Ariaferma



 È un carcere fatiscente il microcosmo in cui s’incrociano i destini delle guardie e dei detenuti che saranno a breve trasferiti altrove perché questa struttura decadente è stata dismessa.


Il regista e sceneggiatore  Leonardo di Costanzo, ricostruisce minuziosamente l’atmosfera di un carcere diroccato, che somiglia a luoghi come la Rocca di San Leo nel Montefeltro dove nel passato erano esiliati e condannati a morte personaggi come Cagliostro e che Dante Alighieri cita nella Divina Commedia.

È in questo luogo angusto e deprimente che si consumano i giorni di detenuti vecchi e giovani, italiani e stranieri che tentano di sopravvivere in quello spazio senza ossigeno e che nel tempo le abili guardie trasformeranno per necessità in un ambiente vivibile persino colloquiale dove poter mangiare gomito a gomito, gli uomini in divisa con i carcerati.

La crudeltà del crimini commessi sì confonde con le avversità della vita che alcuni dei detenuti hanno affrontato in particolar modo un giovane cresciuto in una casa famiglia.

Nel toccante lavoro collettivo dove ogni interprete completa il quadro, spiccano le figure di Gaetano Gargiulo/Toni Servillo nei panni della guardia che tenta di tenere le redini di questa situazione precaria e Carmine Lagioia/Silvio Orlando il detenuto che per la sua performance vince un David di Donatello, l’altro va alla miglior sceneggiatura originale.

Applausi anche a Fabrizio Ferracane.

Se non lo avete visto, recuperate il film su Prime video.



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4 commenti:

  1. Visto ieri...emozionata e contenta perché ho trovato tanta umanità tra disperati e chi lavora per loro...che sono riusciti a tirare fuori la parte buona che è comunque dentro ciascuno di noi...complimenti al regista e agli interpreti ,per me meritavano tutti il David di Donatello!!

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    Risposte
    1. Un film 🎥 meraviglioso

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    2. Essendo un film corale credo anche io meritassero un Premio collettivo, magari un David come film dell’anno! Grazie per il commento!

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PennadorodiTania CroceDesign byIole