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Il Santone #lepiùbellefrasidiOscio


  •  Mentre Osho è stato un filosofo indiano, Oscio è originario di Centocelle, il quartiere romano divenuto famoso dopo che Enzo Baroni, un antennista sposato con Teresa e padre di Novella sparisce per tornare indossando un mundu e il suo abito, la capigliatura e il suo atteggiamento mistico, finiranno per ispirare la gente comune che in lui e nelle sue frasi semplici, troverà un senso esistenziale e un credo.
  • Il bar gestito dall’irresistibile Fabrizio Giannini dove Enzo/Oscio va a prendersi la birretta delle sei, diventerà un luogo fondamentale dove si susseguiranno dirette televisive ed eventi da quando una invasata scopritrice di talenti (Rossella Brescia) farà del tutto per diffondere in rete e in tv le gesta di questo fantomatico Santone della periferia romana.
  • Il personaggio che Federico Palmaroli ha creato rivive nei panni di Neri Marcorè che stupisce e diverte nelle dieci puntate della serie che ho seguito con vero entusiasmo dal 25 febbraio su Raiplay.
  • Oltre a Neri, mi è piaciuta molto anche Carlotta Natoli ammirata al fianco di Marcorè in Tutti pazzi per amore. Simpatica anche la parte del bel salumiere (Alessandro Riceci) che s’innamora perdutamente di Teresa, fedelissima al marito, nonostante tutte le sue continue trasformazioni. 
  • Che regia precisa e originale quella di Laura Muscardin, complice e materna verso il suo Santone che si è perso e ritrovato, per smarrirsi di nuovo anche se sul finale è chiaro che lo show deve proseguire, come il tempo e il fluire della vita.
  • Ho sempre amato la filosofia indiana che pare non avere nulla di simile a quella romana, però anche i romani hanno bisogno di un filosofo che sappia condurli ovunque anche perché come lui dice all’inizio del suo viaggio “Ciò che non ti uccide te rompe li cojoni”.
  • Come dargli torto?

PennadorodiTania CroceDesign byIole