Pattini d’argento


 Dal romanzo ottocentesco di Mary Mapes Dodge nasce il film Pattini d’argento, un colossal russo ambientato nella San Pietroburgo di fine secolo anziché nei Paesi Bassi. Le famiglie più agiate e aristocratiche possono accendere la luce elettrica al posto delle candele per sconfiggere il freddo inverno e per spostarsi saranno necessari resistenti pattini.

Il film coinvolge e seduce per i paesaggi incantevoli, per i costumi meravigliosi e le luci sfavillanti e per l’eccezionale capacità dei ladri di sfrecciare sul ghiaccio coi loro pattini che come razzi li aiutano a sbarcare il lunario rubando ai ricchi.

Sotto i ponti, sui corsi d’acqua congelati e sulla nave usata come riparo dal gruppo di giovani ed esperti ladri sui pattini, si consuma la storia d’amore di due moderni Romeo e Giulietta, appartenenti a due diverse classi sociali e per questo si trovano a dover lottare per un Unione che sembra impossibile.

Alisa e Matvey sfidano la sorte e le avversità saranno solo un vago ricordo quando si ritroveranno insieme a Parigi, sposati con un figlio, lontani da ogni possibile impedimento.

Mi ha fatto pensare al Titanic il film sia quando Matvey viene soccorso congelato che nella scena in cui porta la ricca Alisa a una festa tra povere anime che desiderano brindare alla vita.

Tra i temi trattati, mi ha colpito l’esclusione delle donne dallo studio e dal sapere ritenuto dannoso, anche se Alisa studierà di nascosto diventando una stimata insegnante di chimica in Francia.

Le musiche del film diretto da Michail Loksin sono straordinarie, quella più emozionante è sicuramente il Clair de lune che si ascolta mentre i due giovani innamorati pattinano sul canale ghiacciato della città.

Consiglio la visione di questa meravigliosa storia d’amore a lieto fine su Prime Video.



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PennadorodiTania CroceDesign byIole