Comunicato Quirino_Sentenza Corte Costituzionale 186 2022


 
La Soc. QUIRINO S.r.l.,

esprime il proprio compiacimento per la sentenza 186/2022 emessa dalla Corte Costituzionale,

che delibera l'illegittimità ai finanziamenti extraFus erogati al Teatro Eliseo come destinatario

unico e con cui viene accertata l'irragionevolezza del contributo che ha portato ad

un'alterazione della concorrenza nel mercato.

Dopo vari anni di lotta, portata avanti con Teatro Ambra Jovinelli e Teatro Sistina, contro

questa appurata e palese ingiustizia, siamo lieti di condividere la notizia con tutto il teatro

italiano.


Teatro Quirino Vittorio Gassman



Cinzia D'Angelo
Ufficio Stampa

Teatro Quirino
Gigi Proietti Globe Theatre Silvano Toti
cell.+39-335.5226780
e-mail:cinziadangelo1@gmail.com

Volami via Envole-moi


Thomas è il figlio del dottor Reinhard, ha 29 anni e trascorre le sue serate in discoteca dopo aver abbandonato l'università, essendo nient'altro che un perdigiorno. Dopo l'ennesima prova di irresponsabilità, il padre decide di dargli un ultimatum: dovrà andarsene di casa se non lo aiuterà a prendersi cura di Marcus, uno dei suoi giovani pazienti. Marcus ha dodici anni e una grave malattia, ma è pieno di sogni e di voglia di scoprire il mondo: affetto da molteplici disabilità, combatte ogni giorno con l'aiuto di sua madre Maissa e del dottor Reinhard. L'incontro tra i due ragazzi sconvolgerà la vita di entrambi, cambiandola per sempre.

La recensione di Tania Croce

Il film è ambientato a Parigi, per la maggior parte del tempo nell'ospedale dove è curato Marcus, un dodicenne pieno di sogni che teme di non realizzare, date le numerose patologie che gli impongono una vita priva di emozioni e di svaghi.
In mezzo al terreno infecondo del dolore e dei patimenti, spunta il fiore dell'amicizia tra Marcus e Thomas, il figlio del suo dottore, inizialmente costretto a prendersi cura del giovane malato e che poi finirà per essere un suo fedele alleato.
All'inizio sarà tutto difficile per Thomas, un ragazzo smarrito, orfano di madre, eppure di buoni sentimenti.
La vita di Marcus è appesa al filo della speranza, ma intanto è il caso d'iniziare a realizzare qualche sogno.
A materializzare la lista scritta da Marcus, ci penserà Thomas e inizierà un viaggio sia fisico che emozionale meraviglioso che condurrà il piccolo tifoso all'interno del Parco dei Principi, stadio che conosco molto bene e di fronte al quale ho fatto i miei interventi di chirurgia ricostruttiva ed è lì che Marcus vedrà giocare la sua squadra del cuore: il Paris Saint-Germain.
Le corse nei giorni con il suo nuovo amico, gioveranno al dodicenne ma metteranno a dura prova il suo cuore.
Ci sarà un intervento delicatissimo, un periodo di riabilitazione e poi si potrà tornare a correre e a respirare senza la bombola d'ossigeno che Marcus deve portare sempre con se.
Lo aspetta una nuova vita all'alba dei suoi 13 anni,  traguardo a cui Marcus non avrebbe creduto di arrivare.
I due sono ancora amici e lottano in maniera diversa per realizzare i propri sogni.
Lodevole l'interpretazione di Victor Belmondo (Thomas) di Gerard Lanvin (dottor Reinhard) e di Yoann Eloundou (Marcus).

Il toccante remake francese di Conta su di me di Marc Rothemund sulla vera storia di Lars Amend e di Daniel Meyer, è diretto da Cristophe Barratier.

 E' in prima visione su Sky da questa sera.
Consigliato.

 

Andrea Tidona è Agamennone

                                                       Ultimo appuntamento di

 

APPIA NEL MITO

Echi di voci e suoni dal passato per raccontare il presente

Con

AGAMENNONE

di GHIANNIS RITSOS

con ANDREA TIDONA

e con Carolina Vecchia

progetto e regia di ALESSANDRO MACHÌA una produzione ZERKALO

in collaborazione con il Festival APPIA NEL MITO

 

SABATO 30 LUGLIO ORE 21:15

VILLA TORLONIA- Via Annibal Caro FRASCATI (RM)

 

Ultimo appuntamento della Rassegna Appia nel Mito, sabato 30 luglio nella splendida cornice di Villa Torlonia a Frascati, con il debutto assoluto di AGAMENNONE di Ghiannis Ritsos con Andrea Tidona e la regia di Alessandro Machìa.

 Nella versione di Ritsos, il re di Micene, esposta omerico a capo della spedizione contro Troia, è un uomo vecchio, giunto finalmente a casa dopo una lunga estenuante guerra e capace di un solo ultimo atto di valore: una confessione della propria versione della storia alla moglie Clitemnestra. Come se Cassandra lo avesse già informato della sua morte imminente, Agamennone ricompone i passi di un cammino durato dieci anni, non per evitare il proprio destino ma per testimoniare le poche reali vittorie che è riuscito a compiere su se stesso, prima fra tutte la lucida visione della propria vanità. Se in Eschilo non si vede mai cosa accade all’interno del palazzo, Ritsos invece ci porta all’interno del palazzo  dove Agamennone racconterà la sua storia, quella di un uomo sensibile, fragilissimo, trasformato dalla guerra in cui ha visto e ha fatto tutto, una figura quasi sacralizzata dalla consapevolezza degli errori e dell’insensatezza umana, in grado di accorgersi addirittura delle piccole fatiche di una formica e di rivedervi tragicamente, le proprie. Clitemnestra qui è una giovane donna che lo guarda muta e che per tutto il tempo riempie d’acqua recipienti, bicchieri. Clitemnestra qui è un’immagine erotica fuori dal tempo che, come fa dire Ritsos al vecchio re, “conserva lo splendore e la gloria della mia giovinezza”, ma – come in una linea che taglia trasversalmente il tempo - la giovane moglie si sovrappone alla figlia Ifigenia, sacrificata per ottenere il favore dei venti, così come alla sacerdotessa Cassandra, sua giovane amante e bottino di guerra. La scena – sonorizzata - è un interno in un esterno, una tavola apparecchiata, cosparsa di bicchieri e brocche, con sopra un elmo e una maschera d’oro.


Ufficio Stampa

Maresa Palmacci
 Tel. 348 0803972; palmaccimaresa@gmail.com 

 

Biglietti:


Spettacoli Villa Torlonia-Frascati 15 euro

Prenotazioni: info@zerkaloteatro.com tel. 3516853330

https://appianelmito.it/prenotazioni/

 

IDEE NELLO SPAZIO 2022 - Tre i corti vincitori

         Grande successo al Teatro lo Spazio per la Terza Edizione del concorso

 

IDEE NELLO SPAZIO 2022

 

Tre i corti vincitori, proclamati dal Presidente di giuria Luciano Cannito,  che saranno inseriti nella programmazione della prossima stagione

 

 

Si è conclusa con successo la terza edizione del concorso “Idee nello Spazio”, dopo due settimane che hanno portato l’energia sul palcoscenico del Teatro lo Spazio, all’insegna della passione e della qualità.

Sono stati 35 i corti teatrali in gara che hanno animato il teatro nel cuore di San Giovanni, diretto da Manuel Paruccini. Sette i corti arrivati in finale, dopo una semifinale agguerrita, svoltasi in due serate, che ha visto sfidarsi artisti con progetti interessanti e originali.

 “Idee nello Spazio” ha dato modo ad  attori, autori e registi di confrontarsi sulle tavole del palcoscenico,  con l’intento di trovare nuove realtà teatrali e dar vita ad un confronto costruttivo più che a una vera e propria competizione .

Il pubblico, che ha affollato le serate accorrendo numeroso, ha infatti avuto modo di partecipare ai dibattiti con la giuria tecnica, composta da artisti e operatori dello spettacolo che hanno dispensato suggerimenti e consigli alle compagnie, con interesse e passione. Tra di essi: Federico Le Pera, Giulia Fiume, Anna Cuocolo, Fabrizio Bancale,  Maximilian Nisi, Leandro Amato, Fabio Pasquini, Laura Mazzi, Francesca Bellucci, Raffaele Gangale, Daniele Trombetti, Patrizia Schiavo, Giuditta Gambieri, Alessandro Cecchini, Daniela Maccari, Giuseppe Bucci, Annalisa Favetti, Milena Zullo.

Tre sono i corti vincitori, proclamati nella serata finale  dal presidente di giuria, il Maestro Luciano Cannito,  i quali avranno la possibilità di essere inseriti nella prossima stagione in uno spazio a loro dedicato.

Al primo posto si è classificato “ Come l’Australia“ di e con Claudia Genolini, al secondo  posto “Ismael- In viaggio dalla Siria”, scritto e interpretato da Massimiliano Frateschi con la regia di Graziano Piazza e Aleksandros Memetaj, e al terzo posto “Due dei tanti“ di  Davide Giordano, con Remo Stella, Chiara Mancuso e Andrea Leonardi.

Il Premio Miglior interprete femminile è andato a Claudia Genolini,  mentre quello per il  Miglior interprete maschile a Massimiliano Frateschi, anche vincitore come autore per il Miglior Testo. Il Premio del Pubblico è andato a “Il filo spezzato” di Achille Mandolfo, con Chiara Morlino e Rebecca Sisti.

Infine, il Premio Spazio Giovani è stato assegnato a “ Girotondo, la stanza del desiderio“ con la regia di Maria Letizia Gorga.

 

E’ stato emozionante vedere quanto entusiasmo e quanta voglia ci sia di esprimere nuove idee in scena.” _dichiara il direttore artistico Manuel Paruccini_”Il clima e il livello artistico delle proposte mi riempie  di gioia, soddisfazione e orgoglio , segnale evidente di un grande fermento, che spero di veder crescere sempre di più nella prossima stagione. Ringrazio, inoltre, l’Assessore alle Politiche giovanili e culturali di Roma, Lorenzo Marinone, per il suo impegno e sostegno a tutte le attività culturali.

 

 

TEATRO LO SPAZIO

Via Locri 43, Roma

06 77076486/ 06 77204149

info@teatrolospazio.it

 

Ufficio Stampa

Maresa Palmacci 348 0803972; palmaccimaresa@gmail.com

IL CARRO DI DIONISIO

                                FESTIVAL INTERNAZIONALE TEATRO ROMANO VOLTERRA 

XX EDIZIONE


    luglio | agosto 2022    

 

   nell’ambito del programma di

 

       Volterra 22 Prima Città Toscana della Cultura 


                                                                 

      IL CARRO DI DIONISIO  

Teatro Romano

Volterra

20 luglio 2022

Ore 21:30

 

Prosegue il Festival Internazionale Teatro Romano Volterra, con  Il Carro di Dionisotratto dall’opera di Ettore Romagnoli, che andrà in scena domani 20 luglio 2022 sul palco del Teatro Romano di Volterra, alle ore 21:30. Lo spettacolo è prodotto da Asso Teatro, con adattamento e regia di Vito Cesaro, musiche di Roberto Marino, con  Marco Reggiani, Claudio Lardo, Christian Salicone, Filippo D’Amato, Giuliana Meli, Vito Cesaro.

 

“Questo dramma satiresco – spiega Vito Cesaro - è riconducibile nella sfera del culto del dio Dioniso, dio dell’estasi, del vino, dell’ebbrezza e della liberazione dei sensi; la commedia antica si caratterizzava per la struttura abbastanza semplice in cui il coro era costituito da elementi travestiti da satiri caprini che si muovevano sulla scena alternando momenti di recitazione teatrale a momenti di vivace danza chiamata sikinnis. In una felice simbiosi, il dramma satiresco presentava la struttura della tragedia e il colorito farsesco della commedia. Le storie erano di tipo comico, a volte addirittura parodie di episodi mitologici, che presentavano i satiri nelle situazioni più disparate. Nel dramma satiresco, troviamo dunque aspetti burleschi e grotteschi. Il testo originario, come altri testi teatrali del primo ‘900 era composto in rime. Il lavoro di adattamento dell’opera, nel rispetto del testo originario, lo ha reso più scorrevole, veloce, con battute comiche a chiusura che ne spostano l’asse da dramma in rime a commedia brillante-comica. Sebbene la produzione dei drammi satireschi durante l’età classica fosse molto cospicua, ai giorni nostri è giunto un solo testo integro, il Ciclope di Euripide. A questo si aggiungono alcuni frammenti dei Pescatori di Eschilo e dei Segugi di Sofocle. Il Carro di Dioniso è stato rappresentato per la prima volta a Siracusa nel 1914, scritto da Ettore Romagnoli grecista e letterato italiano, docente universitario a Catania, Roma e Milano. Romagnoli, divenne celebre come saggista e critico letterario, traducendo con grande perizia critica varie opere greche tra cui le tragedie di Euripide, Eschilo e Sofocle, le commedie di Aristofane, l’Iliade e l’Odissea di Omero, ed è a lui che va il nostro ringraziamento per questa ‘perla’ della cultura classica. I personaggi della commedia sono particolari, divertenti, caratterizzati e per certi versi surreali. Si muoveranno in una scena appariscente, sfavillante e colorata”.

 


 

Rita Sanvincenti                                                                                           

Responsabile Comunicazione - Ufficio Stampa 

Festival Internazionale Teatro Romano Volterra

mob. +39 336 417344 


Caro Evan Hansen

"Vorrei essere parte di qualcosa, vorrei che le cose che dico interessassero a qualcuno" Evan Hansen 

Stephen Chbosky dirige l'adattamento dell'omonimo musical.

Evan è uno studente ansioso e solitario che finge di essere stato amico di Connor Murphy, un coetaneo suicida.

Costruisce un castello di bugie, sia a scuola che con la famiglia di Connor, l'unico ragazzo che gli abbia firmato il gesso sul braccio dicendogli: "così fingiamo entrambi di avere un amico".

La lettera che inizia con : "Caro Evan Hansen..." non è altro che un esercizio suggerito dall'analista di Evan, uno scritto motivazionale.

Ben Platt è Evan Hansen, lo stesso attore del musical, è empatico, struggente, sia nella parte del ragazzo affetto d' ansia sociale che in quella del figlio trascurato dalla madre, la splendida Julianne Moore che per necessità deve fare turni straordinari in ospedale, da quando il padre li ha lasciati per sempre.

L'insicuro liceale, si ritrova a recitare la parte dell'unico amico di Connor Murphy (Colton Ryan)e a raccogliere i fondi per dedicare a Connor il frutteto che tanto amava e raccontando una storia bellissima che ha saputo incantare tutti, sulla loro esperienza sull'albero dal quale osservavano il mondo dall'alto. I social s'infiammano, le donazioni giungono copiose, migliaia di adolescenti ringraziano per aver trovato la forza di reagire alle proprie frustrazioni, attraverso le parole di conforto di Evan. 

Anche la madre di Connor, attraverso i racconti di Evan, trova immensa forza e una certa pace interiore che la sostiene nell'accettazione della prematura scomparsa del figlio ed è molto commovente Amy Adams nei panni di Cynthia Murphy, amorevole e affettuosa con Evan, come non sapeva essere la vera madre perché affranta da un dolore profondo.

Ma il castello di bugie si sgretola e la vita che Evan sognava di vivere, si trasforma in una presa di coscienza che tutto deve proseguire, ma partendo dalla verità della sua condizione di ragazzo non privilegiato che dovrà lavorare per potersi pagare il college.

I riflettori nel film sono puntati sugli adolescenti, fragili e condizionati dai social ma non solo.

Dall'altra parte ci sono i genitori, altrettanto fragili e insicuri e per questo incapaci di comprendere e amare i propri figli e i rapporti conflittuali tra fratelli come Zoe (Kaitlyn Dever) che non ha avuto il tempo di conoscere il vero Connor, con il quale si è solo scontrata.  

E' una storia interessante, da vedere sicuramente. 

Caro Evan Hansen è in prima visione da questa sera su Sky.



C’era una volta il crimine


 Il terzo capitolo della fortunatissima saga diretta da Massimiliano Bruno, è finalmente su Sky cinema da questa sera.

Come si fa a perdersi la Banda della Magliana che sconfigge l’esercito tedesco, oppure la magistrale interpretazione del Duce di Duccio Camerini?

Il viaggio nel tempo questa volta ci conduce all’8 settembre del 1943, la data dell’armistizio, in un’Italia esanime, popolata da tedeschi da un lato, partigiani dall’altro e tra nazisti, fascisti e partigiani piombano i nostri eroi con un bottino niente male: la Gioconda di Da Vinci appena trafugata dal castello di Chambord!

La Guerra è finita, non le ostilità e la banda capitanata da Moreno (Marco Giallini) con l’ardimentoso Giuseppe (GianMarco Tognazzi) che s’innamora di Adele (Carolina Crescentini) la nonna di Moreno, che è ancora giovane e bella e una new entry ossia Claudio, l’erudito professore di storia interpretato da Giampaolo Morelli, che sarà d’aiuto ai suoi compagni di viaggio, si imbatte in uno dei più esemplari partigiani come Sandro Pertini interpretato magnificamente  da Rolando Ravello con il quale vivono momenti pericolosi come l’esplosione di un ponte e piacevoli come la spassosa partita a carte.

Il ritorno nel presente non potrà compiersi senza un Massimiliano Bruno Rambo d’eccezione che con la sua Lara Croft la bellissima Giulia Bevilacqua, strapperà i nostri eroi da morte certa per mano dei tedeschi.

 Ma arrivano i rinforzi, si tratta di Renatino (Edoardo Leo) con Sabrina (Ilenia Pastorelli) e il gruppo di Ultrà che consentiranno a Moreno e a Claudio di tornare nel presente. Giuseppe vuole restare ancora un po’ dentro la storia per raggiungere la sua Adele e darle il suo definito saluto. Forse, chissà…

Tra memorabili citazioni e ricordi bellissimi, frasi amatissime di cantanti indimenticabili come Gaber, si conclude il terzo capitolo di un viaggio nel tempo davvero emozionante, divertente e a tratti commovente!

Consigliatissimo!


NURARCHEOFESTIVAL XIV edizione


NURARCHEOFESTIVAL XIV edizione 


15 luglio - 1 agosto 2022 | Orroli – Sadali – Nurri (Sardegna)


Dal 15 luglio al 1 agosto la Sardegna accoglie il ritorno della quattordicesima edizione di NurArcheoFestival nella Valle dei Laghi, fra Orroli, Sadali, Nurri, con un cartellone di oltre venti spettacoli, comprese due anteprime nazionali e molte prime regionali. Una rassegna che unisce il patrimonio storico e culturale dell’Isola con il teatro, in luoghi di grande interesse archeologico, organizzata dalla compagnia cagliaritana Il Crogiuolo, diretta da Rita Atzeri, che firma il festival con l'attrice Iaia Forte.


Una programmazione ricca e serrata che mette in mostra una parata di stelle della scena italiana, in cui si annoverano nomi di livello assoluto come Iaia Forte, Stefania RoccaTommaso Ragno, Giuliana Musso, Marco Baliani, Motus, passando per Stefano Sabelli, Paolo Panaro, il Teatro Bertolt Brecht di Formia e Residui Teatro di Madrid, insieme a tanti altri grandi artisti e artiste del panorama nazionale che arricchiranno l’offerta del Festival. Anche in questa edizione il Nurarcheofestival continuerà a essere un festival dal tempo lungo, perché, come da tradizione, si svolgeranno le visite guidate ai siti archeologici, che diventeranno poi suggestivi palcoscenici per accogliere gli spettacoli serali. Il NurArcheoFestival è organizzato da Il crogiuolo con il sostegno del MiC, degli Assessorati del Turismo e della Cultura della Regione Sardegna.

Il programma completo è su: www.ilcrogiuolo.eu. Per ulteriori aggiornamenti è possibile visitare la pagina www.facebook.com/nurarcheofestival.

Per informazioni, prevendite e prenotazioni chiamare il numero 334 8821892.      


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Edoardo Borzi
Telefono: 3312344833



Parla più forte

 Antoine è un professore motivato, un cinquantenne con una lunga vita da vivere, nuove opportunità e un imprevedibile ostacolo: la sordità.


E' un mondo di silenzio per Antoine che interiorizza la sua nuova condizione di non udente e cerca di non drammatizzare, anzi, prova a non creare problemi al prossimo.

Pur non chiedendo aiuto,  il professore sordo, riceve solidarietà e l'amicizia dalla piccola Violette (Manon Lemoine), la figlia della nuova vicina di casa Claire, che saprà mantenere il loro segreto.

Claire è vedova e cerca di comprendere la figlia che ormai si è chiusa in un costante mutismo interrotto dalle urla durante i suoi incubi notturni.

L'amicizia con Francis (Francois Berleand), il suo collega e il particolare rapporto con la tenera Violette, aiuteranno il professore a iniziare il suo percorso di recupero dell'udito attraverso l'utilizzo di un apparecchio acustico che amplificherà i suoni e che si scaricherà quando meno se lo aspetta e le lezioni di lettura labiale.


La disabilità è affrontata con delicatezza e ci sono persino risvolti comici nel film diretto e interpretato dall'eccezionale Pascal Elbé, con citazioni artistiche, come il riferimento al pittore spagnolo Goya, divenuto anch'egli sordo.


Durante il film (dal 14 luglio su Sky cinema due), è possibile comprendere l'universo del protagonista, la sua confusione uditiva, che oltre a provocargli un disagio sociale grandissimo, essendo un insegnante, lo spinge a riflettere su se stesso e a iniziare un viaggio esistenziale di scoperta e di rinascita.

L'alienazione dettata dalla sua sordità, lo riconcilia con il suo io e con il mondo esterno, in particolar modo con Claire, interpretata dalla deliziosa Sandrine Kiberlain che farà tornare l'amore nella sua vita, un ottimo alleato per ognuno di noi.


Il tema della sordità è conosciuto molto bene dal regista eppure è un libro: Il prof è sordo, a guidare Elbé nella narrazione del film estremamente toccante eppure alleggerito dai toni comici che lo rendono piacevolissimo.

I film francesi non mi deludono mai, anzi, sono una carezza al cuore.

Parla più forte si dissolve nel silenzio e lascia immaginare il lieto fine.


Chapeau!



LA COMMEDIA DEGLI ERRORI

 Dal 15 al 31 Luglio ore 21.00 (dal mercoledì alla domenica)


LA COMMEDIA DEGLI ERRORI

Regia di Loredana Scaramella

Traduzione e adattamento Loredana Scaramella


Produzione Politeama s.r.l.


La Commedia degli errori, considerata da alcuni il primo testo di Shakespeare, oscilla tra gli estremi della farsa e quelli della commedia romantica.

Definita una “farsa poetica”, prende forza dal grande divertimento per l’aggressività e la violenza generate dal verificarsi di situazioni improbabili nella vita di ogni giorno: due coppie di gemelli identici, vestiti in maniera simile, si ritrovano nella stessa città, nello stesso giorno.

L'inaccettabile diventa accettabile, l’assurdo e quello che ha senso entrano in collisione e la follia e la sensatezza combattono fra loro per prevalere. La capacità dei personaggi di vedere la realtà è messa in crisi da un gioco di specchi che crea grande confusione, ma è l'impossibilità di vedere il reale nel momento in cui si è troppo presi da sé stessi a causare una vera miopia nei confronti di quanto accade. Un fenomeno familiare anche agli umani del ventunesimo secolo: la cecità autoreferenziale apre la porta al caos e alla confusione e la visione degli altri si confonde mentre vacilla la percezione di sé.

Nella commedia, una volta che il ritmo crescente, nutrito dalle passioni, esplode, la crisi si risolve in un senso di riconciliazione. Sospesa fra sapere e non sapere, la storia assume una valenza filosofica nel momento in cui proprio in questa oscillazione si intravede una costante che rende possibile la scoperta dell’identità. Non è sufficiente un singolo punto di vista: per interpretare il reale è necessario interagire con il mondo e con la comunità. La commedia si rivela così non soltanto un’escursione nel fantastico e nell'improbabile, ma un viaggio verso l'integrazione sociale, familiare e personale, possibile solo grazie all’ascolto, alla pazienza, alla capacità di confrontarsi con Tempo.

Per Shakespeare l’opera è un’occasione di sperimentazione creativa in cui condivide un vocabolario europeo di scene, personaggi e azioni. Mescola i generi, come fa la commedia dell'arte, pratica la contaminazione di trame, coniuga in una interazione dinamica i giochi linguistici di Plauto, l’esplorazione delle relazioni umane di Terenzio con spunti biblici, con il racconto italiano e il gusto elisabettiano. In questo è fortemente figlio del suo tempo perché la capacità di contaminarsi è caratteristica massima dell'immaginazione dell'epoca Tudor. E proprio la contaminazione è la cifra della nostra messa in scena, che disegna col movimento frenetico e le note di un charleston reinventato questa storia esilarante di inquietudine esistenziale e la colloca negli Anni Venti del Novecento, sulla costa di una Efeso di fantasia, un porto mercantile in cui i colori di una tavolozza post-impressionista si incontrano con le canzoni originali eseguite dal vivo in un caffè di strada.



Interpreti

(In ordine alfabetico)


Primo mercante, Guardia     DONATO ALTOMARE

Una Ragazza Leggera  LARA BALBO 

Professor Pinza,esorcista   GIULIO BENVENUTI 

Solino, Duca di Efeso   GABRIO  GENTILINI

Luciana  BETTA MANDALARI  

Balthazar, mercante  ROBERTO MANTOVANI 

Antifolo di Efeso MATTEO MILANI 

 Dromio di Siracusa  LUCA NENCETTI 

Angelo, orafo  IVAN OLIVIERI 

Emilia,  Badessa a Efeso  LOREDANA PIEDIMONTE  

Adriana   CARLOTTA PROIETTI

Egeone, mercante di Siracusa   CARLO RAGONE  

Luce  LAURA RUOCCO 

Antifolo di Siracusa  MAURO SANTOPIETRO 

Cantante caffè, TONI SAPIO

Secondo mercante  ANTONIO TINTIS

Dromio di Efeso  FEDERICO TOLARDO

Musicisti

chitarra DANIELE DE SETA 

violino  ADRIANO DRAGOTTA

clarinetto ELEONORA GRAZIOSI 

batteria  DUCCIO LUCCIOLI 

contrabbasso STEFANO MARZOLLA


Movimenti di scena ALBERTO BELLANDI

Coreografie LAURA RUOCCO

Musiche originali  MIMOSA CAMPIRONI

Collaborazione agli arrangiamenti ADRIANO DRAGOTTA

Costumi SUSANNA PROIETTI

Scene FABIANA DI MARCO

Aiuto regia FRANCESCA VISICARO

Aiuto coreografo GIULIO BENVENUTI 

Disegno luci UMILE VAINERI

Sound designer DANIELE PATRIARCA





PennadorodiTania CroceDesign byIole