BRUTO

        FESTIVAL INTERNAZIONALE TEATRO ROMANO VOLTERRA 

XX EDIZIONE


    luglio | agosto 2022    

 

   nell’ambito del programma di

 

       Volterra 22 Prima Città Toscana della Cultura 

 

 Prima nazionale

 

BRUTO

 

di Nicola Fano per Simon Domenico Migliorini

da Giulio Cesare di William Shakespeare

 

5 (7 Replica) agosto 2022

 

Teatro Romano Volterra

ore 21:30

 

Produzione Gruppo Progetto Città / Festival Internazionale Teatro Romano Volterra

adattamento drammaturgico e regia Simon Domenico Migliorini

assistente alla regia Ilenia Veronica Raimo

movimenti scenici Aurelio Gatti

assistente Laura Giuntoli

musiche originali David Dainelli

disegno luci e audio Paolo Morelli

costumi Gabriella Panza

con

Simon Domenico Migliorini

e

Ermelinda Çakalli, Laura Giuntoli, Federica Gurrieri, Davide Raffaello Lauro

Marco Olivieri, Ilenia Veronica Raimo

 

 

Grande attesa per la Prima nazionale BRUTO di Nicola Fano per Simon Domenico Migliorini tratto da Giulio Cesare di William Shakespeare, in programma il 5 agosto e in replica il 7, al Teatro Romano di Volterra alle ore 21:30. Si tratta di un’altra produzione di Gruppo Progetto Città / Festival Internazionale Teatro Romano Volterra, con adattamento drammaturgico e regia di Simon Domenico Migliorini. Assistente alla regia è Ilenia Veronica Raimo, i movimenti scenici sono di Aurelio Gatti con l’assistenza di Laura Giuntoli; le musiche originali sono di David Dainelli, il disegno luci e audio è di Paolo Morelli. Interpreti dello spettacolo sono Simon Domenico Migliorini, Laura Giuntoli, Federica Gurrieri, Marco Olivieri, Davide Raffaello Ilenia Veronica Raimo, Ermelinda Çakalli.

 

L’idea di Bruto nasce dal desiderio di Simon Domenico Migliorini, fondatore e direttore artistico del Festival Internazionale Teatro Romano Volterra, di celebrare il ventennale della prestigiosa manifestazione profondamente radicata nel millenario spazio da cui, per onorarlo, prende il nome, con una nuova produzione capace di tracciare una linea di ideale congiungimento tra la gloriosa epoca imperiale romana e la drammatica ed estremamente controversa attualità, quale quella dello scenario politico mondiale ed in particolare europeo. Lo spettatore potrà trovare di entrambi, i più sorprendenti riferimenti e le più affascinanti suggestioni per comporre un proprio nuovo pensiero sulla storia – reale o immaginata – di un Bruto dei giorni nostri: la prospettiva inedita di un passato remoto per giungere ad un presente e quindi, forse, anche al prossimo futuro.

 

Note di regia

di Simon Domenico Migliorini 


Bruto è ispirato e tratto da Giulio Cesare di Shakespeare il quale a sua volta è stato influenzato dalle opere di Plutarco. Shakespeare ne fa un Dramma simile ad un resoconto storico sceneggiato.

Gran parte della critica, dall’Ottocento ai nostri giorni, ritrova nel personaggio di Bruto, in nuce, quello che nel lavoro successivo del Bardo saranno le caratteristiche psicologiche, i dubbi e i tormenti del principe di Danimarca, Amleto. Un Bruto combattuto all’interno del proprio spirito tra l’amore filiale per Cesare e l’ideale repubblicano. Viene spesso presentato come un intellettuale, un uomo di pensiero e azione al quale fa da contraltare Cassio. In realtà non è solo Shakespeare ad individuare in Bruto le caratteristiche che, da una parte, possono portare a giustificare la sua azione sanguinosa, dall’altra, a dividere il pensatore, l’intellettuale, l’idealista, la ragion di Stato, dall’uomo.

Fino dall’antichità, secondo gli storici, Bruto ha sempre ricevuto il massimo rispetto, perfino dopo il suicidio, anche da Marco Antonio e da coloro che furono i suoi nemici, segno evidente che la figura del congiurato aveva un grande carisma e i suoi ideali erano considerati nobili.  Gli stessi avversari si sentivano messi in discussione dai principi di Bruto. Tutto questo ha contribuito a rendere la sua figura molto controversa nei secoli, nonché oggetto di alcune riconsiderazioni storiche.

Solo Dante lo condanna impietosamente. Piange il tradimento di Francesca ma non quello di Bruto.

Il testo elaborato da Nicola Fano ha voluto evidenziare già vent’anni fa quando fu concepito insieme a Giorgio Albertazzi, questa sorta di ‘prototipo’ di Amleto, con le sue ragioni e contraddizioni.

Il riadattamento fatto da me vuole mettere ancor di più in evidenza un Bruto ‘shakespeariano’, ‘storico’ ma anche ‘contemporaneo’: un personaggio che, esattamente in questo momento, ritorna in auge proprio mettendoci di fronte ad interrogativi filosofici ed etici di grande interesse ed attualità. Bruto dà voce a tutti i personaggi ed in particolare a Cassio e a Marco Antonio, ed interiorizza gli entusiasmi e i dubbi dei congiurati che parteciparono all’assassinio di Giulio Cesare. Presenza costante all’interno della pièce è il Coro di personaggi che talvolta rappresentano i soldati, talvolta il popolo, talvolta i congiurati e che diventano a turno Cesare, Porzia, Calpurnia, e altri personaggi della vicenda.

Le voci e le immagini di un Bruto sconvolto per la perdita della sua amata compagna Porzia, della messa a morte di cento senatori, di Cicerone, dei suoi amici, ed in particolare di Cassio che si è tolto la vita per un fraintendimento… si susseguono nel ricordo dei Lupercali, dai quali tutto ha preso inizio, fino all’assassinio e alla rivolta incitata da Antonio… In realtà Bruto si trova sul campo di battaglia in Grecia in mezzo alla carneficina e sta decidendo sul darsi la morte come Catone che aveva biasimato.

Così farà, lasciando ancora aperto un dibattito millenario che lo spettacolo non pretende di sciogliere, ma sicuramente stimolare con ulteriori riflessioni”.

 


 

Trailer Festival Internazionale Volterra 2022



 

Rita Sanvincenti                                                                                           

Responsabile Comunicazione - Ufficio Stampa 

Festival Internazionale Teatro Romano Volterra

mob. +39 336 417344 


La signora delle rose

 "Spero che vi piacciano le rose" spiega la protagonista ai suoi apprendisti e mi auguro vi piacciano le rose prima di leggere questa recensione dedicata a un film sulle rose e non solo.

Eve Vernet dirige una piccola azienda a conduzione familiare, ereditando la passione e il sogno paterno di creare rose e di prendersene cura.

E' una donna sola per scelta, circondata da libri di rose, essenze e quadri che raffigurano questo prezioso e fragilissimo fiore convinta che "la vita senza bellezza, cos'è?".

Con la fidata Vera (Olivia Cote), partecipa al Concorso Bagatelle, dove verrà premiata la creazione floreale più originale e a vincere anche quest'anno sarà la commercialissima fabbrica di rose Lamarzelle.

Eve è in crisi e la sua amatissima azienda sta per fallire, ma a un passo dal fallimento, piombano tre apprendisti che dovranno lavorare senza essere pagati, almeno all'inizio.

La signora delle rose si occuperà dell'apprendistato e della formazione dei tre stagisti, trasmettendo loro il suo immenso amore per le rose e anche il suo spirito d'avventura.

Tra un tiro di pipa, un buon bicchiere di vermut e i suoi preziosi diari dove prende appunti sui tempi di semina, fioritura e raccolta delle rose, Eve assiste al tramonto di un sogno.

Tuttavia sarà una meravigliosa rosa bianca e rossa dal profumo intenso e di cacao a salvare la sua vita, facendole vincere il concorso Bagatelle.

Non è stata lei a creare la rosa vincitrice del concorso, ma il suo affiatato gruppo di lavoro.

Il film diretto da Pierre Pinaud e dedicato a sua madre, mi ricorda molto l'amore di mia madre per i fiori e gli innesti di ogni tipo, che non solo le riescono benissimo, ma ha una dote innata per la cura delle piante e dei fiori.

Oltre a Eve, interpretata graziosamente da Catherine Frot, mi ha coinvolto molto anche la storia di Fred (Melan Omerta), uno degli stagisti, turbato da un'infanzia difficile per l' abbandono da parte dei genitori e  tuttavia sorpreso per la scoperta del suo speciale dono olfattivo.

Questo film oltre a essere guardato si può annusare, immersi nei più svariati tipi e profumi di rose e visto che la rosa è il mio fiore preferito, invito a seguire con il cuore leggero questo delicato film francese che sa appassionare e commuovere fino alle lacrime.

A me è successo ma sono lacrime liberatorie.

Il film per nostra fortuna è da questa sera su Sky cinema.

Amore Rivoluzionario

 Amore Rivoluzionario

di Gianmarco Cucciolla


Leggono: Silvano Bertazzoni , Gianmarco Cucciolla

Suonano: Jacopo di Maggio, Nicola Carpanese


Sabato 6 agosto alle ore 20:30 presso il cortile comunale di Sabaudia (municipio) verrà rappresentato Amore Rivoluzionario, un recital che racchiude testi e poesie di grandi personalità come Ernesto Che Guevara, Antonio Gramsci, Pablo Neruda, Nazim Hikmet, Vladimir Majakovskij, Bertolt Brecht, Miguel Hernandez, Federico Garcia Lorca .Liberamente ispirato alla vita di Gino Doré Paro , l'unico italiano , meglio dire l'unico europeo ad aver preso parte alla rivoluzione cubana. L'uomo ci racconta la sua storia ricca d'avventura, attraverso un viaggio tra musica e poesia.

Verrà allestita per l'occasione una mostra fotografica, un reportage su Cuba a cura di Katarina Gilkher.

Ingresso gratuito.

TOR BELLA MONACA TEATRO FESTIVAL – ARENA ESTATE

       

Estate Romana 2022 – Riaccendiamo la Città, Insieme.

 

TOR BELLA MONACA TEATRO FESTIVAL – ARENA ESTATE

 

Gli spettacoli dal 4 al 7 agosto  2022

 

 

Il progetto, promosso da Roma Capitale - Assessorato alla Cultura, è vincitore dell'Avviso Pubblico "Estate Romana  2022 " curato dal Dipartimento Attività Culturali ed è realizzato in collaborazione con SIAE

 

 

Continua la programmazione di una delle più grandi manifestazioni teatrali nella Capitale. L'Arena Estiva del Teatro Tor Bella Monaca inizia questa nuova settimana di spettacoli con due grandi interpreti del cinema e teatro italiano: Giorgio Colangeli e Mariano Rigillo.

 

Il 4 e 5 agosto (ore 21), diretti da Giancarlo Nicoletti, i due interpreti saranno i protagonisti de I due papi, lo spettacolo di  Anthony McCarten che vede in scena la partecipazione di  Anna Teresa Rossini, con Ira Fronten e Alessandro Giova. Lo spettacolo è un'anteprima che debutterà il 9 agosto a Borgio Verezzi per tornare poi a Roma il prossimo aprile al Teatro Sala Umberto.

Frustrato dalla direzione intrapresa dalla Chiesa, nel 2012 il cardinal Bergoglio chiede il permesso di ritirarsi dalla sua carica a Benedetto XVI, la cui interpretazione della dottrina è diametralmente opposta alla sua. Il Papa, in risposta, lo convoca a Roma. Raccontando le fondamenta del ponte tra conservatorismo e riformismo della chiesa cattolica, il testo vivace e incalzante, si rivela la storia di un’amicizia del tutto particolare. Al centro di tutto, una domanda senza tempo: nei momenti di crisi, bisogna seguire le regole o la propria co- scienza?


Il 6 e 7 agosto (ore 21) è la volta di Giuliana de Sio con FAVOLOSA Favole del Basile... e tant’altro! Spettacolo con le musiche di Cinzia Gangarella, Marco Zurzolo, Sasà Flauto. L’Italia è sempre stata meta d’eccezione e fonte d’ispirazione di grandi artisti ed intellettuali che l’hanno immortalata nei loro scritti. Quindi come poter raccontare meglio il nostro paese se non attraverso le Fiabe? Fiabe irriverenti, esplicite, romantiche, divertenti ma anche talvolta cattive. Dal nord al sud, le fiabe scelte per questo spettacolo conducono lo spettatore in una serie di storie surreali appartenenti alla nostra tradizione. Diversi gli scenari, mille i volti e tante contraddizioni nella quale da sempre convivono vitalità̀ e disperazione. 


 

Ufficio Stampa

Maresa Palmacci tel. 348 0803972; palmaccimaresa@gmail.com 

 


Teatro Tor Bella Monaca  - Arena Teatro Tor Bella Monaca

Via Bruno Cirino angolo Via Duilio Cambellotti raggiungibile con Metro C o   Linea Bus 20 
Ampio parcheggio disponibile

Orario spettacoli h. 21.00


Per informazioni e prenotazioni:
Telefono 062010579  (dalle 10:30 alle 19:30)
Messaggi whatsapp  3920650683
promozione@teatrotorbellamonaca.it


Botteghino:   dal martedì  alla domenica dalle 10,30 alle 21,30
www.teatrotorbellamonaca.it - 
www.teatriincomune.roma.it
Acquisto online su Vivaticket

BIGLIETTI
intero 12,00 Euro
ridotto 10,00 Euro
giovani 8,00 Euro
GIFT CARD 78,00 Euro (10 ingressi)

 

 

 UFFICIO STAMPA TEATRO TOR BELLA MONACA

 

Rocchina Ceglia cel 3464783266 – mail rocchinaceglia@gmail.com

 Maresa Palmacci  cel 3480803972 – mail palmaccimaresa@gmail.com

 


La crociata La croisade

E' una bella cornice ecologista quella in cui è inserito il tableau de La crociata, una philo-fable pour la Terre come direbbe Jean Claude Carriere che nel 2015 racconta favole antiche e moderne e che firma la sceneggiatura di questo film insieme con il regista e interprete Louis Garrel, che è Abel, come nella vita, il marito di Marianne, Laetitia Casta e padre di Joseph (Joseph Engel), un tredicenne animato dalla lotta per salvare la nostra Terra dalla distruzione e dall'estinzione di tante specie animali e di quella umana.

Uniti e coalizzati contro l'indifferenza degli adulti che sanno pur fingendo di non sapere, un gruppo di minorenni si riunisce dove può e progetta canali e dighe per donare all'Africa l'acqua che salverà la vita non solo ai suoi abitanti ma all'intero pianeta.

C'è un ideale ambizioso e corale che consentirà nel giro di qualche anno all'Africa, attraverso un progetto d'irrigazione massiccio, di tornare ad essere un Paese florido e verde.

I bambini coscienziosi fanno di tutto per realizzare il loro progetto, arrivando a vendere all'insaputa dei genitori, beni preziosi, essendo in fondo solo oggetti di poco conto rispetto alle problematiche enormi da risolvere.

La commedia ecologica racchiude il grande sogno che ognuno ha nel suo cuore.

La coppia Garrel/Casta è irresistibile. 

Il film è una piccola meraviglia che potrete trovare in prima visione su Sky cinema due dal 1 agosto 2022.


Scompartimento n. 6

In una realtà come quella nella quale siamo immersi, dipendenti dalla comunicazione a ogni costo, rintracciabili costantemente al cellulare e sui social, Scompartimento n. 6 è non solo un road movie, da Mosca a Murmansk, all'estremo nord-occidentale della Russia europea a due passi dal Mar di Barentz, ma un vero e proprio viaggio nel passato, dove i due protagonisti non possiedono il cellulare, solo un walkman con le cuffie tenute da un cerchietto sulla testa e una telecamera di quelle che non se ne trovano più.

Sembrerebbe impossibile che in mezzo a tante privazioni, si possa esistere, ce ne siamo dimenticati e il regista finlandese Juho Kuosmanen, ispirandosi al romanzo di Rosa Liksom, ci ricorda che si può vivere anche così, in mezzo al nulla, tra vagoni sovraffollati, un controllore donna severa ma sulla quale si può contare per avere una bustina di tè, ed è così che i due protagonisti dividono la cuccetta da estranei, ognuno tormentato a suo modo, lei Laura, una studentessa finlandese avvolta da una strana malinconia per la mancanza dell'amata Irina, che la lascia partire sola da Mosca, nonostante le temperature gelide, per visitare delle iscrizioni rupestre millenarie, i petroglifi, lui è Ljoha, un minatore il cui viaggio, eccetto la sosta dalla madre, ha il solo scopo di raggiungere il posto di lavoro.

I due giovani si ritrovano a condividere senza privacy una cuccetta. Lei tenterà invano un posto più tranquillo ma alla fine si abituerà alle stranezze di quel ragazzo che osserva da un'altra prospettiva, come solo le donne sanno fare.

Mentre si guarda il film, oltre a viaggiare tra la steppa desolata e il gelo, ci si perde nella disperazione dei due giovani che cercano una via di fuga a una vita priva di prospettive.

Nell'unica sosta del treno, dove i due si ritrovano a dormire a casa della mamma di lui, è molto divertente il discorso della rassicurante signora, che considera esseri umani, solo le persone con i capelli rossi... non potrei essere più d'accordo.

Seidi Haarla, rossa di capelli e Yuriy Borisov, potrebbero essere usciti tranquillamente dalla penna di Cechov, e straordinari nell'emanare calore mentre si rotolano sulla neve gelata nel viaggio di ritorno dalla visita ai petroglifi.

Il film ha meritato al Festival di Cannes il Gran Premio della Giuria insieme al film Un eroe un riconoscimento meritatissimo.


Questo magnifico esempio di cinema è in prima visione su Sky ed è consigliatissimo!

Comunicato Quirino_Sentenza Corte Costituzionale 186 2022


 
La Soc. QUIRINO S.r.l.,

esprime il proprio compiacimento per la sentenza 186/2022 emessa dalla Corte Costituzionale,

che delibera l'illegittimità ai finanziamenti extraFus erogati al Teatro Eliseo come destinatario

unico e con cui viene accertata l'irragionevolezza del contributo che ha portato ad

un'alterazione della concorrenza nel mercato.

Dopo vari anni di lotta, portata avanti con Teatro Ambra Jovinelli e Teatro Sistina, contro

questa appurata e palese ingiustizia, siamo lieti di condividere la notizia con tutto il teatro

italiano.


Teatro Quirino Vittorio Gassman



Cinzia D'Angelo
Ufficio Stampa

Teatro Quirino
Gigi Proietti Globe Theatre Silvano Toti
cell.+39-335.5226780
e-mail:cinziadangelo1@gmail.com

Volami via Envole-moi


Thomas è il figlio del dottor Reinhard, ha 29 anni e trascorre le sue serate in discoteca dopo aver abbandonato l'università, essendo nient'altro che un perdigiorno. Dopo l'ennesima prova di irresponsabilità, il padre decide di dargli un ultimatum: dovrà andarsene di casa se non lo aiuterà a prendersi cura di Marcus, uno dei suoi giovani pazienti. Marcus ha dodici anni e una grave malattia, ma è pieno di sogni e di voglia di scoprire il mondo: affetto da molteplici disabilità, combatte ogni giorno con l'aiuto di sua madre Maissa e del dottor Reinhard. L'incontro tra i due ragazzi sconvolgerà la vita di entrambi, cambiandola per sempre.

La recensione di Tania Croce

Il film è ambientato a Parigi, per la maggior parte del tempo nell'ospedale dove è curato Marcus, un dodicenne pieno di sogni che teme di non realizzare, date le numerose patologie che gli impongono una vita priva di emozioni e di svaghi.
In mezzo al terreno infecondo del dolore e dei patimenti, spunta il fiore dell'amicizia tra Marcus e Thomas, il figlio del suo dottore, inizialmente costretto a prendersi cura del giovane malato e che poi finirà per essere un suo fedele alleato.
All'inizio sarà tutto difficile per Thomas, un ragazzo smarrito, orfano di madre, eppure di buoni sentimenti.
La vita di Marcus è appesa al filo della speranza, ma intanto è il caso d'iniziare a realizzare qualche sogno.
A materializzare la lista scritta da Marcus, ci penserà Thomas e inizierà un viaggio sia fisico che emozionale meraviglioso che condurrà il piccolo tifoso all'interno del Parco dei Principi, stadio che conosco molto bene e di fronte al quale ho fatto i miei interventi di chirurgia ricostruttiva ed è lì che Marcus vedrà giocare la sua squadra del cuore: il Paris Saint-Germain.
Le corse nei giorni con il suo nuovo amico, gioveranno al dodicenne ma metteranno a dura prova il suo cuore.
Ci sarà un intervento delicatissimo, un periodo di riabilitazione e poi si potrà tornare a correre e a respirare senza la bombola d'ossigeno che Marcus deve portare sempre con se.
Lo aspetta una nuova vita all'alba dei suoi 13 anni,  traguardo a cui Marcus non avrebbe creduto di arrivare.
I due sono ancora amici e lottano in maniera diversa per realizzare i propri sogni.
Lodevole l'interpretazione di Victor Belmondo (Thomas) di Gerard Lanvin (dottor Reinhard) e di Yoann Eloundou (Marcus).

Il toccante remake francese di Conta su di me di Marc Rothemund sulla vera storia di Lars Amend e di Daniel Meyer, è diretto da Cristophe Barratier.

 E' in prima visione su Sky da questa sera.
Consigliato.

 

Andrea Tidona è Agamennone

                                                       Ultimo appuntamento di

 

APPIA NEL MITO

Echi di voci e suoni dal passato per raccontare il presente

Con

AGAMENNONE

di GHIANNIS RITSOS

con ANDREA TIDONA

e con Carolina Vecchia

progetto e regia di ALESSANDRO MACHÌA una produzione ZERKALO

in collaborazione con il Festival APPIA NEL MITO

 

SABATO 30 LUGLIO ORE 21:15

VILLA TORLONIA- Via Annibal Caro FRASCATI (RM)

 

Ultimo appuntamento della Rassegna Appia nel Mito, sabato 30 luglio nella splendida cornice di Villa Torlonia a Frascati, con il debutto assoluto di AGAMENNONE di Ghiannis Ritsos con Andrea Tidona e la regia di Alessandro Machìa.

 Nella versione di Ritsos, il re di Micene, esposta omerico a capo della spedizione contro Troia, è un uomo vecchio, giunto finalmente a casa dopo una lunga estenuante guerra e capace di un solo ultimo atto di valore: una confessione della propria versione della storia alla moglie Clitemnestra. Come se Cassandra lo avesse già informato della sua morte imminente, Agamennone ricompone i passi di un cammino durato dieci anni, non per evitare il proprio destino ma per testimoniare le poche reali vittorie che è riuscito a compiere su se stesso, prima fra tutte la lucida visione della propria vanità. Se in Eschilo non si vede mai cosa accade all’interno del palazzo, Ritsos invece ci porta all’interno del palazzo  dove Agamennone racconterà la sua storia, quella di un uomo sensibile, fragilissimo, trasformato dalla guerra in cui ha visto e ha fatto tutto, una figura quasi sacralizzata dalla consapevolezza degli errori e dell’insensatezza umana, in grado di accorgersi addirittura delle piccole fatiche di una formica e di rivedervi tragicamente, le proprie. Clitemnestra qui è una giovane donna che lo guarda muta e che per tutto il tempo riempie d’acqua recipienti, bicchieri. Clitemnestra qui è un’immagine erotica fuori dal tempo che, come fa dire Ritsos al vecchio re, “conserva lo splendore e la gloria della mia giovinezza”, ma – come in una linea che taglia trasversalmente il tempo - la giovane moglie si sovrappone alla figlia Ifigenia, sacrificata per ottenere il favore dei venti, così come alla sacerdotessa Cassandra, sua giovane amante e bottino di guerra. La scena – sonorizzata - è un interno in un esterno, una tavola apparecchiata, cosparsa di bicchieri e brocche, con sopra un elmo e una maschera d’oro.


Ufficio Stampa

Maresa Palmacci
 Tel. 348 0803972; palmaccimaresa@gmail.com 

 

Biglietti:


Spettacoli Villa Torlonia-Frascati 15 euro

Prenotazioni: info@zerkaloteatro.com tel. 3516853330

https://appianelmito.it/prenotazioni/

 

IDEE NELLO SPAZIO 2022 - Tre i corti vincitori

         Grande successo al Teatro lo Spazio per la Terza Edizione del concorso

 

IDEE NELLO SPAZIO 2022

 

Tre i corti vincitori, proclamati dal Presidente di giuria Luciano Cannito,  che saranno inseriti nella programmazione della prossima stagione

 

 

Si è conclusa con successo la terza edizione del concorso “Idee nello Spazio”, dopo due settimane che hanno portato l’energia sul palcoscenico del Teatro lo Spazio, all’insegna della passione e della qualità.

Sono stati 35 i corti teatrali in gara che hanno animato il teatro nel cuore di San Giovanni, diretto da Manuel Paruccini. Sette i corti arrivati in finale, dopo una semifinale agguerrita, svoltasi in due serate, che ha visto sfidarsi artisti con progetti interessanti e originali.

 “Idee nello Spazio” ha dato modo ad  attori, autori e registi di confrontarsi sulle tavole del palcoscenico,  con l’intento di trovare nuove realtà teatrali e dar vita ad un confronto costruttivo più che a una vera e propria competizione .

Il pubblico, che ha affollato le serate accorrendo numeroso, ha infatti avuto modo di partecipare ai dibattiti con la giuria tecnica, composta da artisti e operatori dello spettacolo che hanno dispensato suggerimenti e consigli alle compagnie, con interesse e passione. Tra di essi: Federico Le Pera, Giulia Fiume, Anna Cuocolo, Fabrizio Bancale,  Maximilian Nisi, Leandro Amato, Fabio Pasquini, Laura Mazzi, Francesca Bellucci, Raffaele Gangale, Daniele Trombetti, Patrizia Schiavo, Giuditta Gambieri, Alessandro Cecchini, Daniela Maccari, Giuseppe Bucci, Annalisa Favetti, Milena Zullo.

Tre sono i corti vincitori, proclamati nella serata finale  dal presidente di giuria, il Maestro Luciano Cannito,  i quali avranno la possibilità di essere inseriti nella prossima stagione in uno spazio a loro dedicato.

Al primo posto si è classificato “ Come l’Australia“ di e con Claudia Genolini, al secondo  posto “Ismael- In viaggio dalla Siria”, scritto e interpretato da Massimiliano Frateschi con la regia di Graziano Piazza e Aleksandros Memetaj, e al terzo posto “Due dei tanti“ di  Davide Giordano, con Remo Stella, Chiara Mancuso e Andrea Leonardi.

Il Premio Miglior interprete femminile è andato a Claudia Genolini,  mentre quello per il  Miglior interprete maschile a Massimiliano Frateschi, anche vincitore come autore per il Miglior Testo. Il Premio del Pubblico è andato a “Il filo spezzato” di Achille Mandolfo, con Chiara Morlino e Rebecca Sisti.

Infine, il Premio Spazio Giovani è stato assegnato a “ Girotondo, la stanza del desiderio“ con la regia di Maria Letizia Gorga.

 

E’ stato emozionante vedere quanto entusiasmo e quanta voglia ci sia di esprimere nuove idee in scena.” _dichiara il direttore artistico Manuel Paruccini_”Il clima e il livello artistico delle proposte mi riempie  di gioia, soddisfazione e orgoglio , segnale evidente di un grande fermento, che spero di veder crescere sempre di più nella prossima stagione. Ringrazio, inoltre, l’Assessore alle Politiche giovanili e culturali di Roma, Lorenzo Marinone, per il suo impegno e sostegno a tutte le attività culturali.

 

 

TEATRO LO SPAZIO

Via Locri 43, Roma

06 77076486/ 06 77204149

info@teatrolospazio.it

 

Ufficio Stampa

Maresa Palmacci 348 0803972; palmaccimaresa@gmail.com

PennadorodiTania CroceDesign byIole