"Toilet" la prima al Teatro Manzoni

 Amo le storie, le biografie dei famosi e non, ma questa ci riguarda tutti ed è Gabriele Pignotta ad averla non solo scritta, ma anche diretta e interpretata sia al cinema che a teatro. Ecco le mie impressioni sulla prima al Teatro Manzoni il 3 maggio scorso e i paragoni che Pignotta ci ha chiesto di fare con il film visto su Sky e disponibile su diverse piattaforme.


La recensione di Tania Croce

Il protagonista dell'entusiasmante atto unico è Flavio Bretagna, brillante imprenditore e uomo impegnato che non viene lasciato libero neanche durante la pausa pipì.

Bersagliato da telefonate a raffica, sbaglia strada e lascia la sua Passat parcheggiata in un'area di sosta per andare in Toilet (possiamo dirlo alla francese oppure leggerlo come è scritto).

Tra i martellamenti continui della signora Marini, l'imminente appuntamento col dottor Protti, l'onnipresente segretaria Marta, il signor Flavio si accorge di essere rimasto chiuso dentro un bagno, una specie di magazzino con tanto di secchi, scopa e immondizia.

Istintivamente chiede aiuto urlando e sperando che qualcuno possa aprirgli la porta antipanico.

Niente, tutto tace ma non la sua fervida mente, attiva, razionale e l'unica cosa che non tace è il suo cellulare.

Il mondo fuori è in movimento mentre lui è fermo, è un rinchiuso costretto a stare isolato, fino a quando non si sa, magari sperando che i carabinieri chiamati dietro suggerimento di Marta, possano rintracciarlo, visto che lì dentro il telefono non ha connessione e funziona solo per ricevere telefonate, ossia il motivo per cui fino a qualche anno fa, usavamo il cellulare.

La prigionia forzata in un luogo angusto, l'ultima cosa che si possa augurare ai claustrofobici e l'assenza di connessione internet e la solitudine, sono forieri di pensieri nuovi e inaspettati, quello più luminoso, un vero e proprio faro nel buio, è l'amore per Marta, che Bretagna potrà vivere quando e se uscirà da quella Toilet.

Il biografo, scrittore e filosofo greco Plutarco avrebbe dedicato a Gabriele Pignotta il suo libro "Sulla loquacità" oppure Euripide il noto tragediografo greco avrebbe detto, dopo aver visto lo spettacolo, che "la sventura è la conseguenza di lingue senza freni..." perché il soliloquio del bravissimo Gabriele è davvero senza freni e alla perfetta dizione, si alternano momenti sconfortanti e qualche sacrosanto sproloquio.

Gabriele per tutto il tempo del lungo atto unico, si arrampica sia fisicamente che mentalmente alle ricerca delle poche certezze che ha, cercando una soluzione persino sui muri di quel fatiscente bagno dove si trova.

Pur essendo solo nell'elegante e amato palcoscenico del Teatro Manzoni, questo non è un one man show ma una dramedy, ossia uno spettacolo che mescola elementi seri e comici perché si ride molto e si riflette.

Di solito le persone partono a fare ritiri spirituali in Oriente o tra i monti e in mezzo alla natura, Flavio Bretagna il suo ritiro spirituale lo compie dentro una Toilet.

Volendo fare paragoni tra il film e lo spettacolo teatrale a cui il film s'ispira, posso dire che la differenza sostanziale è il viaggio in automobile che è possibile vedere nel film e immaginare a teatro, poi alcuni dialoghi con la ex e sui preparativi del compleanno della figlia che nello spettacolo non ci sono.

Mancano anche le voci della Incontrada e di Pannofino nello spettacolo, ma questo non toglie nulla alla sua bellezza.

Per il resto, tranne il contatto telefonico con il programma televisivo La Vita in diretta, lo spettacolo teatrale è simile al film con la netta differenza che Gabriele recita ininterrottamente e magnificamente sul palcoscenico, coinvolgendo il pubblico e facendo crollare la quarta parete anche per le risate suscitate.

Cosa aggiungere ancora a quanto detto?

Andate a vedere lo spettacolo in scena fino al 14 maggio al Teatro Manzoni di Roma!



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2 commenti:

  1. Bello! Ne sento parlare da qualche anno di questo spettacolo e il tuo pezzo gli rende onore. Se non sbaglio, il film è successivo alla rappresentazione teatrale.

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    1. Uno spettacolo bellissimo da vedere. Io ho visto prima il film poi lo spettacolo ieri sera! Bello bello bello

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PennadorodiTania CroceDesign byIole