Gregorio Riso ai 100 Presepi in Vaticano. L'intervista
Un uomo in fallimento di David Lescot, secondo capitolo di Resistenze Teatrali
La barbona e il pappagallo con Elisabetta Pozzi
Buon compleanno Carlo Verdone
Quante risate e riflessioni attraverso gli amatissimi film di Carlo Verdone, quanta gioia e amarezze di una generazione che si ribella al disastro ambientale nel film In viaggio con papà diretto e interpretato dall’immenso Alberto Sordi e in Bianco, Rosso e Verdone, oppure quante nevrosi nel meraviglioso Maledetto il giorno che t’ho incontrato dove Verdone mostra con acutezza e originalità la paura d’innamorarsi e i pregiudizi sulla psicanalisi, volgendo il suo sguardo all’Inghilterra dove gira parte del film. Altro affresco tenero e magnifico è Acqua e Sapone e Borotalco con le musiche degli Stadio e di Lucio Dalla. Si veste da professore che impartisce lezioni di italiano agli stranieri oppure da prete laureato in lettere e bidello di professione per conquistare la bella Sandy. S’innamora di Iris Blond, aiuta la sorella scervellata (Ornella Muti) in Io è mia sorella, gioca a fare il disadattato con Giallini e Favino nel film Posti in piedi in paradiso altro gioiellino. È un carabiniere insicuro e fragile in coppia con il mio adorato Enrico Montesano ne I due carabinieri e il manager del bravissimo Beppe Fiorello in C’era un cinese in coma. L’elenco dei film che dirige e interpreta in 40 anni è lunghissimo. Sky dedica dal 16 al 30 novembre 2020 il canale 303 a Carlo Verdone per festeggiare il suo compleanno. Tanti auguri Carlo e grazie per tutta la bellezza che mi hai regalato
Torniamo in compagnia con Il Teatro de' Servi tra spettacoli inediti e comic show
Dopo la chiusura imposta da lockdown, il Teatro de’ Servi è pronto a ripartire “in compagnia”, il 24 settembre, con una nuova doppia stagione. Ad affiancare il variegato cartellone di commedie, quest’anno ci sarà una grande novità: una originalissima programmazione dedicata al “one man show”.
18 spettacoli
inediti, di cui nove commedie e nove comic show, con grandi nomi del panorama
teatrale e televisivo, da Nicola Pistoia a Barbara Foria, da Marco Simeoli a
Sergio Viglianese, da Veronica Liberale a Sergio Giuffrida, per ricominciare in tutta
sicurezza, tra divertimento, sorrisi e spunti di riflessione.
“La
distanza più breve tra due persone è un sorriso”- dichiara il direttore
artistico, Stefano Marafante -“tornate in compagnia, tornate a
teatro, ci ritroveremo più vicini che mai. Il teatro ha bisogno di ripartire,
il pubblico ha il diritto di sentirsi accolto, di sorridere, di condividere
emozioni, di sentirsi parte integrante di una comunità.”
“Torniamo
in compagnia” è infatti il claim scelto per identificare la nuova variegata
stagione del teatro di Via del Mortaro, incentrata sul ritrovarsi “insieme”, a
sottolineare la funzione sociale del teatro.
Una
porta che si riapre, un sipario che si rialza su una programmazione che vedrà
alternarsi commedie e cabaret, prosa e comicità, tra conferme e novità
assolute. Vita contemporanea, attualità, storie avvincenti e coinvolgenti, arricchite da
leggerezza e ironia .
Apre la stagione
2020-2021 la commedia “Cose popolari”, un viaggio nella quotidianità e nei
destini
con Nicola Pistoia, Ariele Vincenti, Francesco Stella, Giordana Morandini; mentre ci si immergerà nell’ humor e giochi di
parole di “Luci ( e ombre) della ribalta” con Marco Zordan, Alessandro Di Somma,
Diego Migeni, Yaser Mohamed e nel tenero e divertente “Beate Noi”, con
Francesca Nunzi e Milena Miconi, dirette da Diego Ruiz nei panni di Santa Rita da Cascia e
Santa Silvia da Brescia che scoprono di aver perso il loro posto nel
calendario.
Spazio poi alla
nuovissima commedia diretta da Roberto Marafante e Mirko Corradini, “La COVIDa
loca”, ispirata all’esperienza della quarantena, e allo spettacolo
vincitore del “Premio Comic Off Teatro de’ Servi”, “CTRL Z” di Annabella
Calabrese e Daniele Esposito, entrambi alle prese con la tematica
del lavoro e dei colpi di scena imprevedibili della vita e degli incontri.
Ritroveremo
ancora l’inventiva e la fantasia di Veronica
Liberale ed Antonio Romano, rispettivamente con “Questa strana voglia di vivere”
e “Ti dedico una canzone”.
Altro ritorno quello di Marco Simeoli e Francesca Nunzi con il loro inedito ”Shakespeare per
attori anziani”, e di Alessandro Tirocchi e Maurizio
Paniconi . Il duo comico, insieme a Valeria Monetti e Daniele
Derogatis , sarà appunto protagonista del nuovo spettacolo “Una
zitella da sposare”.
Per la rassegna “Comic
show”, invece, si alterneranno sul
palcoscenico importanti nomi della scena cabarettistica contemporanea, i quali
stupiranno e divertiranno il pubblico con battute, freddure, imitazioni,
musica, ponendo l’attenzione in chiave umoristica sui nostri vizi e le nostre
virtù, il tutto a partire da “Makkekomiko”, un laboratorio
di scrittura comica per professionisti nato dalla mente di Alessandro Mago Mancini dopo l’esperienza maturata nel teatro e nel
cabaret nel gruppo della “Fattoria dei Comici” di Serena Dandini. A seguire Sergio Viglianese con “Il Buono, il Brutto, il Meccanico”, Barbara Foria con “Euforia”, Fabian Grutt
con “Sostanze genetiche extra light”,
Sergio Giuffrida con “Oggi sparo a zero”, Fabrizio Gaetani con “Mangia
come Parli”, Carmine Faraco con “Un laboratorio della risata”, Marco Passiglia con “Euforismi” e Alexandra Filotei con “Torte,
Tic e Tacchi a spillo”.
Tornate a teatro in compagnia. Il Teatro de’ Servi
vi aspetta!!
"L'accendino magico" apre la stagione 2020/2021 del Teatro Golden
Apre la stagione 2020 2021 del Teatro Golden "L'accendino magico" la commedia ironica e surreale diretta ed interpretata da Claudio Greg Gregori, che l'ha scritta insieme a Riccardo Graziosi in scena da mercoledì 23 settembre e fino a domenica 11 ottobre.
Giunge alla II edizione Fare Critica, il Festival interamente dedicato alla critica a Lamezia Terme ad ottobre
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“Mimì per me" di e con Maria Carolina Salomè il 10 agosto a Terracina
“Mimì per me”
Omaggio a Mia Martini
Scritto e diretto da Maria Carolina Salomè
Con Maria Carolina Salomè voce solista
E con Gigi Zito direzione musicale e batteria, Gianni Ferretti alle tastiere, Pino Soffredini alla chitarra e Stefano Scoarughi al basso.
Lunedì 10 agosto, nella suggestiva cornice del Tempio di Giove Anxur a Terracina (LT), nell’ambito della rassegna R.Estate in Scena, appuntamento con “Mimì per me”, un omaggio alla figura della celebre Mia Martini a cura di Maria Carolina Salomè.
Lo spettacolo, che ha debuttato a Roma a Maggio del 2019, è scritto e diretto da Maria Carolina Salomè, la quale si è avvalsa della consulenza musicale di Gigi Zito, per ripercorrere la carriera di Mia Martini attraverso le canzoni più importanti della sua discografia, dagli anni dei primi grandi successi, passando per gli anni bui della superstizione, fino alle ultime perle musicali.
I brani degli autori che scrissero per Mimì – lei stessa autrice di grande sensibilità – da Ivano Fossati a Franco Califano, da Bruno Lauzi a Chico Buarque de Hollanda, delineano la forma di un concerto nel quale i momenti dei racconti della Salomè, accompagnano con discrezione, quasi come una notazione a margine, la musica e le immagini dei testi.
La vita di una grande artista incrocia quella di una ragazzina che sogna di diventare una cantante, la prende per mano e non la lascerà mai più.
Ufficio Stampa
Maresa Palmacci 348 0803972; palmaccimaresa@gmail.com
MIMì PER ME
Lunedì 10 agosto ore 21:30
Tempio di Giove Anxur- Terracina (LT)- Piazzale Loffredo
Biglietti: 15 euro
Per prenotazioni: tel. 329 8136968; 339 5351785
Idee nello Spazio 2020 I vincitori
Grande successo al Teatro lo Spazio per la Prima Edizione del concorso
IDEE NELLO SPAZIO 2020
Tre i corti vincitori, proclamati dal Presidente di giuria Pino Ammendola, che saranno inseriti nella programmazione della prossima stagione
Si è conclusa nel fine settimana la Prima edizione del concorso “Idee nello Spazio 2020”, dopo due settimane che hanno riportato l’energia sul palcoscenico del Teatro lo Spazio, all’insegna della passione e della qualità.
Sono stati 35 i corti teatrali in gara che, in 11 giorni di concorso, hanno animato il teatro nel cuore di San Giovanni, diretto da Manuel Paruccini.
Il Teatro lo Spazio continua, dunque, con successo la sua corsa verso il rilancio, registrando un’affluenza di pubblico inaspettata, nonostante le difficoltà dovute al momento storico e sempre nel rispetto delle disposizioni vigenti in relazione al contingentamento.
“Idee nello Spazio” ha dato modo ad attori , autori e registi di confrontarsi sulle tavole del palcoscenico, con l’intento di trovare nuove realtà teatrali e dar vita ad un confronto costruttivo più che a una vera e propria competizione .
Il pubblico, che ha affollato le serate accorrendo numeroso, ha infatti avuto modo di partecipare ai dibattiti con la giuria tecnica, composta da artisti e operatori dello spettacolo che hanno dispensato suggerimenti e consigli alle compagnie, con interesse e passione. Tra di essi: Pino Ammendola, Fabrizio Bancale, Riccardo Castagnari, Anna Cuocolo, Gianni De Feo, Valentina De Giovanni, Annalisa Favetti, Attilio Fontana, Maximilian Nisi, Massimo Zannola.
Tre sono i corti vincitori, proclamati nella serata finale dal presidente di giuria Pino Ammendola, i quali avranno la possibilità di essere inseriti nella prossima stagione in uno spazio a loro dedicato.
Al primo posto si è classificato “ Occhio al cuore “ di Emiliano Metalli, con Bruno Petrosino e Mauro Toscanelli, al secondo posto “ L’Ospite” di Refrigeri- D’arcangelo, con Chiara Moretti e Paola Salvatori, e al terzo posto “ Mary “ di Cecchini-Macchiusi, con Federico Maria Galante e Filippo Macchiusi.
Il Premio Miglior interprete femminile è andato a Gisella Cesari, vincitrice anche del Premio Fotobook a cura di Diego D’Attilio, mentre quello per il Miglior interprete maschile a Mauro Toscanelli.
Infine, il Premio Spazio Giovani è stato assegnato a “ Secondo Atto “ di Simone Sardo.
“E’ stato emozionante vedere quanta voglia c’era di tornare ad appropriarsi della scena.” _dichiara il direttore artistico Manuel Paruccini_”Il clima e il livello artistico delle proposte mi riempie di soddisfazione e orgoglio , segnale evidente di un grande cambiamento, che vedrà la sua conferma con la nuova stagione che speriamo si possa svolgere in normalità .“
Ufficio Stampa
Maresa Palmacci 348 0803972; palmaccimaresa@gmail.com
TEATRO LO SPAZIO
Via Locri 43, Roma
06 77076486/ 06 77204149
SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE diretto da Riccardo Cavallo al Globe di Roma
VENERE E ADONE al Globe Theatre di Roma
Dal
29 Luglio al 2 Agosto 21.15
VENERE E ADONE
di
William Shakespeare
Regia Daniele Salvo
Traduzione
e adattamento Daniele Salvo
Prodotto da
Politeama s.r.l.
Venere e Adone di Shakespeare, fu composto nel 1593. E’ uno dei poemi
più lunghi di William Shakespeare, costituito da 1194 versi e dedicato a Henry
Wriothesly, terzo conte di Southampton, in cui il poeta descrive la poesia come
"il primo erede della mia invenzione". La città è infestata dalla
peste e deve chiudere i battenti di tutti i suoi teatri per evitare il
diffondersi dell’epidemia. Shakespeare si ispira al decimo libro delle
Metamorfosi di Ovidio e definisce Venere
e Adone “il primo parto della mia fantasia”.
Quando l’amico di scuola di Shakespeare, Richard Field,
pubblica “Venere e Adone” è, da subito, un grande successo. Si può
affermare che sia stato il poema più popolare dell’età elisabettiana. Tutti lo leggono. Tutti lo citano. Troviamo
citazioni anche in altri poemi. Ci sono riferimenti ad esso anche in lavori di
prosa. Ci sono scene, in alcune opere, in cui i personaggi parlano della
lettura di “Venere e Adone”, dicono
di averne una copia sotto il cuscino e di usarne le parole per sedurre le
giovani donne.
Apprezzatissimo fra gentiluomini e cortigiani, in breve
divenne una sorta di vademecum dell’amatore, ugualmente popolare nella
biblioteca, nel boudoir e nel bordello.
Viene ristampato più e più volte. Field sembra abbia
stampato 1000 copie della prima edizione.
Il poema è in egual misura comico, erotico e
commovente: la Venere di Shakespeare è passionale, una dea innamorata e
pazza di desiderio. Adone è un giovane bellissimo che le sfugge e preferisce i
piaceri della caccia a quelli dell’amore, sia pur divino.
Nonostante gli abbracci, le carezze e gli avvertimenti
della dea, il giovane parte per una battuta di caccia al cinghiale che lo
azzanna provocandogli una mortale ferita all’inguine. Venere accorre, ma è troppo tardi: non le
resta che trasformare il sangue dell’amato esanime nei rossi fiori
dell’anemone…
Ma da quel momento la Dea giura su quanto vi è di più
sacro che mai più per i mortali l’amore sarà privo di ogni sorta di tormento e
sofferenza.
L’esercizio
della Poesia è una prova di resistenza alle difficoltà quotidiane e
all’indifferenza degli uomini. Chi parla in Poesia spesso deve fare i conti con
una società che non comprende un pensiero puro, sganciato dalle logiche
commerciali o produttive ritenute così importanti ai nostri giorni. Le vicende dei
giorni presenti paiono sottolineare l’inutilità della Poesia perché essa, di
fronte alle epidemie, alle guerre, alle decapitazioni, al terrorismo, alle
violenze inaudite, nulla può lenire e a troppi non dice nulla. “La poesia è magnificamente superflua, come
il dolore e troppo fragile in tempi di sopraffazione.” Ci sono uomini come
William Shakespeare che hanno combattuto la superficialità, la stupidità,
l’arbitrio e la violenza quotidiana, con la forza della Parola. E di questa parola “luminosa” vogliamo
godere, attraverso questo privilegio unico, sonoro e poetico, tentando di
superare le assurdità della vita contemporanea.
Questo mondo di versi è
distillato prezioso di poesia e altissima letteratura.
Il tentativo è quello di
entrare direttamente nelle menti e nei cuori dei personaggi, nei loro desideri,
nei loro affanni, nelle loro ansie e speranze disattese o soddisfatte.
L’equilibrio delicatissimo in
cui si muovono tutte le figure del poema, compone un affresco di una potenza
espressiva straordinaria.
La febbre del nostro tempo ci porta a vivere in una
realtà anestetizzata, un mondo fittizio in cui l’emozione è bandita, al
servizio di un intellettualismo sterile e desolante. I nostri occhi sono
quotidianamente accecati da immagini provenienti dai media. La legge del
mercato non perdona: si vendono cadaveri, posizioni sociali, incarichi
pubblici, armi, sesso, infanzia, organi. Restiamo indifferenti. La dimensione
borghese soffoca i nostri migliori istinti, la nostra sensibilità (che brutta
parola oggi, considerata quasi scandalosa), la nostra sincerità e si porta via
ogni forma di creatività, ogni volo, ogni fede.
La nostra dimensione irrazionale viene completamente annientata.
Il senso dell’affermazione dell’ Io divora i nostri
giorni. L’arte è svuotata della sua dimensione spirituale: siamo in un momento
di emergenza assoluta. Il vero virus è dentro le nostre anime. La cultura
attraversa una crisi epocale : mancano la necessità, la fede, la fiducia in
qualcosa di superiore, la luce di un angelo che possa elevare i nostri destini.
Santa Teresa d’Avila scriveva “Noi non
siamo angeli, ma abbiamo un corpo”. Ma oggi il nostro corpo è divenuto
merce, moneta di scambio, non più sede inviolabile della bellezza e
dell’estasi. I media, persuasori occulti, agiscono sui nostri cuori e sulle
nostre menti addomesticando anche gli spiriti più ribelli, sigillando gli occhi
più attenti. La dimensione spirituale è irrimediabilmente perduta. Il senso del
sacro è ormai sconosciuto. Siamo ormai definitivamente trasformati in
consumatori e, nel medesimo istante, prodotti, sconvolti da una guerra
mediatica senza precedenti nella storia. Illusi della nostra unicità, della
nostra peculiarità, in realtà pensiamo tutti nello stesso modo, diciamo le
stesse parole, abbiamo tutti le stesse esigenze, le stesse speranze, le stesse
ansie, la stessa quotidianità fabbricata in serie.
Ci illudiamo di essere liberi.
I personaggi di Venere e Adone divengono testimonianze
di un mondo perduto e dimenticato, un mondo cristallino, sospeso sul filo
dell’orizzonte.
Il ‘900 ha razionalizzato
irrimediabilmente le pulsioni dell’animo umano, le ha ingabbiate, catalogate ed
educate. Shakespeare riesce ancora a comunicare in modo diretto, ”puro”; ci fa
entrare nel vivo della disperazione, della rabbia, dell’amore, della dolcezza,
della sensualità. Non descrive, non applica filtri letterari. Semplicemente
“è”.
Shakespeare
nostro contemporaneo.
Quando i teatri riaprirono, Shakespeare fece tesoro di
questo suo spericolato tuffo nelle insidie dell’amore e compose Romeo e
Giulietta, simbolo di gioia e tormento per tutti gli innamorati dei secoli a
venire.
Daniele Salvo
Interpreti
(in ordine alfabetico)
William Shakespeare GIANLUIGI FOGACCI
Venere MELANIA
GIGLIO
Adone RICCARDO PARRAVICINI
Scene
FABIANA DI MARCO
Costumi
DANIELE GELSI
Musiche originali
PATRIZIO MARIA D’ARTISTA
Assistente alla
Regia
ALESSANDRO GUERRA
Direzione tecnica
STEFANO CIANFICHI
Light Designer
UMILE VAINIERI
Sound Engineer
DANIELE PATRIARCA
Carlo Verdone al CINEVILLAGE
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