Mary Shelley Un amore immortale


"C' è qualcosa che lavora nella mia anima, che non capisco."

Frankenstein Mary Shelley


Elle Fanning presta il suo volto e quell'intensità misteriosa e affascinante per rappresentare la donna, la scrittrice anzi, l'autrice di un capolavoro senza tempo come Frankenstein, considerato il primo romanzo gotico di fantascienza.

Figlia della filosofa e scrittrice Mary Wollstonecraft antesignana del femminismo e di un noto filosofo, politico e scrittore di romanzi gotici come William Godwin, dedica il suo tempo ad opere che forse non sono degne di considerazione da parte di suo padre.

"Amare la lettura significa avere tutto a portata di mano" dichiara suo padre con convinzione e una certa rassegnazione.

Mary non riesce a dormire e così inizia a leggere un libro scritto da sua madre sui diritti delle donne.

Il padre parla della moglie a sua figlia con devozione e affetto e molta amarezza: "i guerrieri come lei hanno sempre vita breve".

Il signor Godwin nel giugno del 1812 manda Mary in Scozia per trovare un'atmosfera  adatta a lei e per farle trovare la sua voce e l'ispirazione anche nella scrittura, ritenendo che ciò che scrive si limita ad essere un'esercizio di copiatura.

La giovane parte con dispiacere. Londra è ormai lontana. L'amico scozzese di suo padre William Baxter che ospita Mary, ha una figlia, sua coetanea che le tiene compagnia.

La madre è per Mary un pensiero costante. Si sente l'artefice della morte di sua madre, perché avvenuta dopo il parto.

La bellezza della Scozia, affascina e illumina la giovane e inesperta scrittrice.

Nella bella casa scozzese, c'è una serata dedicata alla poesia alla quale sono molti gli invitati tra cui un bel poeta radicale come Percy Shelley (Douglas Booth).

Percy declama poesie, incantando e seducendo la bella Mary che ha sedici anni e che riceve una lettera che la riporta a Londra per motivi familiari, il malessere della sorella Claire (Bel Powley).

Ma è a Londra che ritrova il bel Percy, in occasione di una cena e da quel momento in poi, il signor Godwin sarà il precettore del giovane e ispirato poeta.

Sta nascendo un sentimento fra Mary e Percy, ma per caso miss Godwin incontra la signora Shelley, moglie di Percy che è sia marito che padre.

Percy propone a Mary di fuggire insieme e di vivere la loro storia d'amore.

Intanto Mary lotta contro la matrigna che ha come unico pregio quello di avere una figlia come Claire, sorellastra e cara amica di Mary.

Per Mary la reputazione non conta, ciò che veramente vale nella vita è la passione.

Mister Godwin non accetta che sua figlia abbia una relazione con un uomo sposato e smette di essere il suo precettore.

Così Mary decide di fuggire portando con se la cara e amata Claire.

Tra vicissitudini di ogni tipo, una gravidanza desiderata, una figlia tragicamente persa e debiti, Mary si ritrova con Claire, Percy, lord Byron e il dottor Polidori, in un castello a Ginevra in un'estate tremendamente burrascosa.

Sconsolata e persa, si desta da sogni orribili, suggestionata da racconti di morte e sogna di corpi riportati in vita, così inizia a scrivere quello che diventerà il suo capolavoro: "Non vedo più il mondo e le sue opere come mi apparivano prima, ma ora l'infelicità è entrata nella mia vita e gli uomini mi sembrano mostri assetati di sangue e io un miserabile spettacolo di umanità naufragata pietoso per gli altri e intollerabile per me".

La scommessa tra gli ospiti di Lord Byron (Tom Sturridge) è quella di scrivere un racconto sui fantasmi.

Claire è incinta di Lord Byron che non la vuole perché non la ama anche se ha promesso di provvedere al bambino.

Percy si rivela essere un uomo inaffidabile e narcisista.

E' tutto naufragato eppure Mary ancora non sa di aver trovato la sua voce, proprio come il padre la esortò a fare tempo addietro.

La Creatura prende forma tra le parole e i fogli dei suoi scritti e in qualche modo Mary riesce a dare vita inconsapevolmente al mostro, partorendo quel racconto con la passione e la disperazione che serbava.

Frankenstein o il moderno prometeo nasce e Shelley leggendolo, lo trova fantastico.

Sono infinite le difficoltà legate alla pubblicazione del libro.

Gli editori lo rifiutano.

Sarà pubblicato in forma anonima a patto che Shelley scriva la prefazione, comparendo di fatto come il suo autore.

Mister Godwin legge il libro di Mary Shelley.

"Noi abbiamo creato dei mostri Mary ma non lasciamo che ci divorino" sono le ultime parole di Polidori prima di congedarsi da Mary.

Durante la presentazione del capolavoro di Mary, Percy rivela chi sia il vero autore.

"E' un'opera di puro genio e lei non deve nulla a nessuno per la sua creazione".

Nella seconda edizione, Frankenstein o il moderno prometeo, reca il nome della sua autrice in copertina.

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