Siravo, Salce e Morgese al Sala Umberto con Le nostre donne (di E. Assous) regia di Livio Galassi



La presenza delle donne, evocata dai quadri di Tamara de Lempicka sulla scena sapientemente curata da Lorenzo Cutùli, echeggia tra le paure di Max e Paul che attendono l'amico Simon, per la consueta partita a carte. Max è un radiologo senza figli, separato anche se ogni tanto vede l'ex moglie con cui litiga e basta; appare cinico e indifferente alla vita che scorre intorno a sé. E' pignolo e profondamente solo. Poi c'è Paul, un medico impeccabile, apparentemente felice nel suo ménage tranquillo e senza litigi. Dopo i dialoghi iniziali, essenziali per entrare nella storia della fortunata commedia francese, piomba in casa di Max il terzo amico, stravolto per aver strangolato sua moglie. E così la solita serata tra amici si trasforma in una notte insonne dove i due amici s'interrogano sul da farsi, mentre il terzo crolla dopo un mix di tranquillanti e alcolici.


Il dialogo tra Max e Paul, si trasforma in un vero e proprio confessionale tra uomini solidali e uniti da un destino comune. Ci saranno due deus ex machina nel secondo tempo, il primo è costituito dalla telefonata della polizia che svelerà quanto accaduto la notte del presunto strangolamento da parte di Simon e il secondo sarà la telefonata del rigido Max all'ex moglie mentre scorrono le note di una musica rap da lui amatissima.


E' un bel quadro quello dipinto da Max (Edoardo Siravo), Paul (Emanuele Salce) e Simon (Manuele Morgese), dove le tinte forti dell'incomprensione e dell'intolleranza sono sfumate da quelle calde dell'amore. Apprezzabile la regia di Livio Galassi, attento ai particolari, alle sfumature dell'animo umano. La commedia brillante, a tratti farsesca, il cui testo non è mai stato rappresentato in Italia, scandaglia tutti i timori che gli uomini tacciono persino a sé stessi fino a rendere il rapporto di coppia una cosa seria ma non indispensabile; portata al successo da tre magnifici attori francesi come Jean Reno, Richard Berry, Patrick Braoudé, acquista bellezza e interesse grazie alla bravura di Edoardo Siravo, magnetico ed estremamente divertente, accompagnato da un immenso Emanuele Salce, misurato e colto interprete dei più reconditi sentimenti. Applausi anche a Manuele Morgese, per aver saputo mostrare l'ansia e la debolezza di essere uomo, teneramente.


Con questa bella pièce il Sala Umberto inaugura la stagione teatrale 2016/2017. La commedia sarà in scena per quattro giorni di rara bellezza.
di Tania Croce
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