Una fioca luce che potrebbe incendiare il mondo intero

Dal post 
Van Gogh al ristorante spagnolo con me e Nina

Un tavolino nella seconda sala, un po' in disparte dal resto del mondo. Un po' come facevano i grandi artisti da Van Gogh a Baudelaire ma quei luoghi 'segreti' erano meno dignitosi di quello scelto da noi quella sera.
Un momento conviviale per parlare con mia sorella Nina del più e del meno... quanti più e meno sono usciti fuori in questa cena condita dalla sua ironia e da una bella bottiglia di Sangre de toro. Olè!
Sfilarono dopo qualche minuto i piatti che avevo ordinato seguendo le indicazioni di mia sorella che quel ristorante e il suo menù, lo conosceva molto bene.
Spezzatino di manzo con riso. Una vera squisitezza. Buon appetito!
Filtravo attraverso il mio bicchiere mezzo vuoto, i sorrisi di mia sorella in preda a un' ebbrezza e un'insolita spensieratezza, almeno in mia presenza. Ho sempre riso alle sue battute, a detta sua, esageratamente e senza contegno, ma se mi scappa da ridere io rido.
Erano passati circa otto mesi dall'incontro avvenuto con Elena 2 alla stazione e la permanenza a casa mia era stata brevissima. Avevo perso nuovamente le sue tracce.
Però la mia sorella ufficiale era con me in quella sera indimenticabile, così come indimenticabile fu quello spettacolo in cui lei vestiva i panni di Bukowski e che mi permise di recensire. Sì, anch'io come Elena  2, sono giornalista.
Una bottiglia, un tavolino, due sedie e due anime nei panni di Charles, Hank Bukowski, vagano nel mondo reale, quello ideale è dominato da un sogno e una macchina da scrivere che serve a tradurlo. Quel sogno si chiama letteratura, quel sogno è poesia. Fa male sognare e vivere nella disperazione, fa male bere e scomparire, annullarsi in quel sogno incantatore dove la parola è la luce che accende le tenebre di un anonimato devastante per chi, come Hank, nasce con la presunzione di essere scrittore. Charles-Nina, si piega, si contorce  e barcolla mentre beve e sogna e ama finché il sonno prende il sopravvento e giace sul tavolino accesa da una fioca luce che potrebbe incendiare il mondo intero.
Lei, addormentata per smaltire il male di vivere che digerisce con una sbornia dopo l'altra. Consolatoria e indispensabile a un'esistenza difficile, maledice e rimpiange il padre che le gridava di spegnere i suoi sogni di letteratura...
Una scossa nel cuore. La speranza che una scintilla possa incendiare il mondo intero...

Tratto da Un record... d' amore, il mio libro sul vero amore, quello verso se stessi.


La foto del Tapa Loca, il ristorante spagnolo citato nel libro e che purtroppo non c'è più.

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