza di un mondo fatto di bambini che vivono senza l’interferenza della tecnologia come accade oggi.

Trovo educativo far vedere un film simile soprattutto ai bambini, per far conoscere loro un mondo lontano e distante da quello attuale dove si giocava spensieratamente usando la propria immaginazione.



Tanguy


Il film del 2001, con la sua satira del fenomeno dei figli ormai adulti che non vogliono andare a vivere da soli, è entrato nell'immaginario popolare al punto che in Francia la parola Tanguy è diventata sinonimo di un adulto che vive ancora con i suoi genitori.

Nel 2006 è stato realizzato un remake statunitense di questo film, A casa con i suoi.

Il remake italiano visto e poco apprezzato e riuscito, è Il mammone.

Ho visto prima Il mammone di Tanguy

Ho avuto il piacere di trascorrere questa sera in compagnia di Tanguy (Eric Berger), ragazzo brillante, preparatissimo, educato e comprensivo nei confronti dei suoi genitori che gli rivolgono dispetti di ogni tipo.

Vive a Parigi ma non si sente parigino.

È attratto dall’Oriente, dalla sua filosofia e dalla cultura cinese e giapponese, però non riesce ad avere il coraggio di staccarsi dai genitori e di avere una vita autonoma pur lavorando e contribuendo alle spese domestiche.

 Un giorno spiccherà il volo e andrà a vivere molto lontano da Edith (Sabine Azema) e Paul (André Dussolier).

Il delizioso film diretto da Etienne Chatiliez, suggerisce molto riflessioni e confronti.

Da vedere!



Beata te

 È stato in prima visione su Sky dal 25 dicembre 2022 e io l’ho visto solo stasera tra commozione e divertimento senza pensare si tratti di un adattamento dell’opera teatrale “Farsi Fuori” di Luisa Merloni e ho molto apprezzato sia Serena Rossi che Fabio Balsamo dei The Jackal, nei panni rispettivamente di Marta e dell’ Arcangelo Gabriele. 

La storia è questa: Nel giorno del 40esimo compleanno di una regista teatrale single, appare l’Arcangelo Gabriele per offrirle il dono meraviglioso di diventare mamma per opera dello spirito santo.  

Il figlio non sarà certo un Messia, ma una persona normale.

Però Marta avrà tempo per scegliere cosa fare, nel bel mezzo delle prove per la sua versione dell’Amleto di William Shakespeare.

Tra teatro, ricordi, valutazioni, le amiche e una mamma come la Cruciani, ingombrante eppure amorevole, Marta deve scegliere ma avrà al suo fianco Gabriele, l’Arcangelo che chiede ospitalità a casa sua.

Si adagia sul divano per la prima notte e per quelle a venire mentre Marta è in crisi totale e deve scegliere i pro e i contro dell’essere o non essere madre, un dilemma amletico al femminile.

Fabio Balsamo è irresistibile nei panni dell’Arcangelo Gabriele, incanta davvero sia nelle movenze che nelle parole tanto da avere fede e fiducia in tutto ciò che dice.

È un film esistenziale che tratta temi delicati ma lo fa con garbo e ironia.

Ho amato moltissimo la regia e le immense ali dell’Arcangelo.

V’invito a vederlo su Sky. 

Sono Lillo


 Era stato già diretto da Eros Puglielli ne Gli idoli delle donne e recita al fianco di Posaman negli episodi della nuova serie da oggi su Amazon Prime.

Lillo Petrolo non è un supereroe, oppure sì. È un super attore, divertentissimo che vive con Posaman il suo quotidiano, non c’è niente da fare, lui appare e scompare quando meno se lo aspetta.

Riuscirà a riconquistare la moglie Marzia che ha scelto di lasciarlo perché è stanca di fare da madre all’eterno Peter Pan che non vuole crescere?

C’è il suo agente, Pietro Sermonti, che più che aiutarlo lo confonde e disorienta.

Poi c’è il bravissimo Paolo Calabrese che gestisce un locale di cabaret cercando di trasferire ai nuovi comici i segreti carpiti in Oriente.

Anna Bonaiuto è la madre di Lillo, Cristiano Caccamo è il fratello che non vuole il suo bene.

Lillo fa ridere, intenerire e lo si ama.

C’è anche la mia amatissima Serra Yilmaz. 

Non potete perdere questa serie! 




Il giorno più bello


 I film francesi non mi deludono mai, i remake di film francesi mi annoiano quasi sempre.

Dopo “Corro da te”, ero ansiosa di vedere “Il giorno più bello” con Paolo Kessisoglu e Luca Bizzarri, convincenti nei film di Paolo Genovese “Immaturi” e “Immaturi il viaggio” e anche  in questo remake di “C’est la vie, Prendila come viene”.


  Per rendere il matrimonio il giorno più importante della propria vita, bisogna affidarsi a un wedding planner impeccabile come Max, anche se il tuo team è lacunoso e imperfetto e forse proprio per questo, così umano e confortante. 

Il matrimonio di Pierre ed Elena dovrà svolgersi in un castello seicentesco appena fuori Parigi.

C'è carenza sia di energia elettrica che di camerieri, per cui ne viene assunto senza regolare contratto qualcuno che combinerà guai imperdonabili.

Però la supervisione di Max tiene in piedi una cerimonia piena di sorprese e imprevisti.

Il film si apre con un dialogo tra il wedding planner e una coppia di giovani sposi in un ufficio con vetrate trasparenti che mostrano la tour Eiffel e già l'emozione mi pervade.

Non starò a esaminare il montaggio del film, le imprecisioni o le pecche varie come mi capita di leggere in noiose recensioni, ma voglio raccontare ciò che questo film mi ha trasmesso.

Credo conti l'emozione quando si guarda un film che per un breve ma prezioso lasso di tempo, riesce a farci dimenticare la realtà per immergerci nelle storie di altri.

L'ambientazione nel castello seicentesco, mi ha fatto subito pensare a Versailles.

Il sacrificio da parte dei camerieri a indossare le parrucche puzzolenti e i costumi dell'epoca, mi ha divertito anche perché ai tempi di Maria Antonietta era diverso il rapporto con l'acqua rispetto a quello che abbiamo oggi e pensare di indossare parrucche e abiti senza lavare capelli e fare la doccia deve essere stato spiacevole sia per se stessi che per gli altri. Però questi camerieri francesi dei nostri tempi, trovano sgradevole la parrucca in testa e i costumi seicenteschi che accettano malvolentieri d'indossare perché imposto da Max.

I registi Toledano e Nakache, creano una commedia corale divertente e psicologica, dove i protagonisti assoluti sono i sentimenti, quelli manifesti e sanciti da un contratto come il matrimonio che si sta svolgendo oppure quelli clandestini o quelli che durano il tempo di una cerimonia.

Siamo nati per relazionarci e questo i registi lo rappresentano molto bene, mostrando nel loro film che la vita è un attimo che svanisce e di cui godere appieno con tutti i suoi imprevisti.

Questo il film francese.

Il remake italiano diretto da Andrea Zalone con Violante Placid (Adele), Lodo Guenzi (il cantante dei matrimoni) Carlo Buccirosso (il dott Musso) Valeria Bilello (Serena), Stefano De Martino nei panni di Pier lo sposo e il ballerino, Fiammetta Cicogna in quelli di Chiara la sposa, racconta la storia di Aurelio, che eredita dal padre l'azienda di famiglia dedicata alla preparazione di matrimoni, chiamata "Il giorno più bello". Complice la crisi e un divorzio alle spalle, l'uomo sente il bisogno di un cambiare la sua vita.

Aurelio e Giorgio (Paolo e Luca) si contendono la stessa donna ma solo per sei mesi e la cerimonia mette le cose in chiaro.

È un matrimonio chiarificatore e la scena più bella e suggestiva, è quella del ballo di Stefano De Martino sul finale.

Che dire sul remake di “C’est la via, Prendila come viene”? 

Non mi ha deluso e vi dirò di più, lo consiglio!

Visto su Sky questa sera dove è in prima visione, se lo trovate in streaming, vedetelo.




Jurassic World - il dominio

Questa sera ho finalmente visto in prima visione su Sky la pellicola, sequel di Jurassic World - Il regno distrutto (2018), che è il sesto capitolo del franchise di Jurassic Park. È stato presentato in anteprima il 23 maggio 2022 a Città del Messico.

È come immergersi nel sogno di un mondo popolato da dinosauri che vivono in mezzo a noi e con i quali la convivenza non è affatto semplice.

Non solo, dove ci sono uomini, ci sono interessi e più che il sogno di Ammond svelato in Jurassic Park, qui si vuole fare molto peggio. Ci sono mercati neri di dinosauri, locuste giganti che da lì a poco spazzeranno via i  raccolti di tutto il mondo togliendo il cibo vitale per l’uomo, questo e molto altro, è raccontato nel film che ha la trama più intricata degli altri cinque, eppure coinvolge e avvince fino all’ultimo.

Tra Velociraptor, Atrociraptor, Gigantosaurus e locuste, clonazioni e nuove scoperte, si muoveranno gli straordinari interpreti riuniti:

La produzione di Jurassic World - Il dominio è stata tra le prime a riprendere durante la pandemia da COVID-19, spianando la strada ad altre grandi produzioni che fino ad allora erano rimaste bloccate. La Universal Pictures ha stilato un documento di più di 100 pagine, in cui erano descritti i vari protocolli di sicurezza che hanno permesso di rimettere in moto la produzione. 

È una pellicola meravigliosa che tratta diverse tematiche ambientali e scientifiche.

Un film che è stato pensato, non solo come finale della trilogia iniziata con il film del 2015 Jurassic World, ma anche come conclusione della storia iniziata nel 1993 con il film Jurassic Park diretto da Steven Spielberg. Le riprese hanno avuto inizio in Canada nel mese di febbraio del 2020. Il mese seguente, la produzione si è spostata in Inghilterra, per poi fermarsi, per motivi precauzionali, a causa dell'insorgere di casi legati alla pandemia di COVID-19. La produzione è ripresa a luglio 2020 e si è conclusa quattro mesi dopo, nel mese di novembre. Le location utilizzate per le riprese includono i Pinewood Studios in Inghilterra, la Columbia britannica in Canada e l'isola di Malta.




Arnoldo Mondadori. I libri per cambiare il mondo


"Il compito dell’editore è quello di creare - attraverso la sua opera, le sue fatiche, la spiritualità della sua continua azione - un mondo migliore" (Arnoldo Mondadori). 

 

Arnoldo Mondadori è un bambino (Luca Morello) curioso e intelligente, è attratto dai libri.

Prende dieci a un tema d’italiano e la maestra come premio, gliene regala uno.

Ma lui non può studiare come desidera, è povero e deve interrompere gli studi per lavorare.

Eppure il destino conduce l'Arnoldo ormai adolescente (Brenno Placido) in una tipografia che riaccende la sua passione mai sopita per i libri che non ha potuto studiare.

 E' fermamente convinto che i libri siano un mezzo efficacissimo per donare al popolo italiano, senza distinzione di ceto sociale, la conoscenza, l'evasione, il sogno di un mondo migliore.

Perché è solo leggendo che è possibile aprire la mente ed evolvere.

Inizia così il visionario e durissimo lavoro di Arnoldo Mondadori, il primo editore industriale italiano, legato all'idea che sia possibile cambiare il mondo attraverso la lettura che era a suo avviso, l'arma più potente che abbiamo.

La docu-fiction in prima visione su raiuno questa sera e dove il regista Francesco Micciché dirige un bel cast a partire da Michele Placido, uno struggente Arnoldo Mondadori, mostra momenti nella vita dell'editore, interviste autentiche e foto con i grandi autori da Ungaretti a Pirandello, fino a Hemingway e Walt Disney.

Incontra il mondo e cerca il modo di far evolvere la sua Azienda, di avvicinarla alla gente e di far leggere i classici in modo economico, facendoli distribuire nelle edicole. E così nascono gli Oscar Mondadori. 

E' il primo a realizzare una cosa simile ed a meritare una Laurea Honoris Causa in Lettere.

Oltre all'impegno lavorativo che assorbe tutto il suo tempo, Arnoldo ha due figli con cui collabora e che ama: Alberto (Flavio Parenti) e Giorgio (Stefano Skalkotos).

Valeria Cavalli è Andreina Monicelli, la donna che Arnoldo sposa felicemente.

Questo è un progetto ambizioso e ben riuscito anche grazie alla collaborazione tra il regista e il nipote Luca Formenton, Presidente della Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, la nipote Roberta Mondadori, l'ex capo ufficio stampa Ferruccio Parazzoli, il critico Marino Sinibaldi, il giornalista Pierluigi Battista, l'editrice Ginevra Bompiani che contribuiscono a delineare il profilo del grande editore e del grande uomo che Arnoldo volle essere.

Fortunatamente è possibile vedere e rivedere questa bellissima docu-fiction su Raiplay.

Consigliatissima!

Filumena Marturano


Quel Domenico Soriano (Mimì), ricco pasticcere con il vizio del gioco e delle donne, nato dalla geniale penna di Eduardo e a cui lui stesso diede corpo e anima sia in teatro che al cinema nel ‘51 al fianco della straordinaria sorella Titina, di grande ispirazione per il drammaturgo napoletano e a cui  la commedia scritta nel ‘46 e contenuta nella raccolta di commedie La cantata dei giorni dispari è dedicata, nel film in prima visione  questa sera e diretto da  Francesco Amato e prodotto da Picomedia, è Massimiliano Gallo, uno splendido attore cinquantenne che ha saputo emozionare nei panni di Mimì, uomo sanguigno e narcisista.
Filumena Marturano dopo Titina, Regina Bianchi, Pupella Maggio, Valeria Moriconi, Isa Danieli, Lina Sastri, Mariangela Melato, Mariangela d’Abbraccio, Sophia Loren al fianco di Marcello Mastroianni per la regia di Vittorio De Sica e l’inglese Joan Plowright diretta da Franco Zeffirelli a Londra e dal marito Laurence Olivier a Broadway, la messicana Katy Jurado affiancata da Raf Vallone, l’Argentina Tita Merello e le brasiliane Heloisa Helena e Yara Amaral, è Vanessa Scalera.
Filumena attraverso la Scalera conserva intatto il suo dolore per il peso di un amaro destino che per povertà la costrinse a prostituirsi, pur essendo devota alla Madonna;  Per venticinque anni nasconde in fondo al cuore il segreto della triplice maternità taciuta a Mimì e ai figli stessi solo in attesa di poterlo rivelare. Tale tragicità rivive sapientemente in questo adattamento cinematografico e sconvolge l’attualità di una storia cosi toccante. Filumena Marturano in effetti è un’opera senza tempo, come tutte quelle della drammaturgia Eduardiana, in cui la società patriarcale rappresentata, pare così lontana dalla nostra, tuttavia ci sono punti in comune con quella attuale. Si pensa inevitabilmente alla condizione femminile odierna, alla parità dei sessi come una conquista in divenire.
È stato emozionante riportare in tv Eduardo che attraverso le sue impeccabili spiegazioni e didascalie, educa lo spettatore, chiarendo il tema dell’opera per catapultarlo dentro la commedia.
Che immenso tesoro la drammaturgia Eduardiana e che idea illuminante è stata quella di attingervi per riportare alla luce un’opera di grande valore sociale come Filumena Marturano.
Questa sera ci hanno regalato una bella pagina di grande arte tutti gli attori di questo bell’adattamento che per un attimo ho immaginato fosse diretto dallo stesso Eduardo. Tutti dalla bravissima Nunzia Schiano, confidente di Filumena a Marcello Romolo, sono stati capaci di mostrare una comunità che tutto vive e condivide. Questa è la peculiarità  di una città come Napoli e per tutta questa bellezza commossa ringrazio 🙏


 
PennadorodiTania CroceDesign byIole