Il mammone


 Ecco un altro esempio di remake di una commedia francese come Tanguy del 2001, poco riuscito nonostante un cast eccezionale. Sto parlando de “Il mammone” diretto da Giovanni Bognetti, in prima visione su Sky e Now dal 7 novembre e racconta il dramma dei mammoni italiani che non schiodano dalla casa di famiglia di solito per non fare nulla e per farsi mantenere. 
Qui la storia è quella di un ragazzo affermato, preparato di 35 anni che insegna letteratura giapponese, ma senza alcuna voglia di essere autonomo. 
Il mammone è Aldo (Andrea Pisani) che è impossibile non associare al figlio di Abatantuono nel bellissimo “Belli di papà”. Anche in questo caso è il figlio di Piero (Diego Abatantuono) e Anna (Angela Finocchiaro). 

Dovrò rivederlo perché per ora non mi coinvolge, tranne la scena girata nell’amatissima Santa Severa! 




Il peggior lavoro della mia vita


Questa splendida commedia francese del 2021 in prima visione su Sky questa sera, è diretta da Thomas Gilou ed è ambientata in una casa di riposo apparentemente idilliaca dove un gruppo di anziani malati e senza figli, sono costretti a restare chiusi senza poter uscire mai. Non ricevono visite da parenti, sono soli fino a quando giunge Milann (Kev Adams), un ragazzo che deve  lavorare 300 ore nella comunità per evitare la prigione.

È una splendida storia dove degli anziani soli e dimenticati, offrono utili lezioni di vita a un ragazzo orfano e di buoni sentimenti.

Nella casa di riposo c’è un ex pugile malato di cuore: Lino Vartan, che insegnerà al ragazzo a difendersi impartendogli lezioni di pugilato.

Vartan è il sempre bravo e intenso Gerard Depardieu che compie un altro gesto davvero generoso nei confronti di Milann prima di andarsene.

Milann si lega con alcuni degli anziani di cui si prende cura ogni giorno e vuole regalare loro la libertà.

Ci sarà sul finale una casa dove potranno vivere in armonia gli anziani e un gruppo di orfani per aiutarsi l’un l’altro.

In un film incentrato su tematiche sociali come questo, vincono i buoni sentimenti.

Non mi stupisco che mi abbia emozionato tanto il cinema francese anche stavolta. 

Ne suggerisco la visione.

 

Il sesso degli angeli

 Torna Leonardo Pieraccioni con il suo nuovo film Il sesso degli angeli, una favola dolce amara dove indossa i panni di Don Simone, un parroco fiorentino che riceve in eredità dallo zio Waldemaro, un'attività commerciale in Svizzera.

La notizia solleva il parroco, la cui chiesa ha subito diversi danni a causa d'infiltrazioni d'acqua.

Così inizia un viaggio in automobile, accompagnato da Giacinto, il sacrestano di fiducia di Don Simone, da Firenze a Lugano per scoprire che tipo di attività gli abbia lasciato suo zio.

Nell'elegante stabile svizzero, Don Simone e Giacinto vengono accolti cortesemente da Lena, che gestisce una casa d'appuntamenti estremamente elegante e nella quale lavorano delle bellissime ragazze che si prostituiscono.

Questo sbalordisce e sconcerta i due italiani all'estero.

Al termine della settimana concessa dal testamento, Don Simone rivela di essere un prete e decide di tornare nella sua chiesa a Firenze, scegliendo di abbandonare l'eredità.

Ma per via di un cavillo burocratico, scopre che l'edificio dove prima si trovava una scuola materna, non ha mai cambiato destinazione d'uso, così Don Simone, non solo decide di tenere l'eredità ma di trasformare la casa d'appuntamenti in un asilo privato.

Con i proventi del nuovo businnes finanzia opere benefiche in Africa.

Lo zio Waldemaro è interpretato da un sorprendente Massimo Ceccherini, maturo, sobrio e perfettamente a suo agio nella parte dell'anima ormai 'putrefatta' come spesso dice al nipote e che compare per far cambiare rotta al sacerdote, ma sarà un'impresa ardua.

Pieraccioni risorge dalle sue ceneri, riconquistando quella freschezza che lo caratterizza e nel film si barcamena tra riflessioni e battute illuminate dal suo animo che sa essere poetico.

Tra l'essere e l'apparire, vince l'essere nel mondo ideale di Pieraccioni e forte è l'attenzione e l'amore per i bambini che ispira pensieri nobili e spirituali in un contesto tutt'altro che puro.

Tra le tentazioni delle ragazze e gli inviti dall'aldilà di Waldemaro, sfila una carrellata di bei personaggi da Giacinto, il bravo Marcello Fonte a Lena, la stupenda Sabrina Ferilli.

C'è anche Vincenzo Salemme nei panni di Antonello, il cugino napoletano del prete che non riceverà l'eredità a lui destinata.

Il film diverte e parla al cuore ed è da questa sera in prima visione su Sky.

Consigliato per tornarsi a emozionare coi film di Leonardo!

Belfast


 Belfast è un film del 2021 scritto e diretto da Kenneth Branagh da questa sera in prima visione su Sky cinema.

La pellicola semi-autobiografica, in bianco e nero, narra l'infanzia del regista Branagh, interpretato da Jude Hill, nella città di Belfast con sottofondo il conflitto nordirlandese.

Ai premi Oscar 2022 il film ha vinto l'Oscar alla migliore sceneggiatura originale.

Il bianco e nero è il colore dei ricordi di un bambino curioso che scopre il mondo del cinema attraverso film sensazionali e il mondo del teatro con il Canto di Natale di Dickens.

L'amore dei nonni e dei suoi genitori è turbato dalla rivolta dei protestanti che si scagliano sulle case e i terreni dei cattolici che vivono nella strada di Buddy.  Il conflitto nordirlandese esplode sotto gli occhi belli e disincantanti che ne rimane travolto.

Il piccolo si sente protetto e confortato dai nonni, finché  l'adorabile nonno lascia questo mondo e rimane la splendida nonna che vedrà partire la sia bella famiglia verso un Paese pieno di opportunità e un futuro migliore.

La fotografia suggestiva del film e dei personaggi affacciati alle finestre di appartamenti come fosse un plastico a tratti immobile, altri tumultuoso, è quasi la fotografia di un ricordo che la memoria conserva.


Candida sconfigge il bullismo in "Bene ma non benissimo" - L'intervista a Francesca Giordano

Il tema del bullismo è al centro di questioni scolastiche ed extrascolastiche.

Il cinema ha il potere e la missione di essere lo specchio dei tempi e nel momento in cui riusciamo a riconoscerci nella storia raccontata, sentiamo l'attore vicino a noi; Questo mi è accaduto vedendo il film "Bene ma non benissimo" e avendo avuto a che fare con il bullismo nella fase adolescenziale, ho riflettuto molto su questa piaga sociale che tuttora tormenta molti giovani indifesi e le loro famiglie.
Ho incontrato la protagonista del film sopra citato, la giovanissima Francesca Giordano e sarà un piacere condividere l'intervista che mi ha gentilmente concesso.

Sarà un modo per conoscere il punto di vista dell'attrice e della studentessa siciliana, un'interprete davvero deliziosa e nuova nel panorama cinematografico italiano.


L'intervista di Tania Croce

Con Candida, il tuo bel personaggio, i bulli da ostili, diventano addirittura tuoi amici. Pensi nel mondo reale sia possibile ciò e in che modo?

Sì, secondo me è possibile e proprio come ha fatto Candida, bisogna reagire e sfidarli.

Quanto ti somiglia Candida?

Candida mi somiglia tanto, è tenera e cazzuta e non si lascia scoraggiare da niente e da nessuno!

Il messaggio pedagogico ed educativo del film è evidente. Che consiglio ti senti di dare ai giovani, ai tuoi coetanei bullizzati per provare a difendersi?

Mi sento di dire che è importante reagire e soprattutto parlarne con qualcuno vicino a noi (professore, amico, parente) può essere d'aiuto!

 Com'è stato lavorare con Mandelli e con i tuoi colleghi?

Lavorare con Francesco Mandelli, è stato a dir poco meraviglioso.. mi è stato vicino e mi ha aiutato tantissimo, siamo entrati subito in sintonia, per non parlare di tutto il resto del cast con cui ho legato sin dal primo giorno, infatti lavorare al film non è stato solo bello, ma anche tanto divertente!

Ho amato molto anche la storia di un padre con sua figlia, entrambi costretti a trasferirsi a Torino, anche con tuo papà hai un rapporto così speciale?

Con il mio papà di scena (Rosario Terranova), è stato amore a prima vista... neanche un’ora dopo esserci conosciuti, eravamo già seduti al bar a mangiarci una brioches con il gelato da ottimi palermitani; Con il mio vero papà ho un rapporto bellissimo, anche lui è pronto a sostenermi in ogni circostanza.
A differenza di Candida, ho la fortuna di avere anche la mia mamma accanto!

Parlami dei tuoi prossimi progetti.

Non ho ancora progetti concreti, mi piacerebbe continuare nell’ ambito cinematografico, nel frattempo ho fatto altre piccole cose.
Da poco sto seguendo un corso teatrale.

Che bella intervista mi ha rilasciato Francesca Giordano, una stella nascente del cinema.

Vi suggerisco di vedere il film su Amazon Prime!
 
Vi si aprirà un mondo di riflessioni e di bellezza!



Bene ma non benissimo su Amazon Prime

"Per colpa vostra ci sono ragazzi che muoiono ogni giorno"

"Io preferisco essere felice"

Sono alcune delle frasi più emblematiche pronunciate da Candida (Francesca Giordano) la protagonista del toccante film "Bene ma non benissimo" diretto abilmente da Francesco Mandelli da un'idea di Fabio Troiano e da oggi su Amazon Prime; E' una straordinaria storia sul bullismo, sull'amore di un padre per sua figlia che hanno perso entrambi la moglie e la madre, è una storia d'emigrazione, emarginazione e di rivincita.

Inizia l'avventura da Terrasini a Torino.

Vito (Giordano De Plano) offre a Salvo un lavoro nella pizzeria dove lui stesso lavora come dipendente e offre loro anche un posto per dormire: il magazzino della pizzeria, basterà tirare giù il letto poggiato al muro.
Un letto in due e nessuno spazio vitale da poter usare per sistemare panni e beni personali.

Però a Torino c'è Shade il rapper amatissimo da Candida e il cui pezzo dà il titolo al film e che sarà se stesso in questa bellissima pellicola.

La vera bellezza di questa storia è la vittoria del bene sul male, e Jacopo e Candida lottano insieme per contrastare gli atti di bullismo compiuti da Ossani, Niccolò e Cosimo, tre ragazzi della loro classe che si scagliano contro i due amici: lui troppo timido e introverso anche se ricco, lei dotata di un fisico imponente e per questo entrambi motivo di scherno da parte dei bulli.

Francesca Giordano è un'interprete affascinante che ho amato dal primo istante, emozionante anche nei dialoghi con la madre morta, interpretata dalla brava Maria Di Biase.

Al fianco della giovane ed eccezionale Francesca, c'è un attore entusiasmante come Rosario Terranova nei panni di Salvo, il riservato e affranto padre di Candida che oltre a essere vedovo, ha perso il lavoro come salumiere in Sicilia e questo lo costringe a trasferirsi al nord.

Apprezzabili Gioele Dix ed Euridice Axen, i genitori di Jacopo, il tenero Yan Schevchenko.

Fantastiche le scene girate al Museo Egizio di Torino (in foto), le passeggiate lungo le strade della città in un viaggio davvero inedito.

 Un bell'esempio di cinema italiano.

Film consigliatissimo

Bla Bla Baby


Non servirà tuffarsi nel Tevere per acquisire superpoteri (Lo chiamavano Jeeg Robot), basterà semplicemente mangiare omogeneizzati in un asilo.

Il superpotere dell'omogeneizzato infatti, s'insinua nella mente di Luca, un bel quarantenne che si ritrova a fare il bidello in un asilo dove sono custoditi i figli dei dipendenti della Greenlight che non avranno più segreti per lui e il dialogo diventerà il trait d'union tra i neonati e Luca che dopo aver mangiato l'omogeneizzato di platessa contaminato, riuscirà ad accedere al codice linguistico dei bebè. 

Luca è un uomo solo che vive con il geniale scienziato Ivano e che presto sarà suo complice oltre ad essere un amico fidato.

Il film diretto da Fausto Brizzi e con un impeccabile Alessandro Preziosi nei panni di Luca, contiene messaggi pedagogici ed educativi molto importanti.

E' indispensabile riuscire a comprendere i bambini e il compito spetta soprattutto ai genitori.

Ho apprezzato oltre a Preziosi anche Massimo De Lorenzo lo scienziato e le due colleghe di Luca: Celeste e Doriana, rispettivamente Maria Di Biase e Chiara Noschese.

Bravi anche Nicolas Vaporidis (Herbert), Cristiano Caccamo, Fabrizio Nardi e Nico Di Rienzo noti come Pablo e Pedro.

Il film in programmazione su Sky è molto grazioso e consigliato.



L’ombra del giorno


 Lo spettro della prima guerra mondiale e la tangibile drammaticità della seconda guerra e dell’alleanza tra Mussolini ed Hitler, sconcerta le vite dei protagonisti de L’ombra del giorno, un racconto spietato e a tratti persino romantico dell’uomo impotente e sopraffatto dal destino, un destino che lo vuole prima carnefice poi vittima della storia che si sta consumando fuori e che sembra non sfiorare il ristorante che dirige con sapienza e coraggio.

Quest’uomo è Luciano, uomo di guerra e d’amore, fascista un tempo ma dal cuore tenero al punto da innamorarsi di Anna, la ragazza che lavora nel suo ristorante.

Lei è bella, abile, ha intelligenza e carattere e serba un segreto.

Giuseppe Piccioni sceneggia e dirige un bel cast a partire da Riccardo Scamarcio di cui quasi non si ricorda il passato di ‘belloccio’ e che ora colpisce per l’intensità della sua performance davvero impeccabile.

Accanto a lui spicca la bella e brava Benedetta Porcaroli e il compianto e meraviglioso Antonio Salines, il professore anziano frequentatore del ristorante, cordiale e inoffensivo e che ama dire quel che pensa, avendo gli anni per poterselo permettere e che sa commuovere e restare impresso in quella che è stata la sua ultima apparizione e a cui il film è dedicato.

Al ristorante in Piazza del Popolo ad Ascoli Piceno, si svolgono quasi tutte le scene del film dove non posso dimenticare di citare Lino Musella nei panni di Osvaldo e Vincenzo Nemolato in quelli del cuoco Giovanni. 

Il film apprezzato su Sky cinema questa sera, è da vedere! 

Settembre


 Settembre giunge al termine dell’estate e inaugura l’autunno desiderato da molti dopo una lunga stagione calda, che ci ha lasciato senza fiato, senza orientamento.

Questo senso di refrigerio dopo la torrida estate passata, è espresso nel bellissimo Settembre fortemente voluto da Giulia Steigerwalt sceneggiatrice e regista esordiente che racconta magnificamente i sentimenti nelle diverse stagioni dell’esistenza con tutta l’umanità possibile e attraverso un cast eccezionale a partire dal mio preferito Fabrizio Bentivoglio a Barbara Ronchi, stanchi entrambi di essere quel che sono sempre stati e desiderosi di vivere veramente sentimenti buoni e belli, candidi e autentici. 

Attorno a questi due bravissimi attori ce ne sono altri altrettanto bravi che li orientano nelle nuove strade da percorrere: Ana (Tesa Litvan) e Deborah (Thony) amatissima in Tutti i santi giorni e che ritrovo con immenso piacere nel film apprezzatissimo questa sera e in prima visione su Rai3.

La visione di Settembre è un viaggio incredibile  e un treno da non perdere!


La bambola di pezza

 Questa sera ho visto un corto presentato in anteprima come evento speciale alla 79a edizione della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, che fa parte di un progetto transmediale sull'adescamento online.

Mia ha 16 anni, ed  è convinta dall'amico Lorenzo ha iscriversi a una app, un vero e proprio diario virtuale dove potersi raccontare, confidare e aprire; La ragazza subito dopo aver creato il suo diario virtuale viene immediatamente aggiunta da Tommaso, un ragazzo sensibile, comprensivo, empatico, di cui l'adolescente smarrita si fida e scegli di trascorrere insieme il giorno del suo compleanno.

Tommaso invita Mia a casa sua, lei è entusiasta, si sente veramente compresa e amata ma si accorge subito dopo aver ricevuto come regalo di compleanno una graziosa bambola di pezza, di trovarsi di fronte a un adescatore che la minaccia di pubblicare tutte le conversazioni online e le foto e i video condivisi se non esaudisce i suoi desideri.

La ragazza è reclusa nella casa di questo ragazzo che anziché essere comprensivo, mostra la sua reale identità così si chiude dietro a una porta per salvarsi da Tommaso e per fortuna torna a casa la madre, una criminologa e psicologa che si mostra solidale con la ragazza adescata e lo dimostra denunciando suo figlio.

Questo corto diretto da Nicola Conversa con Mariasole Pollio (Mia), Giancarlo Commare (Tommaso), Tommaso Cassissa (Lorenzo) e Claudia Gerini (la madre di Tommaso) è il diario di una sopravvissuta, ossia di una ragazza indenne, perché salvata da un adulto, in questo caso dal genitore dell'adescatore che anziché alimentare il mostro dentro le mura domestiche, lo condanna per mettere fine ad un comportamento violento e pericoloso.

E' un corto in cui vince il bene perché il male non può vincere per sempre.

Ne consiglio la visione su Raiplay.

PennadorodiTania CroceDesign byIole