Jannuzzo, un siciliano errante in viaggio verso casa

Un radicato siciliano errante, quasi un BARABBA, parte - per poi restare - da un bollente BAR ALBA, dai 40 gradi all’ombra e che mi importa, io mi metto al sole di una Saponara Marittima senza alcun mare, con una carrellata lungo le tante regioni dello stivale, ognuna con i suoi gusti, i suoi dialetti, le sue debolezze, le sue forze, per tornare infine nella propria regione, ricca di una natura invidiata anche dagli Dei.
Le povertà più recondite (il pranzo di nozze fatto con il riso gettato sugli sposi, il viaggio fatto dalla chiesa alla casa), ma con ideologie chiare e profonde ma sempre fuori tempo massimo (l’anarchia sotto il fascismo, il mito monarchico a Repubblica subentrata), rendono il nostro eroe un mitico minotauro, “metà uomo e metà sedia”, che non vorrebbe lasciare la strada vecchia per la nuova, perché fa i gattini ciechi.
La nonna Galatina, novella Gengis Khan - con tre capelli con la treccina, due capelli con la riga in mezzo, un capello che è bene “lasciamoli sciolti” - Madonna nera tra quaranta Erinni, ed un cinematografo al primo tempo con “Gianni e Pinotto detectives” ed il secondo con “il settimo sigillo” (quasi come la fantozziana Corazzata Potemkin), ma anche al primo tempo con “l’esorcista” e al secondo con “alle dame del castello piace fare proprio quello”.
 Le giornate fuori porta al mare, con i bagni proibiti e per questo interminabili, e l’unico modo per giacere con una femmina è... crearsela di sabbia. Ma il tour attraverso le regioni italiane ha inizio per l’ennesimo fatto di corna con la moglie del sindaco, che non spara con la lupara perché – facendosi bene i conti – perderebbe 15 dei 22 voti in più che ha ricevuto alle elezioni.
Per tale motivo parte da Cariddi per arrivare a Scilla, dove i traghetti arrivano ma non ripartono, con il fatalismo calabro di chi, ferito ad un occhio da un ramo da lui stesso calpestato, e che prega: “ti ringrazio ‘o cippo era da solo, e non una forcella”, fino a cercare di buttarsi giù dal ponte di Catanzaro, il più alto di Europa.
Ma lo salva un macho che lo irretisce con un volantino pieno di mistero, portandolo ad arrivare a casa sua “prevedo che tu trasi” e poi prevede che tu te ne vai a fa i glutei.
Poi la solita Napoli, fiera dell’intelligenza a cielo aperto, con le sue Fiat Regata (o meglio rigate, ma su tutt’e late, ed il suo cantante napulitane docche, che ha inciso o dische d’uranie impoverite.
Il tutto con uno stretto grammelot stretto e veloce in tutti i dialetti, passando in veloce carrellata dalla trattoria dar morì mmazzato di Roma, dal fiore all’occhiello degli Uffizi di arte Moderna a Firenze, fino al panettun di un ultraleghista bergamasco  che parla quasi con un nipponico ciappa qui, ciappa là, con l’ansia di una metropoli non condivisa.
Siciliano per caso? lo spettacolo di D'Alessandro-Lolli con un Gianfranco Jannuzzo in gran forma, sarà fino al 2 febbraio al Golden e poi al Teatro 7 di Michele La Ginestra con Recital per la gioia degli innamorati del teatro d'autore!

  Roma, 31/01/2020
                                                                                             LAMATITASPUNTATA  
  GUIDO DEL CORNO’

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2 commenti:

  1. Un grande spettacolo dove si esaltano i valori di una volta...emozionante e da portare in giro ,da far conoscere sopratutto ai giovani di oggi che sicuramente non conoscono e non vogliono conoscere questi valori...che ti riportano a casa...alle tue origini!

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PennadorodiTania CroceDesign byIole