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Branchetti propone Un grande grido d'amore di J. Balasko. L'intervista

Un grande grido d’amore di Josiane Balasko (traduzione David Norisco) con Barbara De Rossi e Francesco Branchetti e con Isabella Giannone e Simone Lambertini, le musiche originali di Pino Cangialosi, le scene di Alessandra Ricci la regia di Francesco Branchetti, è un'opera che ha l'urgenza di essere illustrata e l'intervista concessami da Francesco, è necessaria. 

L’intervista di Tania Croce

Tania Croce) I protagonisti interpretano due ruoli di cui hanno fatto esperienza nella vita: quello di attore e di coniuge. Sembra scontato ma entrare nella parte di cui si conoscono le caratteristiche può aiutare l’attore ad essere credibile in scena. Josiane Balasko, l’autrice e attrice apprezzata in diversi adattamenti teatrali come Notte di Follia al Parioli con Anna Galiena e Corrado Tedeschi e nel film Il Riccio, tratto dal romanzo L’eleganza del riccio di Muriel Barbery, in Un grande grido d’amore concepisce un’opera illuminante dove l’interiorità dei personaggi irrompe sulla scena per comunicare il non detto e dove le azioni contano più delle parole? 

Francesco Branchetti) Verissimo… UN GRANDE GRIDO D’AMORE è una straordinaria pièce che davvero riconcilia con il teatro, comico ma non solo. E’ indubbiamente una comicità che nasce dalla costruzione perfetta dei caratteri dei nostri protagonisti e dalla ricostruzione altrettanto impeccabile del mondo di cui fanno parte ma sempre lontana da ogni forma di superficialità e di cliché. 
Il messaggio implicito è, sempre e comunque, che finché si riesce a ridere della propria paralisi comportamentale e sociale, c’è speranza. 

Tania Croce) Parlami del personaggio che interpreti... 

Francesco Branchetti) Il mio personaggio Hugo Martial è un attore ed è un personaggio estremamente divertente che sicuramente farà molto divertire il pubblico si tratta di un attore dalla carriera in fase calante che ritrova sulla scena una sua vecchia fiamma che è stata la donna della sua vita anche lei attrice dalla vita burrascosa e il rapporto tra i due è scenicamente denso di gag ed infiniti momenti di divertimento puro per il pubblico, per cui davvero mi diverto molto ad interpretare il personaggio di Hugo Martial anche perché rappresenta in tutto e per tutto anche nei difetti e tic la figura dell'attore e del commediante. 

Tania Croce) Perché hai scelto la commedia della Balasko? 

Francesco Branchetti) Ho scelto questa commedia perché L’estro e la genialità drammaturgica dell’autrice, in questo testo, ha caratteristiche molto precise drammaturgicamente parlando e il testo non ha solo l’ambizione di “seguire”, teatralmente parlando, i suoi personaggi, la loro costruzione e la loro strada, ma a poco a poco, senza quasi darlo a vedere, dall’ atmosfera da commedia, che vive sulla perfezione dei meccanismi e su un dialogo sfavillante e teatralmente perfetto, si passa a qualcosa di molto profondo che ci regala anche momenti di grande poesia e umanità; I personaggi caratterizzati in maniera straordinaria, non sono solo pedine dell’azione scenica, ma si trasformano in personaggi identificabili e riconoscibili di un ambiente, come quello del teatro e dello spettacolo, colti nei tic, nelle frustrazioni e nelle ambizioni spesso sbagliate o comunque bizzarre della loro esistenza. 

Tania Croce) Il teatro è? 

Francesco Branchetti) Quel magico mondo in cui si ha la straordinaria possibilità d'indagare l'animo umano e le tortuose relazioni che abbiamo con noi stessi e poi con gli altri; ansie, paure, malesseri, malinconie, dolori, solitudini. Il tutto protetti dal mondo del palcoscenico e in questo caso della comicità che ci libera forse dalla paura delle conseguenze della nostra avventurosa ricerca. Un viaggio dentro noi stessi e nei cuori di chi ci guarda. 

Ecco le date dello spettacolo in continuo aggiornamento

TOUR


Venerdì 10 gennaio - TREJA (MC)Sabato 11 gennaio  - VASTO (CH)
Da Martedì 21 a domenica 26 Gennaio - TEATRO SAN BABILA MILANO
Sabato 8 e Domenica 9 Febbraio -TEATRO CARDINAL MASSAIA TORINO
Mercoledì 12 Febbraio - GALATONE (LE)Venerdì  14 Febbraio - LIMBIATE (MI)
Sabato  15 Febbraio - OSOPPO  (UD)
Venerdì 28 Febbraio - MOGLIANO (MC)Sabato  29 Febbraio e Domenica  1 Marzo -  TEATRO DEL CESTELLO FIRENZE
Venerdì 6 Marzo - MACERATA FELTRIA (PU)
Sabato  7 Marzo - SAN MARCO IN LAMIS (FG)Domenica  8  Marzo - TEATRO CAESAR SAN VITO ROMANO (RM)
Venerdì  20 Marzo - TEATRO PALAPARTENOPE NAPOLIVenerdì 26 e Sabato  27 Marzo - OPERA (MI)
Venerdì  3 Aprile - BORGIO VEREZZI (SV)
Sabato  4 Aprile - CICAGNA (GE)Venerdì  17 Aprile - GORGONZOLA (MI)Sabato  18 Aprile - SANTENA (TO)
Domenica 10 e Lunedì  11 Maggio - TEATRO DEL LOTO FERRAZZANO (CB)Sabato  16 Maggio - RONCIGLIONE (VT)

Eugenio Tassitano e la musica oggi. L'intervista

Ogni volta che vedo un film oppure uno spettacolo teatrale, sono sedotta dalla musica, dalla colonna sonora. Ricordo il meraviglioso spettacolo di Fabio Frizzi al Golden nel quale ha ripercorso i temi scritti con Tempera e altri colleghi come per esempio quello per Febbre da cavallo o per Fantozzi. Ho una curiosità immensa verso questo argomento e ho la fortuna di poter intervistare il musicista e compositore Eugenio Tassitano, il quale mi ha incantato a teatro con le sue musiche meravigliose.
V'invito a leggere l'intervista che mi ha gentilmente concesso, per emozionarvi come è accaduto a me mentre leggevo le sue risposte!

Tania Croce) La musica valorizza e rende riconoscibili i film, decretando in alcuni casi il loro successo, un esempio fra tutti può essere Ennio Morricone nei film di Sergio Leone e non solo. Le colonne sonore diventano una sorta di preghiera in grado di riconciliarci con le nostre inquietudini. Ne ho tante a cuore e vorrei chiederti per un musicista italiano e compositore oggi, cosa è cambiato e quanto l’aspetto musicale debba rispecchiare i nostri tempi? 

Eugenio Tassitano) Certamente il sodalizio Morricone-Leone è un modello che ha dato vita a momenti filmico-musicali straordinari. In questi casi la colonna sonora assolve la sua funzione più alta, ovvero entrare nella psicologia dei personaggi creando nel pubblico un processo di identificazione ed empatia. Visto che parli di "preghiera" musicale, penso all'arrivo alla stazione di Jill (Claudia Cardinale), in "C'era una volta il West". Quando Jill guarda l'orologio della stazione tutti i rumori di ambiente si placano e subentra la musica di Morricone; in quel momento siamo nella mente di Jill e la musica, grazie anche all'indimenticabile voce di Edda Dell'Orso, esprime la sua delusione (perché nessuno è venuto ad accoglierla) e il timore che i suoi sogni possano infrangersi. Ma poi Leone, proseguendo a filmare senza stacchi, fa salire la macchina da presa verso l'orizzonte mentre la musica di Morricone illumina la scena con un'abbagliante melodia dei violini: ci vogliono comunicare che c'è sempre una speranza. Per me questo è grande cinema, trasmettere messaggi e sensazioni al pubblico grazie alla sola forza della musica e delle immagini.
Su cosa è cambiato per noi compositori posso dirti che oggi c'è una concorrenza spietata perché grazie alle nuove tecnologie è più facile fare musica o trovarla sul web. Di conseguenza il compositore di oggi deve essere molto competente, deve dimostrare di avere qualcosa di unico e originale da proporre, altrimenti i registi preferiranno rivolgersi ad altri oppure sceglieranno di usare soltanto brani di repertorio. 
La musica di un compositore deve rispecchiare i tempi in cui vive e deve colpire il cuore dello spettatore. Oggi la gente ha poco tempo per l'ascolto, per questo motivo cerco sempre di realizzare un brano emotivamente intenso. Naturalmente questo non significa fare musica troppo semplice. Ci sono musiche tecnicamente complesse che sono diventate molto popolari (penso ad esempio alla musica dei titoli di testa di "Psycho", usata persino come sigla di trasmissioni tv). 

Tania Croce) Hai composto diverse colonne sonore oltre alle musiche di moltissimi spettacoli teatrali per cui hai ricevuto preziosi riconoscimenti. Me ne vuoi parlare? 

Eugenio Tassitano) Una delle mie poche certezze è che non si compone per ottenere un riconoscimento, ma per un'esigenza interiore. La scrittura musicale è un modo per liberare le nostre emozioni. Detto ciò, il riconoscimento per me è stato fondamentale per acquisire fiducia in me stesso e in quello che faccio. Le soddisfazioni più inattese accadono quando persone sconosciute si complimentano con me o quando un attore mi dice che la mia musica ha aiutato la sua performance. Infine, quando sono chiamato di nuovo da un regista o da un produttore per un progetto futuro, in quel momento ho la certezza che la mia musica è stata veramente apprezzata. Recentemente ho realizzato le musiche aggiunte per il film "The Poison Rose" (regia di F. Cinquemani, G. Gallo e L. Giliberto) che ha vinto il premio per la miglior regia al Terra di Siena Film Festival. Ne sono stato molto felice perché quando si premiano i registi vuol dire che hanno saputo trarre il meglio dai loro collaboratori. 

Tania Croce) Quando scrivi o meglio componi, hai bisogno di eclissarti oppure? 

Eugenio Tassitano) La composizione è un'attività che richiede enorme concentrazione, quindi non può che essere un lavoro solitario. I tempi di realizzazione delle musiche per un film o per uno spettacolo teatrale di solito sono molto stretti, perciò non ci possono essere distrazioni, bisogna essere veloci e quasi infallibili, perché potrebbe mancare il tempo per sostituire un brano se non funziona. 

Tania Croce) A chi t’ispiri? 

Eugenio Tassitano) Tutto ciò che ascolto è una fonte di ispirazione e ascolto veramente tutto, principalmente i grandi compositori classici e contemporanei e i grandi autori di colonne sonore, sono cresciuto con i grandi del rock e della musica elettronica, adoro la musica etnica di tutti i paesi, ascolto persino un po' della tanto criticata "trap", insomma sono troppo curioso per trascurare qualcosa. Un compositore di musica applicata al teatro e al cinema non deve avere alcun pregiudizio e deve essere molto versatile perché potrebbero commissionargli qualsiasi tipo di musica. 

Tania Croce) Pensi sia indispensabile studiare oppure il talento viaggia su di un binario differente rispetto alla preparazione culturale? 

Eugenio Tassitano) Il talento è una condizione necessaria ma non sufficiente. I compositori devono anche essere persone capaci di amare, altrimenti scriverebbero una musica fredda e incolore. Partendo dal talento e dai sentimenti, il compositore, come tutti i professionisti, deve studiare e aggiornarsi. Nel campo della musica applicata poi non ci si può improvvisare, bisogna acquisire delle conoscenze specifiche come la grammatica filmica, le tecniche compositive e come applicarle alla drammaturgia e alle immagini. Insomma, se si vogliono raggiungere risultati di alto livello servono anni di studio con insegnanti preparati, insegnanti che lavorano regolarmente nel cinema e nel teatro, ed esperienze formative sul campo. Volendo fare due esempi importanti, Nino Rota e John Williams non hanno certo scritto i loro capolavori per caso, al contrario, hanno scritto musica immortale grazie ad anni di studio che hanno messo al servizio del loro talento e della loro intelligenza emotiva.

Vorrei riportare il messaggio ricevuto da Eugenio alla fine dell'intervista:
"Ti ringrazio per queste domande così stimolanti, mi ha fatto molto piacere parlare con te. Un caro saluto a tutti i lettori di Pennadoro!"

di Tania Croce

Buon ferragosto da Pennadoro


Tra cieli veri e dipinti al tramonto da Annunziata Concas, Pennadoro augura a tutti voi un sereno ferragosto

Il giallo dei Girasoli è svanito

È proprio così, I Girasoli esposti al Van Gogh Museum stanno scolorendo. Appena ho appreso la notizia, mi si è aperto nella mente il ricordo delle due ore e mezzo circa trascorse all’interno del bellissimo museo olandese. Amsterdam possiede un patrimonio inestimabile e forse il colore utilizzato da Van Gogh tra il 1888 e il 1889 per realizzare la sua tela,  non era di ottima qualità anche perché bisogna ricordare che il pittore non era famoso anzi poverissimo e in tale misera condizione morì. Mi auguro che il giallo di quegli indimenticabili Girasoli torni a splendere!



Scrivere è...

Scrivere è un lavoro di ricerca costante del termine giusto, dell'espressione che traduca lo stato d'animo dell'autore.
Scrivere è creare immagini mentali nel lettore. 
Scrivere è informare, incuriosire, emozionare.

Breve storia e riflessioni sui giorni della Merla



Sebastiano Pauli pubblica nel 1740 due ipotesi di spiegazione sull’origine dei giorni della Merla, ossia i tre giorni più gelidi dell'anno, il 29, 30 e 31 gennaio.

"I giorni della Merla" in significazione di giorni freddissimi. L'origine del quel dettato dicon esser questo: dovendosi far passare oltre Po un Cannone di prima portata, nomato la Merla, s'aspettò l'occasione di questi giorni: ne' quali, essendo il Fiume tutto gelato, poté quella macchina esser tratta sopra di quello, che sostenendola diè il comodo di farla giungere all'altra riva. Altri altrimenti contano: esservi stato, cioè un tempo fa, una Nobile Signora di Caravaggio, nominata de Merli, la quale dovendo traghettare il Po per andare a Marito, non lo poté fare se non in questi giorni, ne' quali passò sovra il fiume gelato.

Annunziata come Konrad

I pittori, quelli classici, oppure gli impressionisti ed espressionisti ammirati a Parigi (al Museo d'Orsay) e ad Amsterdam (Van Gogh Museum) osannati e maledetti come Vincent Van Gogh, bevitori d'assenzio (la materia del mio prossimo libro) e follemente persi nel vortice della loro vita disgraziata e ingiusta , quelli dimenticati e glorificati dai posteri, hanno sempre esercitato un fascino sulle persone sensibili e ispirate e sui critici o presunti tali, quelli che si ergono a decantare e a descriverli minuziosamente.
La mostra di Konrad Mägi, di cui trascrivo (sotto il post) la biografia, per chi volesse andare alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma, ha attratto Filippo, un appassionato d'arte, teatro e cinema che ha ricevuto come regalo, un quadro di Annunziata, paragonandone la vivacità dei colori con Paesaggio con nuvola rossa, 1913-1914. Olio su tela.
PennadorodiTania CroceDesign byIole