L'Odissea del Teatro Patologico

 Il docufilm trasmesso questa sera su Rai3, nella Giornata mondiale per la consapevolezza sull'autismo, ripercorre la storia del Teatro Patologico, fortemente voluto dall’attore Dario D'Ambrosi, il suo fondatore, il quale si racconta attraverso l'intervista di Domenico Iannacone.

 Dario nel magazzino di questo speciale teatro, ricorda la sua esperienza americana con emozione e nostalgia e tira fuori una camicia di forza, che Iannacone indossa per sapere cosa si prova, sentendosi soffocare. 

In questo docufilm c'è tutto il dolore e l'amore del mondo.

Sono toccanti le interviste del giornalista ad alcuni dei 21 personaggi del racconto epico, diretti dal regista Francesco Giuffrè, con garbo e nel rispetto delle fragilità individuali, essendo un lavoro dilatato e rallentato ma dovuto in questa comunità che è ormai una famiglia.

Paolo è Ulisse, un ragazzo depresso, curato dal teatro perché come spiega, i farmaci non curano "mi fanno venire tanto sonno", poi c'è Marina che sarà Penelope, la quale "si sente libera nella follia e nell'acqua" raccontando la sua esperienza dolorosa in reparti psichiatrici sia in Germania che in Italia, dove è stata ricoverata e in cui veniva sedata. "Chiunque può uscire pazzo" dice e ama il personaggio che deve interpretare perché ama la fedeltà verso l'uomo amato di cui attende il ritorno.

Carlo è il capo dei Proci, impara sia la sua parte che quella degli altri, è un'enciclopedia umana, basta chiedergli una data e lui ricorda tutti gli avvenimenti più importanti che sono accaduti. E' un prematuro e attraverso la recitazione riesce ad esprimere le più svariate emozioni che vanno dalla dolcezza alla rabbia.

Poi c'è Andrea, romantico e sempre felice, impegnato nella progettazione di un teatro dove poter realizzare un musical e inizia a leggere l'inizio della canzone che ha scritto intitolata Fuori dal mondo. Svela di essere innamorato di due cose: una ragazza e il teatro.

Intanto le prove dell'Odissea proseguono da quando a maggio 2020, tutti hanno potuto finalmente rincontrarsi perché il lockdown è cessato.

Andrea interpreta la parte di Calipso, lui che ama gli abiti e gli accessori femminili, oltre ad amare le foto che ricoprono le pareti della sua camera e che porta sempre con se e che mette sotto al cuscino per dormire, perché quelle foto sono dei parenti che ama e che gli danno serenità come sua madre, che ora non c'è più e che era l'unica a capirlo.

Claudia è la Maga Circe. ama le chiese, i luoghi misteriosi e bui, non ha paura di niente ed è molto determinata a imparare bene la sua parte.

Fabio, è uno dei Proci

E' tutto pronto ma Dario ha un'illuminazione: lo spettacolo deve essere all'aperto.

Quale location migliore per mettere in scena l'Odissea di una spiaggia con gli scogli?

Ostia è perfetta.

Mancano oggetti scenici costosi, i soldi, i sostegni, non mancano le idee e il desiderio di realizzarle.

Per le scene di Ulisse in mare, è stata trovata persino una zattera.

Lo spettacolo sta per iniziare, è il 15 luglio 2020, la costumista Annamaria Porcelli controlla che tutti gli attori siano comodi nei loro costumi.

Merda, merda, merda. Si va in scena!

 La disabilità è una forza non un handicap, e questo docufilm lo mostra chiaramente.

Il Teatro Patologico è una comunità meravigliosa dove si lavora a progetti ambiziosi, si condividono emozioni e momenti indimenticabili. Paolo, Marina, Andrea, Carlo, Claudia e tutti gli altri senza questo teatro perderebbero un luogo pieno di serenità, sia per loro che per le rispettive famiglie.

Sosteniamo questo teatro per il bene di tutti!

Buona Pasqua a Dario, Francesco e a tutti gli attori del Teatro Patologico che questa sera mi hanno commosso ed entusiasmato.



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