L'amore di George e Doris al Teatro Manzoni con Blas ed Edy

La recensione
L'anno prossimo alla stessa ora è l'adattamento di Carlo Alighiero della pièce tradotta in quaranta lingue, una pietra fondante della commedia anglosassone, scritta dall'autore canadese Bernard Slade, dove George e Doris, entrambi sposati, s'incontrano casualmente diventando amanti per una notte e decidono di continuare a vedersi lo stesso week-end per venticinque anni. "Più che un'infedeltà - afferma Blas Roca Rey - diventa una fedeltà parallela perché è un rapporto così profondo e duraturo, non solo basato sul sesso; Si mostrano le foto dei bambini che crescono, ci sono delle tragedie personali che vengono vissute e condivise come fossero davvero marito e moglie".
Nella commedia è mostrata una modalità di rapporto diversa da tutte quelle viste fino ad oggi. Anche per gli interpreti che si vedono ogni anno è emozionante mettersi in gioco, anche se il pubblico li vede ogni cinque anni, essendo sei quadri dal '51 al '76, in ogni quadro sono passati esattamente cinque anni e George e Doris hanno qualcosa di diverso da raccontarsi, che permette loro di essere diversi perché la vita li ha cambiati. 
"Noi vediamo questi attori per venticinque anni -spiega Blas - ma lo spettacolo finisce con una sorta di dichiarazione d'amore perenne".
La battuta finale di George esprime intensamente l'amore provato per la sua amata Doris: "Io sono tornato e tornerò ogni anno finché le mie ossa non saranno così fragili da non resistere a un tuo assalto".
Il tempo di questa commedia è di vibrante attesa per il prossimo incontro e anche se tutto si svolge nella stessa camera del Motel dove i due si sono incontrati la prima volta, le cose cambiano, ma nulla riesce a spezzare la magia di questa storia d'amore.
Blas Roca Rey ed Edy Angelillo, raccontano sullo sfondo dell'America in un ventennio difficile come quello della Guerra del Vietnam, della contestazione studentesca, del movimento femminista, tutte le sfaccettature dell'amore, l'amore possibile e universale.
Lo spettacolo in due tempi diretto da Carlo Alighiero, in scena dal 1 al 25 novembre 2018 al Teatro Manzoni di Roma, è divertente, romantico, bellissimo e sia Blas che Edy sono empatici e sanno raccontare il vero amore, quello descritto da Slade, capace di durare nel tempo, senza la necessità di un contratto matrimoniale. 


di Tania Croce



                                                                               (L'intervista a Blas Roca Rey)
                                                       )
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6 commenti:

  1. Nel leggere questa recensione si capisce che le forme d'amore sono infinite e devo dire che traspare anche una grande fedeltà ...perchè reincontrarsi , raccontarsi e amarsi con la stessa intensità per 25 anni di seguito senza vincolo alcuno...se questo non è AMORE...UN sentimento fortissimo comunque !!

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    1. Effettivamente l'amore ha infinite modalità e sfaccettature e la penna di Slade, mostra quelle meno accettate in società e forse le più autentiche. Diciamo che Blas ed Edy sono stati simbiotici in scena e credibilissimi come solo due professionisti sanno essere.

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  2. Vidi questa commedia con altri interpreti. Tenera, romantica, realistica. Certo, rimane l'amarezza se la si vede con gli occhi di chi il tradimento lo subisce negli anni senza saperlo. Ma tant'è...questa è la vita e Slade ha saputo imprimerla bene con la sua penna. Blas ed Edy sono due colleghi e amici (anche se l'uno opposto dell'altro nella realtà) e forse proprio per questo perfetti in questo tipo di scena. Si divertono molto e fanno divertire. Brava Tania, grazie.

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    1. Dicevo a Blas che Slade traccia un profilo psicologico molto chiaro dei due personaggi condizionati dalla morale cattolica eppure liberi di vivere in modo autentico il loro amore. Concordo sul fatto si tratti di una bella commedia e di un bell'adattamento da parte di Carlo Alighiero, attraverso due grandi professionisti come Blas Roca Rey ed Edy Angelillo. Una bella serata a teatro ieri! Poi il teatro Manzoni è uno spazio sobrio ed elegante dove torno presto!

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    2. SI, peccato che per me sia davvero molto lontano.

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