L'attesa è finita per tutte noi romantiche sognatrici, innamorate dell'amore, della Ville Lumière e di tutte le possibilità che la vita può offrirci in quest'altalena di alti e bassi professionali, di presunti amori o solo flirt momentanei: questo sogno è nelle mani di Emily Cooper (Lily Collins) e di un cast collaudato ed eccezionale e non solo.
Il 18 dicembre dunque è stata una data magica per tutte noi, per emozionarci, magari anche solo per poco, di fronte al magnetico e irresistibile Gabriel (Lucas Bravo).
Dai tempi in cui venne catapultata a Parigi da Chicago, per lavorare alla fusione con la società Savoir, senza conoscere il francese, Emily si è data molto da fare soprattutto per conquistare la fiducia di Sylvie (Philippine Leroy Beaulieu, presente nei dieci nuovi episodi della quinta stagione, più effervescente che mai.
La brevità degli episodi (31/38 minuti), mi ha permesso di vederli tutti velocemente.
Anche nella quinta stagione Mindy (Ashley Park) è onnipresente nella vita di Emily per darle consigli e supportarla come dovrebbe fare l'amica del cuore e lei ci riesce davvero benissimo, meglio se come corollario ci siano eventi e feste nelle quali lei possa cantare e ballare, meglio cantare perché a Ballando Ballando Ballando, il programma italiano di ballo, ispirato probabilmente a Ballando con le stelle, non è andata bene per la dolce Mindy.
Quello che ho appena raccontato, accade negli episodi Emily in Rome, girati a Roma, la città nella quale l'avevamo lasciata nella quarta stagione, innamorata di Marcello Muratori (Eugenio Franceschini).
Emily in Rome, ha un altro attore italiano: Raoul Bova, nei panni del regista Giancarlo e amante di Sylvie.
E' bello ritrovare il collega storico Luc (Bruno Gouery), personaggio assolutamente bohemien di cui si scopre un passato da pittore a Montmartre e Julien (Samuel Arnold), sensibile e ispirato e sempre più utile all'Agenzia Grateau.
Affascinante è il penultimo episodio dedicato alla sponsorizzazione dell'assenzio dove Luc si ritrova di fronte a un quadro realizzato anni fa ed esposto da Maxim's. Oltre a restare sbalordito, lascia anche Emily senza parole per quell'ardito autoritratto senza veli, che va assolutamente immortalato con il suo inseparabile smartphone con l'iconica cover a forma di macchinetta fotografica che, ammetto, ho usato per mesi anch'io.
Roma è descritta come una città dalle mille sfaccettature, piena di monumenti mozzafiato, di acquedotti e di suore inflessibili che ospitano Luc ma deve rispettare il coprifuoco delle 23.
Emily in Venice è un bel momento ed è stato doveroso ricordare Diego Borella nei titoli di coda, apprezzato professionista veneziano che si era formato a Roma, Londra e New York, morto sul set proprio a Venezia.
L'ultimo episodio si chiude con un invito in Grecia, altro luogo del cuore e un possibile rendez-vous tra Emily e Gabriel, che forse non hanno mai smesso di amarsi.










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