La parola a papa Gregorio XI (Romano Talevi) e alla regina Giovanna I (Rita Pasqualoni). L'intervista

E' la prima volta che mi capita d'intervistare un Papa e una Regina sulla scena.
Nel disorientamento totale causato da una pandemia e dopo la chiusura, il teatro torna a essere un faro e Caterina Il potere della parola, la pièce scritta e diretta da Elisabetta Bernardini e in scena il 2, 3 ottobre 2020 al Chiostro Monumentale Palazzo dei Domenicani in Piazza della Minerva, 42, è lo spettacolo che cercavo e per saperne di più ho incontrato due dei personaggi più emblematici: Papa Gregorio XI e la Regina Giovanna I di Napoli, interpretati rispettivamente da Romano Talevi e Rita Pasqualoni.
Scopriamo insieme di che parla questo spettacolo con i due attori!

L'intervista di Tania Croce

La storia è ambientata nel '300, secolo di trasformazioni e di profonda crisi del papato. Il quattordicesimo secolo, è un momento storico dove le idee e le parole, come sottolinea il titolo della vostra pièce hanno un valore morale e religioso altissimo, se poi a pronunciarle è la religiosa, teologa e mistica Caterina, destinata alla santità. Papa, regine e sante quale messaggio intendono consegnare al pubblico dei nostri tempi? 

Romano) Ho sempre creduto che in una attenta lettura della storia si possano trovare analogie con i tempi che stiamo vivendo. Certamente i tempi sono cambiati, l’uomo ha vissuto trasformazioni epocali, ha attraversato pestilenze, rivoluzioni, cambiamenti climatici, si sono evoluti i nostri diritti, la scienza ha debellato malattie, ci ha portato sulla Luna e fra un po’ su Marte, la Chiesa è cambiata ampliando i suoi orizzonti. Dal XIV secolo ad oggi le cose, almeno apparentemente, sono mutate, ma certamente dobbiamo molto a quelle donne e uomini che in quelle epoche cosi difficili dal punto di vista politico, umanitario, in cui la vita era meno di zero, ricco di credenze arcaiche e dogmatiche, hanno messo in atto azioni rivoluzionarie che hanno poi cambiato il corso della Storia. Caterina, in un mondo di uomini, ha fatto valere le sue idee, mettendo in crisi regnanti e potenti dell’epoca cambiandone, come nel caso di papa Gregorio XI, addirittura le sorti. E’ anche vero che Gregorio aveva già preso l’importante decisione di riportare la sede Papale a Roma, poi continuamente rimandata, ma sicuramente il carteggio tra i due e poi il loro incontro ad Avignone è stata la spinta decisiva per questo evento cosi importante che diede una nuova svolta agli assetti politici e spirituali dell’epoca. Per cui il messaggio che questi personaggi possono mandarci dalla loro epoca è che il valore delle proprie convinzioni e la tenacia con cui vengono perseguite possono cambiare il corso degli eventi, nel bene e nel male certo, ma seguire le proprie idee e i valori morali delle nostre convinzioni ideologiche può cambiare il corso della nostra vita, in fin dei conti ognuno di noi fa parte della storia, perché noi siamo la Storia. 

Rita) La regina Giovanna I di Napoli fu monarca assoluta per 40 anni. Fu una regina illuminata, colta e raffinata. Spietata ma generosa, vendicativa ma capace di agire con diplomazia. Dimostrò molto coraggio non piegandosi mai ai nemici, alle invasioni, al papa. Forse le parole di Caterina sono le uniche che la mettono in crisi, se così si può dire. Quantomeno la turbano: riconoscersi umili “…perché l’anima la quale conosce sé non essere, ma l’essere suo cognosce avere da Dio, non può levare il capo contra il suo Creatore perché la cosa che da sé non è non può insuperbire” e ancora”… se Dio è per voi ne uno sarà contra voi” spronando Giovanna a riconoscere Urbano come vero papa. E a fronte di questo turbamento forse oggi Giovanna potrebbe dire di aver pagato un prezzo troppo alto per avere difeso le sue idee e il suo regno fino alla fine. Per avere creduto che “Non può esistere un Dio cattivo”. Credo che Giovanna ci interroghi ancora una volta sul quesito irrisolto dell’uomo: cosa significa fare la volontà di Dio?

La regina Giovanna I, anche contessa di Provenza e di Forcalquier, una delle prime donne europee a regnare per proprio diritto e Papa Gregorio XI, l'ultimo papa di Avignone prima che la sede papale fosse riportata a Roma nel 1377, come hanno cambiato la storia?

Romano) Diciamo che in parte credo di aver già risposto nella tua prima domanda. Di certo Papa Gregorio XI ha fatto una scelta molto difficile considerando il potere temporale e spirituale che aveva il papato del XIV secolo su tutte le reggenze del mondo, per cui trasferire la sede papale da Avignone a Roma non è certo stata impresa facile, tanto è vero che alla sua morte poi ci fu lo scisma con Clemente VII, l’antipapa ad Avignone, e Urbano V Papa a Roma. Fu di certo una scelta molto impegnativa e di non facile attuazione, ricca di imprevisti ed ostacoli, soprattutto politici, ed anche economici , viste le poche risorse di cui disponeva la Chiesa, fu quindi costretto a chiedere soldi in prestito che molto spesso gli vennero negati, ma alla fine ci riuscì. Il grande cambiamento che Gregorio portò con se fu la Pace, e per un certo tempo l’equilibrio politico. Pacificò la Chiesa con le città italiane che avevano mosso guerra alla Santa Sede, unificò il regno di Sicilia e Napoli, ottenne la tregua tra Inghilterra e Francia, insomma da uomo meschino e senza polso come fino a cinquanta anni fa era stato definito si è invece dimostrato uomo coscienzioso, discreto politico e uomo di levatura spirituale, cose non di poco conto se si considera la pressione che poteva avere su di se quell’uomo mite che teneva più alla spiritualità della Chiesa che ai beni temporali. Sta di fatto che ora la Sede Papale è a Roma, alla fine questo è stato il grande cambiamento, per cui merito a lui. 

Rita) Giovanna ha regnato in un mondo di uomini. Un mondo dove le donne avevano pochissima voce in capitolo. Possiamo immaginare i pregiudizi, le difficoltà e le ostilità che ha dovuto fronteggiare.
Nonostante ciò è stata una donna che si è assunta le proprie responsabilità mettendoci, come si dice oggi, “la faccia” in prima persona. Non ha mai rinnegato niente del suo operato, né pubblico né privato. Oggi il mondo è cambiato, fortunatamente, e le donne possono prendersi il proprio posto e riconoscimento anche se ancora con qualche “lotta” e disparità. Credo che Giovanna possa essere un esempio di come si possa cambiare il proprio percorso e la storia combattendo per ciò in cui si crede.

Com'è stato essere Papa e Regina, avevate interpretato prima ruoli simili?

Romano) Per quanto mi riguarda è la prima volta che interpreto un Papa, avevo già interpretato il Cardinale Wolsey nel dramma di William Shakespeare “Enrico VII”, ma mai un Papa. Devo dire che mi piace mettermi nei panni di personaggi realmente esistiti, ti da modo di studiare e approfondire attraverso i loro accadimenti, non solo la loro storia personale, ma anche la Storia del mondo e dell’essere umano, è affascinante. Poi questo Papa con i suoi dubbi e le sue incertezze, che comunque alla fine prende una decisione più grande di lui, mi sta simpatico e mi piace farlo rivivere in questa pièce. C’è tutta la fragilità di un uomo di potere costretto dalla storia a dover compiere una azione che va contro tutto e tutti, caricandosi sulle spalle le gravi responsabilità che comporta, questo come attore mi stimola e mi diverte naturalmente. 

Rita) E’ la prima volta che interpreto un personaggio di questa levatura. Ho cercato di trovare nella sua fierezza e potenza le fragilità a queste legate. Ho cercato il dubbio. In modo da restituire quel conflitto spirituale che è proprio di ogni essere umano.

Quali progetti avete dopo questo affascinante spettacolo?

Romano) Affascinante davvero, la cornice è molto suggestiva e l’allestimento ben curato, siamo soddisfatti e contenti di poter tornare in scena dopo diversi mesi di fermo dovuti al difficile momento che stiamo vivendo, per cui ci sentiamo un po’ miracolati. Per quanto riguarda i nostri progetti futuri, almeno nel teatro, siamo in stand by per il momento. La difficile situazione, con la contingentazione a cui siamo costretti nei teatri limita le nostre pruderie teatrali in attesa che tutto passi e di tempi migliori, idee frullano nella testa certamente, ma con prudenza. Io personalmente dovrei riprendere le registrazioni della trasmissione con Paolo Bonolis, “Avanti un Altro”, dalla seconda metà di ottobre, ma siamo ancora in attesa di conferme ufficiali. Poi più in là c’è all’orizzonte un bel progetto cinematografico, ma per il momento nessuna certezza. Il momento è molto complicato per il nostro settore e per chi vive di questo mestiere, al momento ci godiamo questa bella opportunità, per il resto vedremo, ma siamo fiduciosi. W L’ARTE! 

Rita) Il mio prossimo impegno è nello show televisivo “Tu si que vales” . Sto registrando da luglio dei mini show inseriti nel programma. Trattasi di Nebula, il personaggio creato dall’attrice torinese Chiara Bosco che ha avuto molto successo. In questo ambito io sono Clotilde…ne vedrete delle belle!

Dopo un'intervista simile non mi resta che immergermi nella storia e rivivere quegli anni di grandi rivoluzioni.
Un grazie di cuore agli attori e amici Rita Pasqualoni e Romano Talevi!

(Rita Pasqualoni) la regina Giovanna I

                                                       (Romano Talevi) Papa Gregorio XI
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