Torna Cesira al Rifredi, ce ne parla Giancarlo Mordini a qualche ora dal debutto

Torna Cesira, dopo 30 anni e con lei il teatro d'appartamento.
Ultimamente il teatro di Rifredi ha adattato e prodotto opere di importanti autori internazionali da La Bastarda di Istanbul di Elif Shafak a Il Principio di Archimede e Nerium Park di Josep Maria Mirò che ho visto e ammirato, a  Sergio Blanco,  ricordando il Premio Ubu ricevuto nel 2019. Tutti gli spettacoli del Rifredi sono tradotti e diretti da Angelo Savelli a cui il Premio è stato rivolto con la seguente motivazione: "Per l'intenso lavoro di traduzione, allestimento e promozione della nuova drammaturgia internazionale".
 Per questa riapertura della sala dopo la forzata chiusura per la pandemia, ha scelto di riproporre a distanza di 30 anni un suo spettacolo "cult", interpretato da uno splendido attore come Gennaro Cannavacciulo che io ho avuto modo di apprezzare immensamente nel suo tributo a Modugno di rara bellezza. Prima del suo ritorno questa sera, siamo curiosi di conoscere alcuni particolari sullo spettacolo scritto da Manlio Santanelli, raccontati dal direttore artistico del Rifredi, il mio amico di penna e del cuore Giancarlo Mordini. 

L'intervista di Tania Croce

Chi è Cesira e cosa rappresenta? 

Abbiamo prodotto "Le tre verità di Cesira" nel 1990 quando era appena uscito dalla geniale penna di Manlio Santanelli. Fu un'esperienza unica perché il testo era una bomba ed in più perché noi lo proponevamo con una formula innovativa: il teatro d'appartamento, andando ad incontrare il nostro pubblico, spettatore per spettatore, proprio nelle loro case. Un Santanelli entusiasta seguì in parte le prime repliche e nella sua vulcanica creatività aggiunse dei pezzi creati apposta per noi e per Gennaro Cannavacciulo che si era impossessato del testo e del personaggio con una mimesi straordinaria, tanto che alcuni spettatori continuavano a rivolgersi a lui come Cesira anche dopo la fine della rappresentazione. Savelli aveva fatto un lavoro rigoroso di rispetto del testo, concentrandosi sull'essenziale del racconto e aggiungendo soltanto un personaggio muto che accompagnava Cesira nei suoi deliri, tre racconti assurdi e fantasiosi per spiegare la presenza di un paio di folti baffi sulla sua fisionomia di "donna femminile". Adesso lo spettacolo, con poche ma necessarie variazioni, si è trasferito sul palcoscenico dove non ha perso niente della sua forza e della sua capacità di raccontare un'umanità dolente ma vitalissima, in parte napoletana ma anche universale. Infine, un po' per rispettare la vicinanza del racconto agli spettori, come avveniva nelle case, un po' per rispettare le norme anti Covid e garantire maggiore sicurezza, nostra e del pubblico, abbiamo scelto di vendere solo 50 posti a sera (anche se la nostra capienza dimezzata sarebbe di 150). 

Sono curiosa di conoscere lo spettacolo che torna il 7 maggio al Teatro di Rifredi a Firenze, diretto da Pupi e Fresedde. Me ne vuoi parlare?


 Nello spettacolo c'è un elemento sul quale sono curioso di vedere stasera le reazioni del pubblico. 30 anni fa, in anticipo sui tempi, Cesira portava già una mascherina sulla bocca. Forse al pubblico suonerà come una provocazione, o un forzato ammodernamento o un'eccessivo rispetto delle regole anti Covid. In realtà la mascherina, indossata nei primi dieci minuti di spettacolo, dovrebbe servire, secondo lei, per proteggersi dall'inquinamento atmosferico, ma in realtà per nascondere i suoi folti baffi ai clienti che frequentano il suo bancariello di venditrice di limonate.

Riaprire i teatri quando la stagione solitamente volge al termine cosa significa per chi come te il teatro in realtà non lo hai mai chiuso? Mi hai raccontato che avete lavorato e provato con le dovute attenzioni nonostante lo stop imposto e le chiusure coatte. 

 I teatri sono stati chiusi al pubblico ma non all'attività. Al Teatro di Rifredi non ci siamo fermati un secondo. D'accordo con i miei soci, io ho ritenuto che per passare questo duro momento la giusta reazione fosse: LAVORO, LAVORO, LAVORO. E su questo ci siamo impegnati. Dal 1° settembre dello scorso anno, abbiamo richiamato in attività tutti i nostri collaboratori e abbiamo cercato di utilizzare al minimo il FIS, creando situazioni reali di lavoro interno. Abbiamo prodotto ben tre spettacoli che prima o poi porteremo in scena per il nostro pubblico. 

 Cosa ti aspetti da questa riapertura, sarà difficile portare il pubblico a teatro?

 Francamente ero molto preoccupato per questa repentina apertura al buio, in un periodo in cui le stagioni teatrali sono già finite o stanno per finire e senza un congruo preavviso che ci permettesse una adeguata promozione. Invece mi sono dovuto ricredere. Il nostro affezionatissimo pubblico ci ha letteralmente preso d'assalto. Anzi colgo l'occasione per annunciarti in anteprima DUE REPLICHE STRAORDINARIE dello spettacolo che abbiamo appena deciso di aggiungere, grazie alla disponibilità di Gennaro: una il venerdì 14 Maggio ore 20.00 e l'altra domenica 16 Maggio ore 16.30, con orari anticipati per rendere possibile ai tanti spettatori toscani di rientrare in tempo a casa. Un'ulteriore difficoltà, questa, per i teatri che hanno deciso di ripartire nonostante il COPRIFUOCO ancora vigente

 Quanto sarà cambiata Cesira in 30 anni? 

 CESIRA è uno quegli esempi meravigliosi di totale simbiosi tra personaggio e attore. Potrebbe raccontare mille altre storie e sarebbe credibile anche a leggere l'elenco del telefono. Sarà meraviglioso vedere Gennaro riprendere un spettacolo in cui era strabiliante già 30 anni fa e credo che in questo immediato riscontro di botteghino ci sia la più evidente dimostrazione di quanto questa stupenda "maschera contemporanea" sia entrata nel cuore dei fiorentini. Un grande spettacolo dove gli ingredienti sono solo (ma non è certo poco) un testo narrativo perfetto, un attore geniale e una regia apparentemente invisibile ma accuratissima.

Ringraziando Giancarlo per le sue preziose parole e per alcune info sullo spettacolo e per la straordinaria attività del Rifredi in tempo di pandemia, immagino questa sera di essere seduta tra il pubblico per ammirare lo spettacolo e applaudire di cuore Gennaro e Giancarlo per aver reso possibile tutto questo.
 
                                                             
 (Foto di Stefano Cantini)





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2 commenti:

  1. Sarebbe da vedere ...uno spettacolo che va avanti da 30 è un lasciapassare sicuro per vederlo...in attesa che tutto passi e possiamo rivederlo a Roma...Tanta merda per Cesira(come si usa in gergo teatrale!)grazieeee Tania per le tue "Chicche"!

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    1. Grazie a te per essere passata e per esserci sempre ❤️

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