Tutti non ci sono di Dario d’Ambrosi

ISOLA DEL CINEMA

 

Spazio Cinelab

 

11 Agosto h 19,30

 

Presentazione del libro autobiografico


 

Tutti non ci sono 

di

Dario D’Ambrosi

 

                   A colloquio con l’autore la scrittrice e giornalista Alma Daddario

 


Collana Reattivi

124 pagine, 18 euro

LE COMMARI EDIZIONI

 

Letture a cura di Alessandro Corazzi

 

Il Teatro Patologico è un’esperienza unica, innovativa, un ponte tra terapia e arte, uno straordinario strumento di crescita e inserimento sociale (David Sassoli)

Tutti non ci sono di Dario D’ambrosi, con prefazione di Andrée Ruth Shammah e postfazione di Andrea Delogu. 

 

L’autobiografia di un grande personaggio che ha fondato il Teatro Patologico a Roma.

 

La scrittura “semplice” dell’autore, rimanda al suo vissuto: all’infanzia nella periferia Milanese, all’adolescenza nel Milan, alle rinunce; all’esperienza in manicomio e poi al viaggio a New York che gli cambierà la vita. Esperienze che vengono narrate con lo stile che caratterizza il personaggio Dario D’Ambrosi: un uomo singolare che ha fatto grandi cose ce le racconta con autenticità, con naturalezza.

Quella di D’Ambrosi è una scrittura soprattutto visiva, dove la narrazione diventa il parlato ed è proprio questa la ricchezza, è questa la forza di Tutti non ci sono

Un libro vero, senza troppi orpelli, perché lui è sostanza; un libro per le nuove generazioniche spinge credere nei propri sogni, nei propri progetti. Un libro che dà speranza, quella speranza attiva che va riposta nella perseveranza, nella caparbietà e in un pizzico di fortuna.

E’ anche un libro sulla gioia, sullo stupore, sul dono,perché Dario D’Ambrosi è il dono fatto persona. 

“Per chi ama e crede nel teatro, questo libro è una straordinaria spinta, ma vale per qualsiasi vita e Tutti non ci sono dovrebbe essere letto nei licei e regalato a tanti adolescenti che si bloccano e non credono più in se stessi, di fronte alla durezza del contesto nel quale vivono” (Andrèe Ruth Shammah). 

 

Domenico Iannaccone ne ha fatto un film documentario su Rai3, L’Odissea, proprio dedicato a Dario e ai suoi ragazzi, “malati mentali”, del Teatro Patologico.

Dario D’ambrosi è uno dei maggiori artisti del teatro d’avanguardia italiano. Ha esordito a diciannove anni, con la sua opera Tutti non ci sono a New York, al Cafè La Mama. E’ stata Ellen Stewart, fondatrice dell’importante e famoso Cafè La Mama, ad affidargli, come racconta nel libro, il teatro.  

Regista, autore e attore ha recitato con grandi attori nazionali e internazionali, come Anthony Hopkins, Jessica Lange, Mel Gibson, Sergio Castellitto, Ben Gazzara e molti altri. 

Nel 2010 ha diretto il suo film L’uomo gallo.

Fondatore del primo corso universitario al mondo di Teatro Integrato dell’Emozione in collaborazione con l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata. 

Il Teatro Patologico è conosciuto in tutto il mondo e i suoi ragazzi sono stati ospitati nei più grandi teatri: New York, Los Angeles, Boston, Chicago, Tokyo, Johannesburg, Londra, Bruxelles, Barcellona, Amsterdam e Stoccolma. Tanti i premi e i riconoscimenti: premio della Fondazione Kennedy; riconoscimento DESA presso le Nazioni Unite a New York come ambasciatore della disabilità ed il premio Roma Capitolina

E’ stato l’ispettore Canton nella serie-tv Romanzo Criminale ed ha collaborato in questi anni con tanti altri personaggi dello spettacolo: Matteo Garrone, Claudia Gerini, Marco Giallini, Paola Cortellesi, Claudio Santamaria, Anna Foglietta, Edoardo Leo, Andrea Delogu, Sebastiano Somma.







La notte di San Lorenzo


 𝕃𝕒 𝕟𝕠𝕥𝕥𝕖 𝕕𝕚 𝕊𝕒𝕟 𝕃𝕠𝕣𝕖𝕟𝕫o è il nono film diretto dai fratelli Taviani.

Affresco della campagna toscana dell'agosto del 1944, che fa da sfondo ad uno dei tanti drammi della seconda guerra mondiale, raccontato guardando però alle tenerezze, alla buona volontà, agli eroismi e alla paura della gente comune.

Presentato in concorso al 35º Festival di Cannes, ha vinto il premio il Grand Prix Speciale della Giuria e il premio della giuria ecumenica. Gli eventi narrati nel film richiamano le drammatiche vicende della Strage del Duomo di San Miniato originariamente attribuita all'esercito tedesco, in realtà causata dagli Alleati. Il film è anche la prima occasione di collaborazione dei due registi con Nicola Piovani. 

Oltre all’eccezionale attore e doppiatore Omero Antonutti nella parte di Galvano, c’è una sorprendente Norma Martelli (Ivana) che ho apprezzato come regista a teatro e che pur non sentendosi bella, è corteggiata da Dilvo, un giovanissimo e già bravo Paolo Hendel. La sopravvivenza e la corsa verso la fine della Guerra e la conquista della libertà tiene insieme un gruppo di gente semplice e solidale, che fa tanta fatica per conservare una certa dignità in mezzo alla miseria e al nulla. Tra le scene più commoventi, c’è quella del pane spezzato e donato al prete che lo benedice durante la messa e lo dona come fosse proprio un’ostia, ai fedeli. 

Spero esaudiate qualche desiderio questa notte ⭐️


Cry Macho - Ritorno a casa


 Clint  Eastwood indossa ancora una volta i panni di un cowboy nel suo ultimo film in prima visione da questa sera su Sky cinema. È abile in tutto, dalla cucina, alla cura per gli animali, anche se non può per sua stessa ammissione “curare la vecchiaia”, tuttavia è all’altezza di un compito arduo: riportare a casa Rafael il figlio del suo capo.

Howard possiede un ranch in Texas e da lì partirà il viaggio di Mike, una vecchia gloria del Rodeo che perde la famiglia in un tragico incidente e perde la strada maestra. Sarà  Howard a dargli una seconda vita e lui gli è debitore.

Eastwood è un cowboy in tutto, nel suo amore sconfinato per la natura e per gli spazi aperti nei quali preferisce dormire al riparo da tutto e lontano dal mondo, è un cowboy nel frasario essenziale e più consapevole, è un cowboy nel coraggio che dimostra nelle situazioni più difficili e nell’essere carismatico per le donne incontrate nel viaggio.

È solo più vecchio ma il tempo non sa scalfire il suo magnetismo, la sua bellezza, il suo essere l’incarnazione della storia del cinema.

Il suo incedere è lento, è incerto ma la sua mente è lucida e le sue riflessioni tutte sagge e rassicuranti.

Nel viaggio che si vorrebbe senza fine, si giunge al capolinea.

Mentre Mike saluta il ragazzo con il quale ha vissuto un’esperienza  incredibile, sembra che Clint Eastwood si stia congedando da quello schermo che lo ha reso immortale ma è troppo doloroso solo pensarlo.

“Un tempo ero tante cose ma ora non più” 

Consigliatissimo non solo per chi ama i film western ma per chi ama immensamente Clint Eastwood!

La vita non è un film


Lo spettacolo di Cerveteri, in scena lunedì 8 agosto, si intitola "La vita non è un film".

È la trasposizione teatrale e musicale dell'omonimo libro, e vede in scena l'autore stesso della pubblicazione, nonché protagonista della performance: Pino Insegno. 

L'attore romano è accompagnato, ancora una volta, dalle voci, le musiche le canzoni, le scenette del quartetto vocale dei Baraonna, che da quasi vent'anni collabora con Pino Insegno.

È un'occasione per raccontare l'humus umano e lavorativo di Pino, che rende partecipe il pubblico un po' della storia della sua vita e della sua carriera professionale.

Prima il varietà e l'avanspettacolo, poi il mondo del doppiaggio, il cinema, infine la poesia d'autore e dialettale, l'infanzia e le prime esperienze teatrali e le prime giovanili, rocambolesche conquiste sentimentali.

Tutto lo show è contrappuntato dalla musica dei Baraonna che, tra le altre cose, presentano in anteprima il loro ultimo videoclip "Quattro" (con la regia di Tiziana Cristiano). 

Con i Baraonna ci sarà il polistrumentista cubano, Juan Carlos Albelo Zamora.

Ospite speciale della serata l'attrice, nonché compagna nella vita di Pino Insegno, Alessia Navarro.

Cosa vuole affermare, con la sua speciale vis comica, in questa piece teatrale, Pino Insegno? Che la vita non è un film e certi ritmi lenti ed estenuanti della nostra imprevedibile esistenza non sono purtroppo paragonabili alla velocità narrativa ed avventurosa di un film.

Buon divertimento.


I premiati all'evento centrale del Festival Internazionale del Teatro Romano di Volterra 2022

                              PREMI OMBRA DELLA SERA 2022


Teatro Romano Volterra


Sabato 6 agosto

 

alla presenza di

 

Giacomo Santi  Sindaco del Comune di Volterra

Dario Danti  Assessore alle Culture del Comune di Volterra

Simon Domenico Migliorini  Ideatore Premi Ombra della Sera

 

 

Presenta

Luca Damiani

 

Regia

Vito Bruschini

 

Ospiti d’onore

 

Giuditta Saltarini e Cesare Ranucci Rascel

 

 

Al pianoforte

 

Stefano Adabbo

 

 

Si è svolta ieri sera, sabato 6 agosto 2022, al Teatro Romano di Volterra, la Cerimonia di consegna dei Premi Ombra della Sera, evento centrale del Festival Internazionale Teatro Romano Volterra che quest’anno festeggia i venti anni dalla fondazione ad opera di Simon Domenico Migliorini che ne è il Direttore artistico. Alla serata presentata da Luca Damiani con la regia di Vito Bruschini, sono intervenuti Giacomo Santi Sindaco del Comune di Volterra, Dario Danti Assessore alle Culture del Comune di Volterra oltre a Simon Domenico Migliorini ideatore Premi Ombra della Sera. Ospiti d’onore della Cerimonia sono stati Giuditta Saltarini Rascel. Molto apprezzato l’accompagnamento al pianoforte di Stefano Adabbo.

 

Questa edizione del XX Festival Internazionale Teatro Romano Volterra e dei Premi Ombra della Sera, stata particolarmente ricca di eventi e di ospiti di notevole caratura artistica, si è svolta nell’ambito del programma di Volterra 22 Prima Città Toscana della Cultura che con questa denominazione ha istituito un Premio destinato a personalità di spicco in ambito culturale ed artistico che si sono distinte a livello internazionale, nel cui operato si può riconoscere l’espressione del concetto di Ri-generazione umana su cui Volterra “Prima Città Toscana della Cultura” ha fondato il suo programma. Quest’anno il prestigioso riconoscimento è stato assegnato a Cinzia TH Torrini, arrivata a Volterra per l'occasione con il compagno Ralph Palka.


 “Personalità di straordinaria caratura professionale, Cinzia TH Torrini – si legge nella motivazione del Premio - si colloca nel panorama cinematografico e televisivo internazionale come figura di primo piano in cui confluiscono grandi doti artistiche e tecniche che rendono le sue opere, per regia così come per sceneggiatura o per la produzione, di grandissimo impatto e di notevole successo. Si è affermata in un settore prevalentemente maschile, conquistando il pubblico e la critica con una cifra distintiva unica, quella di uno sguardo di femminile sensibilità.

 

La Giuria dei Premi Ombra della Sera presieduta da Giovanni Antonucci è composta da Vito Bruschini, Maura Catalan, Iaia Forte, Gianni Clementi, Maria Letizia Compatangelo, Alma Daddario, Paola Dei, Elena D’Elia, Natalia Di Bartolo, Lia Gay, Simon Domenico Migliorini, Mimmo Muolo, Carmela Piccione, Rainero Schembri, Mariano Rigillo, Anna Teresa Rossini, Edoardo Siravo.

 

Assegnato a Maurizio Micheli il Premio “Tommaso Fedra Inghirami” Ombra della Sera alla Carriera; a Giovanni Galli  il Premio “Giovanni Villifranchi” Ombra della Sera per la Drammaturgia; a Paola Iorio il Premio “Ernestina Fenzi” Ombra della Sera” per la Danza; a Maura del Serra il Premio Speciale per la Drammaturgia “Aulo Persio Flacco” Ombra della Serra; a Roberto Frontali  il Premio “Bruno Landi” Ombra della Sera per la Lirica.

 

 

 

MOTIVAZIONI PREMI

 

Premio “Tommaso Fedra Inghirami” Ombra della Sera alla Carriera 

Maurizio Micheli

 

Maurizio Micheli è attore e autore fra i più ricchi di talento e fra i più colti della sua generazione. Il suo eclettismo di interprete gli ha permesso di eccellere con una presenza importante in ambito cinematografico e televisivo distinguendosi con “irresistibili caratteri”. Diplomato presso la Scuola Luca Ronconi del Piccolo Teatro di Milano e laureato al Dams Discipline delle Arti della Musica e dello Spettacolo, ha raggiunto sia nell’ambito prosa che della commedia musicale, i risultati più alti. Micheli si è imposto all'attenzione del pubblico e della critica nel 1978 con una pièce fra le più felici della nostra drammaturgia satirica, Mi voleva Strehler, scritta insieme ad Umberto Simonetta con il quale ha scritto altri deliziosi testi satirici. Mi voleva Strehler ha ottenuto un immediato, grandissimo successo grazie all'interpretazione dello stesso Micheli, tanto da superare il traguardo delle mille recite. Ha magistralmente interpretato con sottile umorismo sottile i testi   più diversi.  tra i quali le commedie musicali di Garinei e Giovannini come Buona notte BettinaUn paio d'aliUn mandarino per Teo.

 

 

Premio “Giovanni Villifranchi” Ombra della Sera per la Drammaturgia

Rosario Galli

Drammaturgo, sceneggiatore, attore e regista, Rosario Galli è uno degli esponenti di spicco della drammaturgia contemporanea, ed è autore molto apprezzato a livello internazionale per l’attualità delle tematiche che sono al centro delle sue opere. Tra queste le più note e rappresentate sono Arturo, Cocomeri in salita di cui è anche interprete, e il fortunatissimo Uomini sull’orlo di una crisi di nervi, tradotto e rappresentato da trent’anni in tutto il mondo, realizzato anche in versioni cinematografica e televisiva.

Con la Compagnia teatrale Cubatea di cui è Direttore artistico, ha prodotto oltre sessanta spettacoli. Attualmente è Direttore organizzativo del Teatro Palladium, carica che ricopre dal 2014.

La sua intensa attività nel modo del teatro lo ha condotto ad un lavoro anche di ricerca e di esplorazione di ogni aspetto, sia artistico che produttivo, di questo settore, mantenendo costante il suo concreto e meritevole impegno nel sostenere gli autori e la cultura italiana. È socio fondatore del Centro Nazionale di Drammaturgia Italiana Contemporanea (Cendic), ed è stato Segretario generale della Società Italiana Autori Drammatici SIAD. Ha inoltre ha fondato e diretto il Premio Salvo Randone, il Premio Internazionale Carlo Pisacane, il concorso Corti Teatrali “Autori nel cassetto, Autori sul comò”.

 

 

Premio “Ernestina Fenzi” Ombra della Sera” per la Danza

Paola Iorio

 

Direttrice della Scuola del balletto di Roma dal 2012, Paola Iorio, coreografa e danzatrice è Professeur de danse Académique dal 1964 quando ha conseguito il titolo presso la prestigiosa École Supérieure d’Études Chorégraphiques a Parigi, dove ha proseguito lo studio della danza verso più alti livelli di specializzazione e di aggiornamento. In oltre cinquant’anni di carriera Paola Jorio ha insegnato prima presso l’Accademia nazionale di Danza, e successivamente presso la Scuola di Danza del Teatro dell’Opera di Roma che ha diretto fino al 2011, distinguendosi per l’impegno costante nell’attività educativa, formativa e di divulgazione della cultura della danza anche attraverso i canali mediatici, in primo luogo quello televisivo segnato con un’assidua presenza anche come consulente, ed in maniera diretta attraverso numerosi, specifici progetti rivolti ai giovani e realizzati negli istituti scolastici. Al successo di tali iniziative dall’esito molto positivo in termini di attenzione ed interesse da parte delle nuove generazioni che hanno avuto modo di iniziare un percorso di conoscenza artistica e tecnica della danza ed intraprenderne lo studio, ha fatto seguito una lunga serie di meritati riconoscimenti istituzionali e premi speciali. Tra questi si ricordano il “Premio all’Alta Formazione” dedicato a Luca Vespoli, il Premio speciale “Anita Bucchi” per l’eccellenza nell’attività di formazione nell’arte della danza, il Premio Internazionale “Ginestra d’Oro” per la danza, il Premio al Merito “Giovani Talenti”, il Premio “Roma in Danza” alla carriera, la targa per la direzione artistica dell’Associazione Culturale Human Opportunities Pro Everybody (H.O.P.E.).

 

 

Premio Speciale per la Drammaturgia “Aulo Persio Flacco” Ombra della Serra

Maura del Serra

 

Il riconoscimento conferito a Maura del Serra è il primo di una nuova categoria del Premio Ombra della Sera, che si propone di  premiare gli autori italiani che si sono imposti per la qualità dei loro testi sui palcoscenici stranieri.

Maura Del Serra, con la sua trentina di testi teatrali è oggi la massima rappresentante di un teatro di poesia che nel Novecento ha avuto drammaturghi di altissimo livello come Gabriele D'Annunzio, Federico Garcia Lorca, Hugo von Hofmannsthal, Thomas Stearns Eliot  e Mario Luzi, questi ultimi considerati da lei stessa i suoi maestri. Tra le sue opere si ricordano Nijinskij, emozionante parabola esistenziale e artistica del grande danzatore russo, realizzata dapprima in Svezia al Lilla Teater di Lund, poi due volte in lingua greca ad Atene; nel 2005 al Kelifos Teatro e nel 2011 al Teatro Eilissos. Agnodice, intenso dramma poetico sulla prima donna medico occidentale, è stato rappresentato ad Atene nel 2004 nell'ambito delle iniziative teatrali organizzate in occasione delle Olimpiadi. La fonte ardente, ritratto suggestivo della filosofa Simone Weil, è stato tradotto in lingua francese e rappresentato in Provenza. La Fenice, che ha per protagonista la suora messicana Ines de la Cruz, è stata tradotta in lingua spagnola destinata ad una messinscena in Messico. Stanze. Versi per un balletto, pièce di teatro-danza, è stata tradotta in lingua inglese ed è in attesa di un prossimo allestimento ad opera degli attori dell'Actors Studio di New York. 

 

 

Premio “Bruno Landi” Ombra della Sera  per la Lirica

Roberto Frontali

 

Nella sua trentennale carriera nei teatri più prestigiosi del mondo, Roberto Frontali ha debuttato al Teatro dell'Opera di Roma nel 1986, con Agnese di Hohenstaufen di Gaspare Luigi Pacifico Spontini e da questa performance ha proseguito con un repertorio che nel tempo è cambiato ed è andato evolvendosi senza forzature, consentendogli di mantenere, oggi, ancora intatta, una voce che negli anni è maturata costantemente insieme alle capacità sceniche ed attoriali. È stato celeberrimo interprete di Figaro ne Il barbiere di Siviglia di Rossini e successivamente, dopo una lunga frequentazione del repertorio belcantistico, in particolare nel Poliuto, ne La Favorita e nella Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti; ne Il Pirata e, nel ruolo di Filippo Maria Visconti, in una storica Beatrice di Tenda di Vincenzo Bellini al Teatro Massimo Bellini di Catania nel 1992, si è sviluppato in maniera naturale il suo passaggio al repertorio romantico fino a cantare praticamente tutto il repertorio verdiano. Nel frattempo è avvenuto il passaggio a Puccini con uno Scàrpia crudele e pregnante in Tosca e Rance ne La Fanciulla del West ed ancora più “arditamente” al verismo, con Alfio nella Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni e Tonio nei Pagliacci di Ruggero Leoncavallo, per una voce che al contempo ha sempre saputo e sa essere aspra e dolce, di timbro morbido eppure graffiante. Una rara padronanza dei mezzi vocali, lo hanno fatto trionfare e gli hanno permesso di ritornare, oggi, a Rossini nei panni di Guglielmo Tell e interpretare ruoli nei film-opera Gianni Schicchi di Damiano Michieletto e Giorgio Germont ne La Traviata diretta da Mario Martone, entrambi con Daniele Gatti sul podio.

 

 

 

 

 

 

 

Trailer Festival Internazionale Volterra 2022



 


- Foto Cinzia TH Torrini riceve il Premio Volterra 22 dal Sindaco Giacomo Santi

- Comunicato stampa Premi Ombra della Sera 




 

Rita Sanvincenti                                                                                           

Responsabile Comunicazione - Ufficio Stampa 

Festival Internazionale Teatro Romano Volterra

mob. +39 336 417344 



PREMI OMBRA DELLA SERA 2022

PREMI OMBRA DELLA SERA 2022 Teatro Romano Volterra 

 Sabato 6 agosto, ore 21:30 alla presenza di Giacomo Santi Sindaco del Comune di Volterra Dario Danti Assessore alle Culture del Comune di Volterra Simon Domenico Migliorini Ideatore Premi Ombra della Sera Presenta Luca Damiani Regia Vito Bruschini Ospiti d’onore Giuditta Saltarini e Cesare Ranucci Rascel Al pianoforte Stefano Adabbo GIURIA Presidente Giovanni Antonucci Vito Bruschini, Maura Catalan, Iaia Forte, Gianni Clementi, Maria Letizia Compatangelo, Alma Daddario, Paola Dei, Elena D’Elia, Natalia Di Bartolo, Lia Gay, Simon Domenico Migliorini, Mimmo Muolo, Carmela Piccione, Rainero Schembri, Mariano Rigillo, Anna Teresa Rossini, Edoardo Siravo. PREMI Premio “Tommaso Fedra Inghirami” Ombra della Sera alla Carriera Maurizio Micheli Premio “Giovanni Villifranchi” Ombra della Sera per la Drammaturgia Rosario Galli Premio “Ernestina Fenzi” Ombra della Sera” per la Danza Paola Iorio Premio “Franco Porretti” Ombra della Sera al volterrano distintosi in Arti e Mestieri Daniele Doveri Premio Speciale per la Drammaturgia “Aulo Persio Flacco” Ombra della Serra Maura del Serra Premio “Bruno Landi” per la Lirica Ombra della Sera Roberto Frontali PREMIO VOLTERRA 22 PRIMA CITTÀ TOSCANA DELLA CULTURA Anno 2022 CINZIA TH TORRINI

Quasi nemici - L'importante è avere ragione





 Neila Salah, proviene dalle banlieu parigine, da una famiglia di umili origini ma onesta e con le sue tradizioni culturali e sociali ben distanti da quelle del suo professore universitario, l’elitario Mazard, insopportabile razzista e classista al quale viene affidato l’arduo compito di preparare la ragazza per il prestigioso concorso di retorica, ossia l’arte del dire, del parlare in pubblico e del persuadere con le parole, che è la carta vincente per un buon avvocato.

L’università Pantheon Assas di Parigi, rinomata per l’eccellenza della facoltà di Giurisprudenza, è un luogo frequentato da privilegiati e dove Saila è etichettata fin dal primo giorno dal professor Mazard, sia per l’ abbigliamento poco consono che per il colore della sua pelle.

Nonostante il suo atteggiamento dichiaratamente ostile, Mazard si rivelerà un insegnante ideale, fuori dagli schemi che dedicherà tutto il suo tempo, anche quello extrascolastico alla formazione della sua allieva,  tirandone fuori il meglio e proiettandola verso una carriera di avvocato di successo. 

È un bellissimo film interculturale e pedagogico, diretto con abilità e cura da Ylan Attal che ha fatto conquistare alla bravissima e bellissima Camelia Jordana nel 2018 il Cesar come Migliore promessa femminile. Che dire di Daniel Auteil, se non che è il solito eccezionale interprete che coinvolge ed emoziona in ogni suo ruolo, garantendo al film il successo e l’ammirazione e soprattutto la voglia di rivederlo.

Questo meraviglioso prodotto del cinema francese, avete la fortuna e il piacere di trovarlo su Raiplay.

Consigliato!



 

BRUTO

        FESTIVAL INTERNAZIONALE TEATRO ROMANO VOLTERRA 

XX EDIZIONE


    luglio | agosto 2022    

 

   nell’ambito del programma di

 

       Volterra 22 Prima Città Toscana della Cultura 

 

 Prima nazionale

 

BRUTO

 

di Nicola Fano per Simon Domenico Migliorini

da Giulio Cesare di William Shakespeare

 

5 (7 Replica) agosto 2022

 

Teatro Romano Volterra

ore 21:30

 

Produzione Gruppo Progetto Città / Festival Internazionale Teatro Romano Volterra

adattamento drammaturgico e regia Simon Domenico Migliorini

assistente alla regia Ilenia Veronica Raimo

movimenti scenici Aurelio Gatti

assistente Laura Giuntoli

musiche originali David Dainelli

disegno luci e audio Paolo Morelli

costumi Gabriella Panza

con

Simon Domenico Migliorini

e

Ermelinda Çakalli, Laura Giuntoli, Federica Gurrieri, Davide Raffaello Lauro

Marco Olivieri, Ilenia Veronica Raimo

 

 

Grande attesa per la Prima nazionale BRUTO di Nicola Fano per Simon Domenico Migliorini tratto da Giulio Cesare di William Shakespeare, in programma il 5 agosto e in replica il 7, al Teatro Romano di Volterra alle ore 21:30. Si tratta di un’altra produzione di Gruppo Progetto Città / Festival Internazionale Teatro Romano Volterra, con adattamento drammaturgico e regia di Simon Domenico Migliorini. Assistente alla regia è Ilenia Veronica Raimo, i movimenti scenici sono di Aurelio Gatti con l’assistenza di Laura Giuntoli; le musiche originali sono di David Dainelli, il disegno luci e audio è di Paolo Morelli. Interpreti dello spettacolo sono Simon Domenico Migliorini, Laura Giuntoli, Federica Gurrieri, Marco Olivieri, Davide Raffaello Ilenia Veronica Raimo, Ermelinda Çakalli.

 

L’idea di Bruto nasce dal desiderio di Simon Domenico Migliorini, fondatore e direttore artistico del Festival Internazionale Teatro Romano Volterra, di celebrare il ventennale della prestigiosa manifestazione profondamente radicata nel millenario spazio da cui, per onorarlo, prende il nome, con una nuova produzione capace di tracciare una linea di ideale congiungimento tra la gloriosa epoca imperiale romana e la drammatica ed estremamente controversa attualità, quale quella dello scenario politico mondiale ed in particolare europeo. Lo spettatore potrà trovare di entrambi, i più sorprendenti riferimenti e le più affascinanti suggestioni per comporre un proprio nuovo pensiero sulla storia – reale o immaginata – di un Bruto dei giorni nostri: la prospettiva inedita di un passato remoto per giungere ad un presente e quindi, forse, anche al prossimo futuro.

 

Note di regia

di Simon Domenico Migliorini 


Bruto è ispirato e tratto da Giulio Cesare di Shakespeare il quale a sua volta è stato influenzato dalle opere di Plutarco. Shakespeare ne fa un Dramma simile ad un resoconto storico sceneggiato.

Gran parte della critica, dall’Ottocento ai nostri giorni, ritrova nel personaggio di Bruto, in nuce, quello che nel lavoro successivo del Bardo saranno le caratteristiche psicologiche, i dubbi e i tormenti del principe di Danimarca, Amleto. Un Bruto combattuto all’interno del proprio spirito tra l’amore filiale per Cesare e l’ideale repubblicano. Viene spesso presentato come un intellettuale, un uomo di pensiero e azione al quale fa da contraltare Cassio. In realtà non è solo Shakespeare ad individuare in Bruto le caratteristiche che, da una parte, possono portare a giustificare la sua azione sanguinosa, dall’altra, a dividere il pensatore, l’intellettuale, l’idealista, la ragion di Stato, dall’uomo.

Fino dall’antichità, secondo gli storici, Bruto ha sempre ricevuto il massimo rispetto, perfino dopo il suicidio, anche da Marco Antonio e da coloro che furono i suoi nemici, segno evidente che la figura del congiurato aveva un grande carisma e i suoi ideali erano considerati nobili.  Gli stessi avversari si sentivano messi in discussione dai principi di Bruto. Tutto questo ha contribuito a rendere la sua figura molto controversa nei secoli, nonché oggetto di alcune riconsiderazioni storiche.

Solo Dante lo condanna impietosamente. Piange il tradimento di Francesca ma non quello di Bruto.

Il testo elaborato da Nicola Fano ha voluto evidenziare già vent’anni fa quando fu concepito insieme a Giorgio Albertazzi, questa sorta di ‘prototipo’ di Amleto, con le sue ragioni e contraddizioni.

Il riadattamento fatto da me vuole mettere ancor di più in evidenza un Bruto ‘shakespeariano’, ‘storico’ ma anche ‘contemporaneo’: un personaggio che, esattamente in questo momento, ritorna in auge proprio mettendoci di fronte ad interrogativi filosofici ed etici di grande interesse ed attualità. Bruto dà voce a tutti i personaggi ed in particolare a Cassio e a Marco Antonio, ed interiorizza gli entusiasmi e i dubbi dei congiurati che parteciparono all’assassinio di Giulio Cesare. Presenza costante all’interno della pièce è il Coro di personaggi che talvolta rappresentano i soldati, talvolta il popolo, talvolta i congiurati e che diventano a turno Cesare, Porzia, Calpurnia, e altri personaggi della vicenda.

Le voci e le immagini di un Bruto sconvolto per la perdita della sua amata compagna Porzia, della messa a morte di cento senatori, di Cicerone, dei suoi amici, ed in particolare di Cassio che si è tolto la vita per un fraintendimento… si susseguono nel ricordo dei Lupercali, dai quali tutto ha preso inizio, fino all’assassinio e alla rivolta incitata da Antonio… In realtà Bruto si trova sul campo di battaglia in Grecia in mezzo alla carneficina e sta decidendo sul darsi la morte come Catone che aveva biasimato.

Così farà, lasciando ancora aperto un dibattito millenario che lo spettacolo non pretende di sciogliere, ma sicuramente stimolare con ulteriori riflessioni”.

 


 

Trailer Festival Internazionale Volterra 2022



 

Rita Sanvincenti                                                                                           

Responsabile Comunicazione - Ufficio Stampa 

Festival Internazionale Teatro Romano Volterra

mob. +39 336 417344 


PennadorodiTania CroceDesign byIole