Gli indifferenti


 Quando un libro ispira, il film che ne deriva è bello a prescindere. È il caso della versione di Seràgnoli del romanzo di Moravia a cui il regista d’ispira, adattandolo ai giorni nostri. Un’operazione affatto semplice eppure significativa perché la protagonista indiscussa de Gli indifferenti è la borghesia arida e inetta che teme d’impoverirsi. Il tipo di povertà temuto è quella economica. Il denaro pare colmare ogni carenza e mettere a tacere qualsiasi meschinità come gli abusi sessuali di Leo (Edoardo Pesce) sulla giovane figlia Carla (Beatrice Grannò appena diciottenne) della vedova romana Mariagrazia Ardengo (Valeria Bruni Tedeschi). Michele (Vincenzo Crea) e Carla appaiono indifferenti ma non lo sono affatto. Eppure tacciono nella prima parte del film. Il finale sarà rivoluzionato e non trovo sbagliato il fatto che il regista abbia cambiato qualcosa rispetto al romanzo di Moravia, anzi. Chissà cosa avrebbe detto lo scrittore che creò questa storia appena diciottenne. Mi piacerebbe tanto saperlo. A voi è piaciuto il film?

Dimenticavo di scrivere che è in prima visione su Sky


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