I cacciatori del cielo





Attendevo di vedere “I cacciatori del cielo” e l’ho seguito su Raiplay con trasporto e voglia di conoscere la storia di Francesco Baracca e dei suoi compagni di volo, la sua famiglia, la donna che ha amato e il fidato meccanico immaginario o reale con cui ha condiviso gioie e dolori.

È un docufilm scritto da Pietro Calderoni e Valter Lupo e diretto da Mario Vitale con la consulenza storica di Paolo Varriale, con immagini di repertorio molto toccanti sulla Prima Guerra Mondiale e in bianco e nero rispetto alla fiction a colori con animazione originale, che giunge per festeggiare i cento anni dell’Aeronautica militare nel ricordo dei pionieri del volo, dei veri eroi.

La narrazione si dipana dal 1915 al 1918, gli ultimi e gloriosi tre anni dell’esistenza dell’aviatore romagnolo Francesco Baracca interpretato da un magnetico Giuseppe Fiorello.

È un racconto corale anche se la vicenda militare di Baracca è centrale nel film.

Accanto all’eccezionale Baracca/Fiorello ci sono altre figure emblematiche come il Comandante Pier Luigi Piccio e Bartolomeo Piovesan che si ritrovano insieme nel campo di aviazione di Santa Caterina, vicino a Udine.

Lo stemma del Cavallino rampante dell’aereo di Baracca è storia. Morì nel corso di una missione sul Montello a soli 30 anni il 19 giugno 1918, durante la Battaglia del Piave.


Ho trovato Andrea Bosca nei panni di Piovesan davvero straordinario e anche Claudia Vismara la cantante Norina Cristofoli e unica donna di Baracca.
Per chi non lo avesse visto ne consiglio la visione su Raiplay! 



Campo de’ Fiori




 Peppino, pescivendolo del mercato di Campo de' Fiori, detesta i suoi compagni di lavoro  e ama il bel mondo. 

Invaghitosi di un’ elegante signora, le fa una corte assidua e riesce a farsi invitare a casa di lei dove un gruppo di loschi figuri tiene una bisca. Sorpresi dalla polizia vengono tratti in arresto tutti, ma Peppino è subito rilasciato. Sempre più innamorato della bionda Elsa, della quale conosce la triste storia, è deciso a sposarla e malgrado le incertezze e i dubbi dei suoi colleghi del mercato, prende con sé Carletto il bambino vivacissimo che Elsa ha avuto da un altro uomo e prende in affitto un appartamento in attesa che esca di prigione. Ma quando Peppino crede di raggiungere il proprio sogno, riappare il padre del bimbo che reclama i suoi diritti e la donna è ben lieta di andare a Milano con lui e di sposarlo. Peppino ne soffre ma accetta tale giusta soluzione e, rinsavito, sposerà una sua compagna di lavoro che lo amava da tempo.

Aldo Fabrizi nei panni di Peppino, è un trentottenne affascinante e inedito rispetto al personaggio che amiamo ricordare e il suo charme in questo film è immenso.

Che dire di Anna Magnani che l’amato Peppino con disprezzo definisce “la fruttarola” e che poi diventerà sua moglie. È calata nel personaggio con tutta la sua straziante rassegnazione di popolana bella eppure sottovalutata dal collega del mercato da lei adorato.

Poi c’è Peppino De Filippo, altro gigante, in questo film del 1943 in bianco e nero che anticipa il Neorealismo, che è un barbiere e caro amico di Peppino e sarà il trait d’union tra lui e la fruttarola.

Il film apprezzato su Raiplay questa sera, diretto da Mario Bonnard, è da vedere e rivedere.


Lo spazio bianco


Su Raiplay mi è comparso il titolo di un film con Margherita Buy che stranamente non avevo ancora visto, sotto il titolo c’era scritto che restava un solo giorno per poterlo vedere e così, pur essendo tardi, ho collegato la app alla tv ed è iniziato “Lo spazio bianco”. La regista è Francesca Comencini e trae ispirazione dall’omonimo libro di Valeria Parrella.

Quando un libro diventa film prendono corpo le parole, i personaggi stessi si materializzano ed è diventato un luogo familiare anche lo spazio dell’incubatrice dove restano immobili e attaccate ai tubi per respirare minuscole creature nate premature che non si sa se nasceranno oppure moriranno. 

La protagonista del film è Maria, una quarantenne single che vive a Napoli e insegna l’italiano in una scuola serale.
Balla, una volta a settimana va al cinema dove incontra Pietro, un ragazzo padre di cui s’innamora e resta incinta.
Al sesto mese partorisce e la sua piccola Irene, dovrà restare in un’incubatrice fin quando e se riuscirà a respirare da sola.
Margherita Buy salta le sue lezioni serali per poter stare ogni  istante con quella figlia immobile di cui attende la nascita vera e propria.
In questo stato sospeso, come lei sono altre mamme, allegre, apprensive e folkloristiche, che la accompagnano nell’attesa snervante.
Napoli coi suoi colori e il suo calore è una città accogliente dove l’individuo trova sostegno nella collettività. 
In questo racconto drammatico e così umano, la Buy rappresenta un dolore che le segna il bel volto e la devasta. Ed è davvero magnetica in questo ruolo sia pure impaziente eppure così rassicurante.
La regista ingloba nel film un mondo al femminile dalle musiche ai personaggi principali e gli uomini sono solo da contorno, quelli utili sono i medici e gli allievi attempati, gli amanti, i mariti restano sospesi come quello spazio bianco tra la vita e la morte.
Un film magnifico dall’inizio alla fine che colpisce, commuove e mostra la forza e la bellezza dell’essere donna.
Visione consigliata!

I love my dad


 Questa sera ho scoperto un film su Prime video che mi ha letteralmente incollato alla tv.

È una storia drammatica quella di Franklin, un giovane smarrito e problematico che tenta il suicidio e non una volta sola.

Figlio di due separati e a loro volta instabili, soprattutto il padre un bugiardo patologico che non riesce ad essere leale neanche con se stesso, Franklin segue un percorso di cura da cui si spera esca più consapevole, scegliendo d’interrompere ogni tipo di dialogo col padre anche sui social.

La reazione di Chuck, suo padre, non tarderà ad arrivare anzi sarà proprio il suo atteggiamento assurdo, interpretato dallo splendido Patton Oswalt, ad alleggerire il dramma.

È un susseguirsi di messe in scena nella chat dietro la quale si cela lo scellerato genitore dopo aver creato un profilo fake al femminile, visto che Franklin lo ha bloccato, salvando le foto dal profilo di una cameriera di nome Becca conosciuta nel bar dove lavora, per riallacciare i rapporti con il figlio che ha trascurato per anni e che di lui non vuole più saperne.

 Inizia una vera e propria chat amorosa tra Franklin e Becca e la ragazza si materializza nelle visioni del giovane innamorato! 

Il regista e interprete di questo splendido film drammatico e spiazzante è James Morosini che coinvolge e si racconta nella pellicola che è una finestra  sul complicato rapporto tra genitori e figli soprattutto oggi con la dipendenza dai social che può avvicinare come in questo caso oppure creare distanze e vuoti incolmabili tra gli uni e gli altri. 

Visione consigliatissima! 

Beppe Grillo è tornato




Beppe Grillo è tornato!

Finalmente.

Appena ha fatto ingresso sul palcoscenico disadorno del Brancaccio, ha brillato come un faro, una fucina di idee, di visioni e di proiezioni di un futuro non troppo distante.

Un comico amatissimo dal grande pubblico, anche attore e vincitore di un David di Donatello come miglior attore emergente, con la sua testa piena di concetti e progetti, è alla ricerca di verità, di alternative, di novità, desideroso di scuotere le coscienze, un mare in tempesta.
Grillo è un cattolico e si ritrova in una società smarrita e alla ricerca di credenze ed eventi a cui appigliarsi come la madonna che piange lacrime di sangue e crede sia giunto il momento di creare una chiesa dell'Altrove, accanto a tutte le altre chiese e religioni esistenti e appoggiate dall' 8x1000 in un mondo dove il posto occupato da Dio, è stato sostituto dall'Io senza D.

Lui stesso si domanda se può un comico essere a capo di un movimento, però facendo un salto nella storia più recente, si rende conto che dietro le più grandi invenzioni dalla stampa alla penicillina e all'anestesia, ci sono stati pazzi come Gutenberg (1450), Fleming (1881) o ritenuti tali, personaggi di cui le scoperte che hanno cambiato il mondo, sono state riconosciute dopo almeno 60 anni.

Effettivamente ci vuole un po' di follia per difendere le proprie idee e valori come l'onestà e il rispetto per il genere umano, per i più deboli e per chi ne ha bisogno.


Grillo ha viaggiato, visto, conosciuto, incontrato diversi capi di stato emblematici come l'ex presidente dell'Uruguay José Mujica, che non avendo potuto incontrare in altro luogo, ha avuto il piacere d'intervistare in un salone da parrucchiera.
 Benevolo è stato anche il suo rapporto con Draghi e ama ricordare Conte che ieri sera era in platea a salutare il pubblico alla fine dello spettacolo, scattando foto con chi lo ama.

Nello spettacolo organizzato da Vincenzo Berti e Gianluca Bonanno per Ventidieci e la produzione di Marangoni Spettacolo, Beppe Grillo ammette possibili offuscamenti mentali dovuti alle sue settanta primavere e anche più. Però così non è perché i suoi ragionamenti sono lucidissimi, le battute argute, lo spirito vivo e il suo magnetismo immutato.
In questa società dominata dal meta verso, l'unica certezza è quella delle idee.
Le sue hanno preannunciato disastri e dato vita a un movimento prezioso per chi ha saputo coglierne la vera essenza.

Beppe Grillo ha rispettato anche il pubblico presente, con prezzi accessibilissimi anzi i più bassi di tutti in questa stagione del Brancaccio e chi lo ha seguito non è stato per gli accrediti stampa ma perché come me, voleva esserci ed applaudirlo.

Dalla tv dove lo apprezzai al teatro, dove lo ammiro per la prima volta, Grillo ha confermato la sua grandezza.

Beppe Grillo è Altrove e Oltre.

Elvis la nascita, l'ascesa, il travolgente successo e il declino di un mito


Dopo gli Oscar 2023 la scorsa notte, questa sera ci voleva un film come questo, sul mito, sulla vita e sul declino di Elvis Presley, d'ispirazione ai musicisti di rock and roll delle generazioni future.

Baz Luhrmann è il regista che ha diretto magnificamente un esplosivo Austin Robert Butler, tra cambi d'abito, flash del passato che s'insinuano nel presente per fare luce sui fatti e le visioni straordinarie e psichedeliche che per un attimo mi hanno riportato all'altro suo film di successo "Moulin Rouge" dove Nicole Kidman oscilla sull'altalena, compare, scompare e poi si materializza nel sogno reale di un amore impossibile. 

La narrazione è scandita dalla voce fuori campo del suo manager storico, un vero e proprio imbonitore olandese, il colonnello Tom Parker che sfrutta l’immenso  talento di un giovane cresciuto a Memphis. 

Elvis è un bianco in mezzo ai neri da cui assorbe l'amore per il gospel, per il blues e quel furore per la musica che trasmetterà con amore fino all'ultimo dei suoi giorni al pubblico, soprattutto quello femminile, che è in delirio per lui e che nutre i  suoi sogni e i progetti musicali e cinematografici.

L'imbonitore è Tom Hanks, una figura tossica da cui Elvis è attratto e intimidito al tempo stesso ma sente di essere una stella bisognosa di aiuto per brillare e in fondo il mondo dello spettacolo è un mondo d'imbonitori.

La prematura scomparsa dell'amatissima madre, il matrimonio con la bellissima Priscilla, la nascita dell'unica figlia Lise Marie, tutta la sua vita è avvolta in un vortice che mina la sua lucidità e lo conduce in un abisso che troppo presto porrà fine alla sua magica esistenza.

La storia di Elvis è fortemente condizionata dalla storia americana di quegli anni che colpisce profondamente il giovane artista religioso e ribelle, assetato di bellezza ed eternità.

Il suo inconfondibile modo di ballare durante i concerti, la voce suadente che raggiungeva le tre ottave di estensione, sono impresse in questa pellicola suggestiva ed emozionante che ho amato moltissimo.

Ultima riflessione. L'incredibile ed accurato trucco di Butler, curati dal nostro Aldo Signoretti, un trucco e parrucco davvero da Oscar.

Visione Consigliatissima!!!


Il segreto delle api


La trama

Scozia, 1952. Dunloth è un tipico paese di provincia, dove tutti conoscono tutti e il pettegolezzo corre veloce. Lydia Weekes, bionda e attraente, vive col figlio Charlie di dieci anni. Il marito, Robert, tornato dalla guerra, l'ha lasciata per una ragazza più giovane. Lydia lavora alle dipendenze della sorella di lui, Pam, donna matura dell'espressione arcigna, la cui figlia, Annie, frequenta a sua insaputa un ragazzo di nome George.

Un giorno, a scuola, Charlie fa a botte con un compagno (che aveva parlato male di sua madre), rimediando un livido ad un fianco. La cugina Annie, promettendogli di avallare con Lydia la bugia secondo cui sarebbe "inciampato su una pietra", lo accompagna all'ambulatorio locale. Qui viene visitato dalla dottoressa Jean Markham, più o meno coetanea della madre, che gli regala un libro, Heidi.

Ma Lydia non apprezza questo regalo e corre all'ambulatorio a chiedere spiegazioni. In questo modo fa conoscenza con Jean Markham. La dottoressa vive da sola in una grande casa ereditata dal padre, nel cortile della quale si prende cura di un alveare. Da quel giorno Charlie e sua madre vanno spesso a trovare Jean, e il ragazzino si interessa al mondo delle api, convinto che esse lo ascoltino.

Pam non vede di buon occhio Lydia. Alla prima occasione, un errore involontario sul lavoro, la licenzia. Per di più, la giovane madre non paga l'affitto di casa da parecchio tempo (lo stipendio non le bastava neanche per quello). Chiede aiuto finanziario a Robert, che rifiuta, dicendole che deve "imparare a prendersi cura di sé stessa e di suo figlio". Madre e figlio vengono sfrattati.

Jean si offre di ospitare entrambi a casa sua. Charlie ne è felice, perché potrà stare vicino alle api. Ancora di più lo è Lydia, che si sta accorgendo di provare una forte attrazione (ricambiata) per la bella dottoressa. Entrambe sono innamorate, l'una dell'altra, ma si trattengono per paura delle chiacchiere del paese... ma poi cedono e iniziano una relazione intima. Durante una notte d'amore Jean confida a Lydia di essere sempre stata lesbica, e che proprio per questo motivo aveva dovuto lasciare il paese; era tornata alla morte del padre per rilevare lo studio medico.

Nel frattempo Annie è rimasta incinta di George. Pam ha già deciso che cosa fare al riguardo.

Un giorno Charlie scopre sua madre e la dottoressa nell'intimità. Sconvolto, nonostante i tentativi delle due donne di trattenerlo, si precipita da suo padre, a casa di Pam, a raccontargli quello che ha visto, chiedendogli di fermarsi ad abitare lì. A Robert non sembra vero di aver trovato un modo per riprendersi il figlio svergognando l'ex moglie. Lydia accorre e tenta inutilmente di farlo ragionare. L'uomo la minaccia di chiamare la polizia se si farà ancora vedere.

Passano i giorni e la situazione non cambia. Charlie vive con suo padre, Jean e Lydia vivono insieme, anche se quest'ultima sente sempre più la mancanza del figlio.

Una donna sconosciuta si presenta a casa di Pam, che le dà dei soldi. È una praticante di aborti clandestini. Annie tenta di ribellarsi, ma l'intervento viene eseguito. Charlie, dal piano di sopra, capisce benissimo quello che sta succedendo. Ma quando Pam va a vedere la figlia la trova svenuta, pallidissima e vittima di una forte emorragia vaginale. L'abortista, dopo essersi presa i soldi, l'ha vigliaccamente abbandonata in quelle condizioni.

Lydia e Jean si vedono piombare in casa Charlie, che chiede alla dottoressa di aiutare Annie. Lei si precipita in soccorso. Madre e figlio restano da soli, e Lydia coglie l'occasione per spiegargli che il suo amore per Jean non ha cambiato niente nei suoi confronti. Il ragazzino sembra convinto.

Intanto, Jean pratica un raschiamento su Annie, salvandole la vita. Pam, che ha perso completamente l'espressione dura, le dice che non sa come ringraziarla, e le chiede di restare in paese perché hanno bisogno di lei.

Robert suona alla porta della casa di Jean. Lydia cerca di mandarlo via, ma lui si precipita dentro, urlando che rivuole suo figlio, ma non solo, rivuole anche lei. Vincendo la sua resistenza, la getta sul letto e sta per violentarla. Ma, nel cortile, Charlie chiede aiuto alle api. Queste sembrano ascoltarlo e sciamano fuori, verso l'alto, fino alla finestra dove sta per consumarsi lo stupro. Attaccano l'uomo (non la donna) costringendolo a fuggire. Dopodiché madre e figlio escono di casa, circondati dagli insetti che stanno rientrando nell'alveare. Le api non li sfiorano minimamente.

Ma adesso per Lydia e Charlie è il momento di lasciare per sempre Dunloth. Jean afferma che li raggiungerà presto; ma il ragazzo ha capito che non è vero: la dottoressa ha promesso di restare nel paese. Quindi, alla stazione, le due donne si dicono arrivederci (che in realtà è un addio e lo sanno entrambe) con un lungo bacio che non manca, naturalmente, di attirare su di loro gli sguardi di tutti i presenti (ma nessuno osa dire una parola, neanche quando, dopo la partenza del treno, Jean si allontana).

La voce fuori campo di Charlie adulto spiega quanto sia stata importante per sua madre la storia d'amore, e come già da allora, perfino in un villaggio di provincia, si percepisse, ancora leggero, l'arrivo del cambiamento nella mentalità delle persone, come un ronzio.


La recensione

L'uomo attraverso l'inquinamento sta facendo scomparire le api senza considerare che quando loro scompariranno sarà giunta la fine anche per l'umanità.

Eppure sono loro a prendersi cura dell'animo smarrito di un bambino sensibile e intelligente cresciuto dalla premurosa madre mentre il padre ha lasciato la famiglia senza pietà.

Sono sempre le api a salvare Lydia dallo stupro che Robert, il marito, è intenzionato a compiere, dopo che il piccolo Charlie chiede loro aiuto in cortile.

E' una storia ambientata negli anni '50 eppure estremamente attuale quella scoperta questa sera su Prime Video e dove vince non solo l'amore ma anche la rinuncia dello stesso da parte di una donna medico che riconquista la fiducia dei suoi pazienti, dopo aver salvato la vita alla giovane Annie, incinta e costretta a un aborto illegale e per cui sta morendo dissanguata.

La dottoressa Jean, ama il suo stesso sesso e questo è inaccettabile per gli abitanti della cittadina in cui vive, però la sua abilità in campo medico la riabilita.

E' una storia sconvolgente e bellissima da scoprire su Prime Video.

Sulle donne, per le donne e non solo!

Lei (Her)


Il film, che si è aggiudicato il premio Oscar per la miglior sceneggiatura originale, descrive un futuro prossimo, non troppo lontano, nel quale i computer hanno un ruolo di primissimo piano nella vita delle persone. Tuttavia, l'uscita sul mercato di un nuovo sistema operativo provvisto di intelligenza artificiale, in grado perfino di apprendere ed elaborare emozioni, rivoluziona inaspettatamente il rapporto con la tecnologia.

Theodore svolge un lavoro romantico: scrive su internet lettere d'amore per conto di sconosciuti.
E' un uomo solitario che ha appena interrotto la relazione della sua vita e si sta separando.

Scopre inaspettatamente un nuovo amore che lo affascina travolgendolo totalmente.
Conosce Samantha e ama la sua voce con cui comunica attraverso un'auricolare e con lei viaggia alla scoperta dei suoi sentimenti più reconditi, condividendo sia le uscite con gli amici che le gite al mare e persino i rapporti intimi.
Una voce che sa leggere un libro in meno di un secondo, che risponde a tutte le esigenze di un uomo, lascia credere a Theodore che questo sia l'amore ideale anche se incorporeo.
Samantha rappresenta una forma di romanticismo che ben si adatta alla società attuale, individualista e Spike Jonze il regista precorre i tempi dove la tecnologia aiuta l'uomo a confrontarsi con i suoi limiti e a ritrovare se stesso.

Joaquin Phoenix è Theodore, uomo malinconico, smarrito ed espressivo come solo lui sa essere, ricordiamo “Joker” e in tutto il film i suoi primi piani sono eloquenti ed emblematici.

Me ne innamorai quando lo scoprì su Sky e oggi Prime Video mi ha dato l'opportunità di guardarlo con altri occhi e di meditare sui tanti aspetti dell'esistenza contenuti in “Her”.
Ve lo consiglio al 100%!




Living

"Ikiru" il film del 1952 di Akira Kurosawa ispirato a una novella di Lev Tolstoj, torna a vivere dopo 70 anni precisi grazie alla presenza di Bill Nighy che nei panni del burocrate inglese Mr. Williams, è struggente e immenso.

Siamo negli anni '50 dunque, non più a Tokyo ma a Londra e il lavoro dell'impiegato comunale riduce Mr. Williams al pari dei suoi colleghi, in un automa.

Il soprannome che il protagonista scopre di avere è proprio Mr. Zombie e sarà la sua ex giovane collega (Aimee Lou Wood)  a rivelarglielo durante un pranzo a cui l'anziano e smarrito superiore, l'ha inaspettatamente invitata.

E' un film sulla riconquista della vitalità perduta e del proprio tempo, un tempo che fugge e che sta per finire.

Mr. Williams è stato marito ed è padre ma si sente terribilmente solo e chiuso nei suoi obblighi lavorativi, che non lo fanno sentire affatto vivo, utile semmai. 

Tutto cambia inevitabilmente per lui quando scopre di avere i giorni contati. 

Nel poco tempo che gli resta da vivere, sceglie di cambiare il rapporto con il suo prossimo e soprattutto con se stesso.

Questo toccante remake del film di Akira Kurosawa, diretto da Oliver Hermanus non solo è riuscito ad emozionare ma è spiazzante.

Quel treno che apre e chiude il film è la metafora di un viaggio intimo e sconvolgente e le suggestioni e le riflessioni suscitate da "Living" sono innumerevoli.

La sceneggiatura è di Kazuo Ishiguro che insieme a Bill Nighy hanno ricevuto la nomination agli Oscar 2023

Uscito nelle sale cinematografiche a Natale e da stasera in prima visione su Sky.

Un film da vedere e rivedere 

Infinite storm


 


Amo le storie difficili e questa vuole omaggiare l’impresa compiuta da Pam Bales sul Monte Washington, in una giornata come tante.

Pam Bales (Naomi Watts), è un' alpinista e soccorritore solitaria che affronta una pericolosa bufera di neve mentre scala il Monte Washington. 

Quando Pam torna indietro, incontra un altro compagno di escursioni e deve lavorare contro ogni previsione per salvare le loro vite.

Il ragazzo indossa bermuda e scarpe da ginnastica, sono proprio le orme delle sue snickers a condurla fino a lui, nel momento in cui la donna vista la tormenta in arrivo, decide di scendere dal monte.

Il giovane sconosciuto è in stato d' ipotermia, perciò l'alpinista cerca di scaldare i suoi piedi congelati, coprendoli con calzini caldi e s'impegna con tutta la sua forza di volontà per salvargli la vita e scendere insieme sfidando la natura avversa.

Quello rappresentato splendidamente da Naomi Watts, estremamente empatica in questa pellicola, è un freddo che affonda le sue radici nel ricordo di un amore incondizionato come quello di una madre per le sue figlie tragicamente scomparse a causa di una fuga di gas domestica.

La casa che dovrebbe proteggere, distrugge la famiglia dell'alpinista e la montagna per la donna sola, è un luogo di pace e serenità.

E continuerà ad esserlo anche dopo l'accaduto.

I registi di questo drammatico survival movie, sono Malgorzata Szumowska e Michal Englert.

E la Watts interpreta il dolore e il coraggio femminile, che sa vedere la bellezza della vita nella sofferenza e dentro una tremenda burrasca.

Era su Sky questa sera una prima visione da brividi.


Sono quelli che ho provato per tutto il tempo del film consigliato.







PennadorodiTania CroceDesign byIole