Il tempo di un bacio, suggella l'amore eterno anche se la vita e i ricordi fuggono tra le battute di Graziano Piazza e Viola Graziosi, i due intensi interpreti della pièce di Theodor Holman, tratta da'"Interview", il film del 2003 di Theo Van Gogh.
E' bello poter scrivere le mie impressioni su questo spettacolo che debutta al Vascello di Roma nel 2011 fino al Mittelfest in Friuli (2013), i cui protagonisti sono Pierre Piters, un giornalista impegnato politicamente e Katya, un'attrice di soap opera attraente e apparentemente frivola, imprigionata tra pensieri leggeri al silicone e il fascino delle parole del suo ostile e fragile intervistatore, carnefice e vittima del sistema. Non esiste alcuna verità se non quella taciuta e svelata solo a chi è in grado di tenerla al sicuro e l'eterna lotta tra i sessi, le secolari guerre tra i popoli, non sono altro che il riflesso esteriore del conflitto che l'uomo combatte da sempre contro il nemico più ostile di tutti: se stesso.
Impeccabile e sobria la regia di Piazza, che ha diretto in punta di piedi Viola Graziosi come fosse una ballerina di carillon, trattando il tema cruciale della lotta tra i sessi con eleganza e umanità, strappando calze a rete e tacchi alla donna, strappandole persino il silicone di dosso, fino a giungere al cuore pulsante e ferito di Katya. Superfluo però necessario dire che Piazza ha lasciato il segno, come sempre. Lo spettacolo crudele come la verità che si ha il coraggio di gridare e poi tacere, sarà in scena fino al 20 dicembre all'Argot.
di Tania Croce
"Io sono una cazzo di star del cinema con le tette più belle del mondo, che è stata a letto con gli uomini più sexy del mondo, e questo Pierre Piters mi chiede se sono una brava seduttrice?! Ma smettila Pierre Piters, smettila!" - Katya
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