Da uno a dieci Antonio Conte: il marito che non c’è. L’intervista

Antonio Conte, straordinario attore apprezzato al cinema e in teatro, è in scena da questa sera al Teatro 7 nel ruolo del marito che non c’è, nella nuova commedia scritta e diretta da Stefano Reali. Mi ha gentilmente concesso quest'intervista prima della prima

(Tania Croce) Debutta oggi al Teatro 7 la commedia di Stefano Reali Da uno a dieci, dove tu interpreterai la parte del marito assente di una donna afflitta dalla depressione: Gabriella Silvestri. I toni noir ti sono cari, ricordiamo la tua ultima esperienza nella pièce al Belli - Hotel Poe di e con Riccardo Bàrbera, regia Claudio Boccaccini. Come si può apparire senza mostrare al pubblico il mistero celato dietro il tuo ambiguo e affascinante personaggio? 

(Antonio Conte) Come sempre è il personaggio che deve lavorare. Lui non sa quello che deve sapere l'attore. Il personaggio non conosce ciò che accadrà nel tempo a seguire, non conosce la fine. Quindi si comporta in maniera assolutamente normale, credibile, quello che fa, o non fa, apparirà agli occhi del pubblico come un atteggiamento assolutamente logico. Se si vuole celare un mistero, non bisogna nascondere nulla e il pubblico crederà che non c'è nulla da scoprire. 

Tania Croce) Tutto è ciò che appare oppure è reale solo quello che la nostra mente ci mostra? 

Antonio Conte) Si dice che la realtà sia una condizione relativa. Il credere che una cosa sia così, spesso è determinato dal 'bisogno' che quella cosa sia così. Per sentirsi protetti, confortati, per fuggire da una realtà che non ci piace, per non doverci assumere responsabilità, per soffrire meno o per sentirci sereni. Ci vuol poco a condizionare una mente. E il teatro crea sempre le condizione ideale perché ciò accada. Quando poi la scrittura è buona, il gioco è facile. 

Tania Croce) Potrei definirla per certi versi la commedia degli equivoci e quanto somiglia alla vita reale questa vicenda? 

Antonio Conte) Strutturalmente la si può definire una commedia degli equivoci, ma drammaturgicamente è un thriller alla Alfred Hitchcock. Si respira subito un clima strano, pieno di incertezze, di dubbi. Cose che sembrano ma poi non sono o forse lo saranno. Nulla appare certo. Ma come nella vita reale improvvisamente accade qualcosa che allenta la tensione, che fa scaturire una risata. E in questo lavoro di risate ce ne sono tante. 

Tania Croce) Ti sei trovato bene a lavorare con Fabio Avaro e Gabriella Silvestri? 

Antonio Conte) Con Fabio è la prima occasione di lavoro. Ho trovato un buon compagno, molto disponibile, cordiale e sempre al servizio dello spettacolo. Con Gabriella ormai siamo alla sesta esperienza insieme. E' un'ottima attrice e in questo spettacolo offre una straordinaria prestazione. Nelle passate pièce ci siamo sempre trovati benissimo, e anche in questa il feeling va a gonfie vele. Sul palcoscenico siamo una gran bella coppia. E se posso vorrei ringraziare Stefano Reali, autore, sia del testo che delle musiche, e regista. Uomo di grande esperienza, che conosce profondamente gli attori e sa come ottenere il meglio da loro. C'è sempre molta eleganza in quello che fa, cosa assai rara di questi tempi. 

Tania Croce) Cosa vuoi dire al pubblico per invitarti a vedere lo spettacolo? 

Antonio Conte) E' uno spettacolo, che pur tenendovi con il fiato sospeso fino alla fine, vi divertirà moltissimo. E' uno spaccato di vita assolutamente reale. Un testo scritto da chi non confonde serio con triste. Buon teatro a tutti. 

E' stato bellissimo intervistare Antonio, attore che stimo moltissimo e sono convinta che questo spettacolo sia da vedere assolutamente, da stasera al Teatro 7!

di Tania Croce

                                                  In foto Antonio conte con Gabriella Silvestri
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2 commenti:

  1. Incuriosisce questa attenta intervista dove esce fuori la grandezza dell'attore pari alla sua umiltà...che ispira il lettore a correre al teatro a vedere questo spettacolo !!

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    1. Ho visto e apprezzato Antonio Conte in diversi film e a teatro e concordo con te ritenendolo eccezionale e umile! Un grande insomma!

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