Zora la vampira ricordando Toni Bertorelli


E' tempo di lupi mannari, di omaggi ad attori eccezionali ed a registi in erba che hanno fatto strada, è tempo di ricordi con il film Zora la vampira, con un'angelica e giovanissima Micaela Ramazzotti e un Conte Dracula straordinario come ha saputo essere il compianto Toni Bertorelli, l'attore e regista italiano, vincitore del premio UBU alla fine degli anni '90 ne Il Tartufo di Moliere con la regia di Armando Pugliese, prima di lavorare a questo film. Il 15 dicembre 2017 è stato istituito il Premio cinematografico Toni Bertorelli - Controluce.

Il film nato dalla trasposizione cinematografica dell'omonimo fumetto italiano ideato da Renzo Barbieri e ambientato in una Roma diversa da quella odierna, ha in comune con il fumetto il morso del Conte Dracula, che trasforma l'artista di strada e sposa Zora in una vampira; 

In una notte come tante, il Conte è scosso da una puntata del programma italiano Carramba, condotto da Raffaella Carrà, così decide di lasciare il suo castello per dirigersi in Italia.

"Tutto l'alcol che vi ingurgitate per dimenticare lo squallore della vostra vita, che tristezza qui, che mortorio, le strade sono squallide puzzolenti e sporche, non come in Italia, in Italia le piazze sono bellissime pulite..." così afferma Dracula, sognando di succhiare del buon sangue italiano mentre guarda la tv.

Così chiede al suo servo di preparare la sua bara di viaggio per partire per l'Italia.

Nella periferia romana, nei centri sociali e negli spazi underground di inizio anni 2000, a ritmo di hip hop gravitano i personaggi di questo film interessante e sorprendente a distanza di venticinque anni.

Dracula incarica il suo servo (Raffaele Vannoli) di cercargli una dimora alla sua altezza, magari una villa elegante ma il servo informa il Conte che non è facile entrare in Italia per gli extracomunitari senza permesso di soggiorno.

Il principe delle tenebre ancora non sa che l'Italia lo trasformerà in un immigrato come tanti, in un uomo dell'Est, costretto a vivere nelle tenebre sì ma dell'anonimato e a questo Dracula è abituato solo in parte.

"Il mio prossimo pasto deve essere succulento e fresco".

La traversata in mare degli immigrati, conduce Dracula e il suo servo in Italia.

Nel canale di Otranto sbarcano gli immigrati. 

Tra tossici lungo la strada e l'eco della musica di Zombie (Chef Ragoo), con un giovane Tormento nei panni di Cianuro, appare Zora con atteggiamento distaccato verso i ragazzi come lui, che non la ispirano affatto. Ciò che la ispira, è lasciare sui muri la sua presenza, anzi, il suo nome.

E' in arrivo da Bologna il commissario antimostri ma il furgone che trasporta la bara di Dracula, va via a folle velocità verso le bellezze dell'Italia.

Lombardi è un coatto all'ennesima potenza: Carlo Verdone.

Dracula, appena giunto a Roma viene definito extracomunitario e la cosa gli piace ben poco; non è l'unica cosa a non piacergli al suo arrivo di fortuna in Italia, la casa in cui dovrà vivere è una catapecchia ma il servo gli spiega che nel cambio, la sua moneta vale pochissimo rispetto alla Lira italiana e così dovrà accontentarsi di questa sistemazione. C'era ancora la Lira nell'anno in cui fu girato il film.


L'incontro tra Dracula e Zora è elettrizzante ed è amore a prima vista.

Dopo aver ballato i due si fanno notare, soprattutto Dracula per le sue movenze e il mantello nero e rosso nella parte interna del bavero alzato, per quell'aspetto spettrale e le unghie lunghe. Ma il Conte deve fuggire alle luci dell'alba.

Dracula prima di riposare nella sua bara, ammette di essersi innamorato e fa a se stesso una promessa solenne.

Vestito da uomo, il Conte è pronto per le nozze.

C'è più di un vampiro in città, tutti quelli che sono stati morsi al collo da Dracula.

La cerimonia sta per iniziare e i futuri sposi sono pronti per promettersi amore eterno.

Tra i rivoltosi del centro sociale c'è anche James Senese. Entra il prete con tutto il gruppo in rivolta capitanato dal prete. Devono vendicarsi di tutte le vittime di Dracula. Accanto alla sua giovane sposa Dracula ammette le sue colpe e la sua identità ma si lamenta per la sua condizione di immigrato ed è davvero meraviglioso il discorso conclusivo del grande Toni Bertorelli.

"Io volevo soltanto amare quest'anima pura ma se volete uccidetemi pure non si può combattere contro la prepotenza di chi si sente più forte".

Dracula è ucciso dall'indifferenza degli uomini, perché non sarà lui a morire ma la sua giovane sposa Zora che sarà costretto a trasformare in una vampira.

Zora la vampira diretto dai Manetti Bross, coi suoi effetti speciali, la presenza di un attore eccezionale come Bertorelli, la tematica sociale e la nostalgia dei bei tempi passati, è un film da vedere e rivedere.

Ne consiglio la visione.


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