Volami via Envole-moi
Andrea Tidona è Agamennone
Ultimo appuntamento di
APPIA NEL MITO
Echi di voci e suoni dal passato per raccontare il presente
Con
AGAMENNONE
di GHIANNIS RITSOS
con ANDREA TIDONA
e con Carolina Vecchia
progetto e regia di ALESSANDRO MACHÌA una produzione ZERKALO
in collaborazione con il Festival APPIA NEL MITO
SABATO 30 LUGLIO ORE 21:15
VILLA TORLONIA- Via Annibal Caro FRASCATI (RM)
Ultimo appuntamento della Rassegna Appia nel Mito, sabato 30 luglio nella splendida cornice di Villa Torlonia a Frascati, con il debutto assoluto di AGAMENNONE di Ghiannis Ritsos con Andrea Tidona e la regia di Alessandro Machìa.
Nella versione di Ritsos, il re di Micene, esposta omerico a capo della spedizione contro Troia, è un uomo vecchio, giunto finalmente a casa dopo una lunga estenuante guerra e capace di un solo ultimo atto di valore: una confessione della propria versione della storia alla moglie Clitemnestra. Come se Cassandra lo avesse già informato della sua morte imminente, Agamennone ricompone i passi di un cammino durato dieci anni, non per evitare il proprio destino ma per testimoniare le poche reali vittorie che è riuscito a compiere su se stesso, prima fra tutte la lucida visione della propria vanità. Se in Eschilo non si vede mai cosa accade all’interno del palazzo, Ritsos invece ci porta all’interno del palazzo dove Agamennone racconterà la sua storia, quella di un uomo sensibile, fragilissimo, trasformato dalla guerra in cui ha visto e ha fatto tutto, una figura quasi sacralizzata dalla consapevolezza degli errori e dell’insensatezza umana, in grado di accorgersi addirittura delle piccole fatiche di una formica e di rivedervi tragicamente, le proprie. Clitemnestra qui è una giovane donna che lo guarda muta e che per tutto il tempo riempie d’acqua recipienti, bicchieri. Clitemnestra qui è un’immagine erotica fuori dal tempo che, come fa dire Ritsos al vecchio re, “conserva lo splendore e la gloria della mia giovinezza”, ma – come in una linea che taglia trasversalmente il tempo - la giovane moglie si sovrappone alla figlia Ifigenia, sacrificata per ottenere il favore dei venti, così come alla sacerdotessa Cassandra, sua giovane amante e bottino di guerra. La scena – sonorizzata - è un interno in un esterno, una tavola apparecchiata, cosparsa di bicchieri e brocche, con sopra un elmo e una maschera d’oro.
Ufficio Stampa
Maresa Palmacci
Tel. 348 0803972; palmaccimaresa@gmail.com
Biglietti:
Spettacoli Villa Torlonia-Frascati 15 euro
Prenotazioni: info@zerkaloteatro.com tel. 3516853330
https://appianelmito.it/
IDEE NELLO SPAZIO 2022 - Tre i corti vincitori
Grande successo al Teatro lo Spazio per la Terza Edizione del concorso
IDEE NELLO
SPAZIO 2022
Tre i corti
vincitori, proclamati dal Presidente di giuria Luciano Cannito, che saranno inseriti nella programmazione
della prossima stagione
Si è conclusa con successo la terza edizione del concorso “Idee nello Spazio”, dopo due settimane
che hanno portato l’energia sul palcoscenico del Teatro lo Spazio, all’insegna
della passione e della qualità.
Sono stati 35 i corti teatrali in gara che hanno animato il
teatro nel cuore di San Giovanni, diretto da Manuel Paruccini. Sette i corti
arrivati in finale, dopo una semifinale agguerrita, svoltasi in due serate, che
ha visto sfidarsi artisti con progetti interessanti e originali.
“Idee nello Spazio”
ha dato modo ad attori, autori e registi di confrontarsi sulle tavole del
palcoscenico, con l’intento di trovare nuove realtà teatrali e dar vita
ad un confronto costruttivo più che a una vera e propria competizione .
Il pubblico, che ha affollato le serate accorrendo numeroso, ha
infatti avuto modo di partecipare ai dibattiti con la giuria tecnica, composta
da artisti e operatori dello spettacolo che hanno dispensato suggerimenti e
consigli alle compagnie, con interesse e passione. Tra di essi:
Federico Le Pera, Giulia Fiume, Anna Cuocolo, Fabrizio Bancale,
Maximilian Nisi, Leandro Amato, Fabio Pasquini, Laura Mazzi, Francesca
Bellucci, Raffaele Gangale, Daniele Trombetti, Patrizia Schiavo,
Giuditta Gambieri, Alessandro Cecchini, Daniela Maccari, Giuseppe Bucci,
Annalisa Favetti, Milena Zullo.
Tre sono i corti vincitori, proclamati nella serata
finale dal presidente di giuria, il Maestro Luciano Cannito, i quali avranno la possibilità di essere
inseriti nella prossima stagione in uno spazio a loro dedicato.
Al primo posto si è classificato “ Come l’Australia“ di e con Claudia Genolini, al secondo posto “Ismael-
In viaggio dalla Siria”, scritto e interpretato da Massimiliano Frateschi
con la regia di Graziano Piazza e Aleksandros Memetaj, e al terzo posto “Due dei tanti“ di Davide Giordano,
con Remo Stella, Chiara Mancuso e Andrea Leonardi.
Il Premio Miglior interprete femminile è andato a Claudia Genolini, mentre quello per il Miglior interprete maschile a Massimiliano Frateschi, anche
vincitore come autore per il Miglior Testo. Il Premio del Pubblico è andato a “Il filo spezzato” di Achille Mandolfo,
con Chiara Morlino e Rebecca Sisti.
Infine, il Premio Spazio Giovani è stato assegnato a “ Girotondo, la stanza del desiderio“ con
la regia di Maria Letizia Gorga.
“E’ stato emozionante vedere quanto entusiasmo e quanta voglia ci sia di
esprimere nuove idee in scena.” _dichiara il direttore artistico Manuel
Paruccini_”Il clima e il livello
artistico delle proposte mi riempie di gioia, soddisfazione e orgoglio ,
segnale evidente di un grande fermento, che spero di veder crescere sempre di
più nella prossima stagione. Ringrazio,
inoltre, l’Assessore alle Politiche giovanili e culturali di Roma, Lorenzo
Marinone, per il suo impegno e sostegno a tutte le attività culturali. “
TEATRO LO
SPAZIO
Via Locri
43, Roma
06
77076486/ 06 77204149
Ufficio
Stampa
IL CARRO DI DIONISIO
FESTIVAL INTERNAZIONALE TEATRO ROMANO VOLTERRA
XX EDIZIONE
luglio | agosto 2022
nell’ambito del programma di
Volterra 22 Prima Città Toscana della Cultura
IL CARRO DI DIONISIO
Teatro Romano
Volterra
20 luglio 2022
Ore 21:30
Prosegue il Festival Internazionale Teatro Romano Volterra, con Il Carro di Dioniso, tratto dall’opera di Ettore Romagnoli, che andrà in scena domani 20 luglio 2022 sul palco del Teatro Romano di Volterra, alle ore 21:30. Lo spettacolo è prodotto da Asso Teatro, con adattamento e regia di Vito Cesaro, musiche di Roberto Marino, con Marco Reggiani, Claudio Lardo, Christian Salicone, Filippo D’Amato, Giuliana Meli, Vito Cesaro.
Rita Sanvincenti
Responsabile Comunicazione - Ufficio Stampa
Festival Internazionale Teatro Romano Volterra
mob. +39 336 417344
Caro Evan Hansen
"Vorrei essere parte di qualcosa, vorrei che le cose che dico interessassero a qualcuno" Evan Hansen
Stephen Chbosky dirige l'adattamento dell'omonimo musical.
Evan è uno studente ansioso e solitario che finge di essere stato amico di Connor Murphy, un coetaneo suicida.
Costruisce un castello di bugie, sia a scuola che con la famiglia di Connor, l'unico ragazzo che gli abbia firmato il gesso sul braccio dicendogli: "così fingiamo entrambi di avere un amico".
La lettera che inizia con : "Caro Evan Hansen..." non è altro che un esercizio suggerito dall'analista di Evan, uno scritto motivazionale.
Ben Platt è Evan Hansen, lo stesso attore del musical, è empatico, struggente, sia nella parte del ragazzo affetto d' ansia sociale che in quella del figlio trascurato dalla madre, la splendida Julianne Moore che per necessità deve fare turni straordinari in ospedale, da quando il padre li ha lasciati per sempre.
L'insicuro liceale, si ritrova a recitare la parte dell'unico amico di Connor Murphy (Colton Ryan)e a raccogliere i fondi per dedicare a Connor il frutteto che tanto amava e raccontando una storia bellissima che ha saputo incantare tutti, sulla loro esperienza sull'albero dal quale osservavano il mondo dall'alto. I social s'infiammano, le donazioni giungono copiose, migliaia di adolescenti ringraziano per aver trovato la forza di reagire alle proprie frustrazioni, attraverso le parole di conforto di Evan.
Anche la madre di Connor, attraverso i racconti di Evan, trova immensa forza e una certa pace interiore che la sostiene nell'accettazione della prematura scomparsa del figlio ed è molto commovente Amy Adams nei panni di Cynthia Murphy, amorevole e affettuosa con Evan, come non sapeva essere la vera madre perché affranta da un dolore profondo.
Ma il castello di bugie si sgretola e la vita che Evan sognava di vivere, si trasforma in una presa di coscienza che tutto deve proseguire, ma partendo dalla verità della sua condizione di ragazzo non privilegiato che dovrà lavorare per potersi pagare il college.
I riflettori nel film sono puntati sugli adolescenti, fragili e condizionati dai social ma non solo.
Dall'altra parte ci sono i genitori, altrettanto fragili e insicuri e per questo incapaci di comprendere e amare i propri figli e i rapporti conflittuali tra fratelli come Zoe (Kaitlyn Dever) che non ha avuto il tempo di conoscere il vero Connor, con il quale si è solo scontrata.
E' una storia interessante, da vedere sicuramente.
Caro Evan Hansen è in prima visione da questa sera su Sky.
C’era una volta il crimine
Il terzo capitolo della fortunatissima saga diretta da Massimiliano Bruno, è finalmente su Sky cinema da questa sera.
Come si fa a perdersi la Banda della Magliana che sconfigge l’esercito tedesco, oppure la magistrale interpretazione del Duce di Duccio Camerini?
Il viaggio nel tempo questa volta ci conduce all’8 settembre del 1943, la data dell’armistizio, in un’Italia esanime, popolata da tedeschi da un lato, partigiani dall’altro e tra nazisti, fascisti e partigiani piombano i nostri eroi con un bottino niente male: la Gioconda di Da Vinci appena trafugata dal castello di Chambord!
La Guerra è finita, non le ostilità e la banda capitanata da Moreno (Marco Giallini) con l’ardimentoso Giuseppe (GianMarco Tognazzi) che s’innamora di Adele (Carolina Crescentini) la nonna di Moreno, che è ancora giovane e bella e una new entry ossia Claudio, l’erudito professore di storia interpretato da Giampaolo Morelli, che sarà d’aiuto ai suoi compagni di viaggio, si imbatte in uno dei più esemplari partigiani come Sandro Pertini interpretato magnificamente da Rolando Ravello con il quale vivono momenti pericolosi come l’esplosione di un ponte e piacevoli come la spassosa partita a carte.
Il ritorno nel presente non potrà compiersi senza un Massimiliano Bruno Rambo d’eccezione che con la sua Lara Croft la bellissima Giulia Bevilacqua, strapperà i nostri eroi da morte certa per mano dei tedeschi.
Ma arrivano i rinforzi, si tratta di Renatino (Edoardo Leo) con Sabrina (Ilenia Pastorelli) e il gruppo di Ultrà che consentiranno a Moreno e a Claudio di tornare nel presente. Giuseppe vuole restare ancora un po’ dentro la storia per raggiungere la sua Adele e darle il suo definito saluto. Forse, chissà…
Tra memorabili citazioni e ricordi bellissimi, frasi amatissime di cantanti indimenticabili come Gaber, si conclude il terzo capitolo di un viaggio nel tempo davvero emozionante, divertente e a tratti commovente!
Consigliatissimo!
NURARCHEOFESTIVAL XIV edizione
NURARCHEOFESTIVAL XIV edizione
15 luglio - 1 agosto 2022 | Orroli – Sadali – Nurri (Sardegna)
Dal 15 luglio al 1 agosto la Sardegna accoglie il ritorno della quattordicesima edizione di NurArcheoFestival nella Valle dei Laghi, fra Orroli, Sadali, Nurri, con un cartellone di oltre venti spettacoli, comprese due anteprime nazionali e molte prime regionali. Una rassegna che unisce il patrimonio storico e culturale dell’Isola con il teatro, in luoghi di grande interesse archeologico, organizzata dalla compagnia cagliaritana Il Crogiuolo, diretta da Rita Atzeri, che firma il festival con l'attrice Iaia Forte.
Una programmazione ricca e serrata che mette in mostra una parata di stelle della scena italiana, in cui si annoverano nomi di livello assoluto come Iaia Forte, Stefania Rocca, Tommaso Ragno, Giuliana Musso, Marco Baliani, Motus, passando per Stefano Sabelli, Paolo Panaro, il Teatro Bertolt Brecht di Formia e Residui Teatro di Madrid, insieme a tanti altri grandi artisti e artiste del panorama nazionale che arricchiranno l’offerta del Festival. Anche in questa edizione il Nurarcheofestival
Il programma completo è su: www.ilcrogiuolo.eu. Per ulteriori aggiornamenti è possibile visitare la pagina www.facebook.com/
Per informazioni, prevendite e prenotazioni chiamare il numero 334 8821892.
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Parla più forte
Antoine è un professore motivato, un cinquantenne con una lunga vita da vivere, nuove opportunità e un imprevedibile ostacolo: la sordità.
E' un mondo di silenzio per Antoine che interiorizza la sua nuova condizione di non udente e cerca di non drammatizzare, anzi, prova a non creare problemi al prossimo.
Pur non chiedendo aiuto, il professore sordo, riceve solidarietà e l'amicizia dalla piccola Violette (Manon Lemoine), la figlia della nuova vicina di casa Claire, che saprà mantenere il loro segreto.
Claire è vedova e cerca di comprendere la figlia che ormai si è chiusa in un costante mutismo interrotto dalle urla durante i suoi incubi notturni.
L'amicizia con Francis (Francois Berleand), il suo collega e il particolare rapporto con la tenera Violette, aiuteranno il professore a iniziare il suo percorso di recupero dell'udito attraverso l'utilizzo di un apparecchio acustico che amplificherà i suoni e che si scaricherà quando meno se lo aspetta e le lezioni di lettura labiale.
La disabilità è affrontata con delicatezza e ci sono persino risvolti comici nel film diretto e interpretato dall'eccezionale Pascal Elbé, con citazioni artistiche, come il riferimento al pittore spagnolo Goya, divenuto anch'egli sordo.
Durante il film (dal 14 luglio su Sky cinema due), è possibile comprendere l'universo del protagonista, la sua confusione uditiva, che oltre a provocargli un disagio sociale grandissimo, essendo un insegnante, lo spinge a riflettere su se stesso e a iniziare un viaggio esistenziale di scoperta e di rinascita.
L'alienazione dettata dalla sua sordità, lo riconcilia con il suo io e con il mondo esterno, in particolar modo con Claire, interpretata dalla deliziosa Sandrine Kiberlain che farà tornare l'amore nella sua vita, un ottimo alleato per ognuno di noi.
Il tema della sordità è conosciuto molto bene dal regista eppure è un libro: Il prof è sordo, a guidare Elbé nella narrazione del film estremamente toccante eppure alleggerito dai toni comici che lo rendono piacevolissimo.
I film francesi non mi deludono mai, anzi, sono una carezza al cuore.
Parla più forte si dissolve nel silenzio e lascia immaginare il lieto fine.
Chapeau!
LA COMMEDIA DEGLI ERRORI
Dal 15 al 31 Luglio ore 21.00 (dal mercoledì alla domenica)
LA COMMEDIA DEGLI ERRORI
Regia di Loredana Scaramella
Traduzione e adattamento Loredana Scaramella
Produzione Politeama s.r.l.
(In ordine alfabetico)
Primo mercante, Guardia DONATO ALTOMARE
Una Ragazza Leggera LARA BALBO
Professor Pinza,esorcista GIULIO BENVENUTI
Solino, Duca di Efeso GABRIO GENTILINI
Luciana BETTA MANDALARI
Balthazar, mercante ROBERTO MANTOVANI
Antifolo di Efeso MATTEO MILANI
Dromio di Siracusa LUCA NENCETTI
Angelo, orafo IVAN OLIVIERI
Emilia, Badessa a Efeso LOREDANA PIEDIMONTE
Adriana CARLOTTA PROIETTI
Egeone, mercante di Siracusa CARLO RAGONE
Luce LAURA RUOCCO
Antifolo di Siracusa MAURO SANTOPIETRO
Cantante caffè, TONI SAPIO
Secondo mercante ANTONIO TINTIS
Dromio di Efeso FEDERICO TOLARDO
Musicisti
chitarra DANIELE DE SETA
violino ADRIANO DRAGOTTA
clarinetto ELEONORA GRAZIOSI
batteria DUCCIO LUCCIOLI
contrabbasso STEFANO MARZOLLA
Movimenti di scena ALBERTO BELLANDI
Coreografie LAURA RUOCCO
Musiche originali MIMOSA CAMPIRONI
Collaborazione agli arrangiamenti ADRIANO DRAGOTTA
Costumi SUSANNA PROIETTI
Scene FABIANA DI MARCO
Aiuto regia FRANCESCA VISICARO
Aiuto coreografo GIULIO BENVENUTI
Disegno luci UMILE VAINERI
Sound designer DANIELE PATRIARCA
Fedra
FESTIVAL INTERNAZIONALE TEATRO ROMANO VOLTERRA
XX EDIZIONE
luglio | agosto 2022
nell’ambito del programma di
Volterra 22 Prima Città Toscana della Cultura
FEDRA
Da Seneca
15 luglio 2022
Teatro Romano
ore 21:30
Prosegue il Festival Internazionale Teatro Romano Volterra con Fedra, in scena domani 15 luglio 2022 sul palcoscenico del Teatro Romano alle ore 21:30 con la produzione di Teatro delle Città, traduzione Maurizio Bettini, regia di Manuel Giliberti, musiche Antonio Di Pofi, e con Viola Graziosi, Graziano Piazza, Deborah Lentini, Riccardo Livermore, Liborio Natali.
“Quando Fedra – spiega la produzione - osa dichiarare il suo amore per Ippolito, figlio di suo marito Teseo, non può che generare orrore. Ecco infatti le parole della nutrice nell’Ippolito di Euripide: ‘Ohimé, che dici figlia! Tu mi uccidi. O donne, non vivrò per sopportare ciò che non è sopportabile. O giorno odioso, o luce odiosa che io vedo. Precipiterò, scaglierò giù il mio corpo, con la morte mi libererò della vita’.
Ed ecco quelle di Enone nella Phèdre di Racine: ‘Oh cielo, nelle vene il mio sangue si raggela! Disperazione! Infamia! Deplorevole razza!’. L’amore di Fedra provoca orrore: l’orrore dell’incesto. Ma cosa sta facendo, Fedra, di così grave?
La nutrice apre poi davanti a noi uno spiraglio inatteso su un antico sistema di credenze ‘biologiche’ secondo il quale una donna può concepire non da un solo uomo, ma, contemporaneamente, anche da due: e in questo modo ci svela finalmente il mistero della colpa di Fedra. La ‘confusione’ che, secondo l’anziana, si verrebbe a creare nel grembo di Fedra sarebbe ovviamente quella fra il seme del padre e quello del figlio, Teseo e Ippolito, di cui Fedra si appresta a ‘mescolare’ i letti. Che prole potrebbe mai sorgere, se non mostruosa, da una mescolanza fra il seme di un padre e quello di un figlio? Quasi che non una matrigna e un figliastro, ma direttamente un padre e un figlio – complice un ‘grembo’ femminile - si fossero uniti in un incesto inaudito. Con queste poche parole della nutrice, il testo della Fedra raggiunge dunque il massimo della tensione drammatica e, insieme, quello della mostruosità biologica, se così possiamo chiamarla. È come se dall’interno del ‘grembo’ di Fedra, osservato con tanta spietatezza, si sviluppasse una spaventosa forza di orrore, una tenebra ancor più fosca e maligna di quella che ha accecato Teseo durante il suo lungo esilio nei regni dell’Ade. Del resto questo è il teatro di Seneca: empietà, orrore, nefas, per lui la natura e l’umana società esistono solo quando sono sconvolte. Fortunatamente all’altro polo di questa torbida vicenda stanno i regni di Artemide, la dea delle solitudini, quella natura pura e selvaggia in cui Ippolito, il cacciatore casto, esercita l’arte di cui è maestro. Sono visioni di acqua cristallina, di prati verdeggianti, di boschi incontaminati, di uccelli canori. Nelle tragedie senecane la purezza, quando c’è, è lì solo per essere insozzata. E con altro orrore, e soprattutto emozione grandissima, alla fine della tragedia lo spettatore vivrà la scena del mostro – stavolta una ‘vera’ creatura mostruosa - che sparge di viscere e sangue umano anche la più deserta delle solitudini”.
Rita Sanvincenti
Responsabile Comunicazione - Ufficio Stampa
Festival Internazionale Teatro Romano Volterra
mob. +39 336 417344
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