Eneide l'immortalità del mito il 25 gennaio 2015 al Teatro Lo Spazio

26 gennaio 2015 
"Canto l'armi e l'eroe, che primo dai lidi di Troia, profugo per fato, giunse in Italia alle spiagge di Lavinio...", scrisse Virgilio nel I secolo a.C. e approda al Teatro Lo Spazio, domenica 25 gennaio 2015, la leggendaria storia di Enea,
il progenitore del popolo romano, introdotta dal Prof. Mario Scaffidi Abbate, che la tradusse per la Newton Compton Editori e adattata da Marcello Mione. Tre uomini e tre dèi sul palcoscenico, hanno dato voce alle gesta di un eroe controverso e segnato dal fato; Accanto a Enea, c'erano Didone e Turno e le divinità Giunone, Giove e Venere. Paolo Ricci, ha ricordato il viaggio per il Mediterraneo compiuto dall'eroe troiano, il suo incontro con Didone, personaggio emblematico e carico di pathos, nell'impeccabile interpretazione di Maria Libera Ranaudo e poi i temuti dèi, Giunone (Paola Sebastiani), Venere (Katia Nani) e il possente Giove, un credibile Gabriele Tuccimei. Andrea Bonella, nei panni di Turno, l'antagonista di Enea,  una bella figura, come lo è il personaggio innamorato di Lavinia, la donna da entrambi contesa. E' stato emozionante fare un tuffo nel passato, attraverso il mito immortale di Enea, oggi al Teatro Lo Spazio.

di Tania Croce 

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