Festival Internazionale Teatro Romano Volterra XX Edizione


È stata presentato giovedì 7 luglio 2022, a Volterra, a Palazzo dei Priori - Sala della Giunta, il Festival Internazionale Teatro Romano Volterra XX Edizione alla presenza di Dario Danti, Assessore alle Culture, Volterra Internazionale, Artigianato del Comune di Volterra, Roberto Pepi, Presidente della Fondazione Cassa Risparmio di Volterra, Giovanni Biegi, Responsabile Ufficio Marketing Cassa di Risparmio Volterra S.p.A, e Simone Domenico Migliorini, Fondatore e Direttore artistico del Festival Internazionale Teatro Romano Volterra.

In collegamento da remoto sono intervenuti Aurelio Gatti, Fondatore e coordinatore della Rete Nazionale Teatri di Pietra, di cui il Festival fa parte, Giovanni Antonucci, Presidente della Giuria Premi Ombra della Sera, Gianfranco Bartalotta Docente di “Storia del Teatro e dello Spettacolo” Università degli Studi Roma Tre - Direttore “Teatro Contemporaneo e Cinema”, Alma Daddario, Giornalista e Drammaturga, Nicola Fano, Autore teatrale e Storico del Teatro, Rainero Schembri, Giornalista e Direttore “Punto Continenti”, Julia Holden, Produttore, ed il musicista Giacomo Lariccia che per l’occasione ha magistralmente interpretato “Le déserteur” di Boris Vian.

Il programma di questa ventesima edizione comprende 26 appuntamenti tra teatro, danza, musica ed eventi di grandissimo interesse artistico. Da segnalare PPP Pasolini che inaugura il Festival al Teatro Romano il 9 luglio (ore 21:30), prodotto da Mda Produzione danza - Gruppo Progetto Città - Festival Internazionale Teatro Romano Volterra e il concerto di Giacomo Lariccia il 10 luglio. Il 12 luglio alle ore 21:30, la Prima nazionale Mingus! celebra il centenario della nascita di Charles Mingus Jr. Seguiranno Terra Piatta Heratostenes (17 luglio), il “Racconto in musica” Pinocchio (19 luglio ore 21:30), la Prima nazionale Acarnesi (22 luglio ore 21:30), Speaking Dante in Volterra Prodotto da J Productions / Gruppo Progetto Città / Festival Internazionale Teatro Romano Volterra (26 luglio ore 21:30) che vedrà la partecipazione video di Helen Mirren John Nettles e Ralph Fiennes. Il ricavato della serata sarà devoluto alla Comunità di S.Egidio di Firenze.

Il 27 luglio alle ore 21:30 è in cartellone Il Lago dei Cigni; il 28 luglio (ore 21:30) Shakespeare in Italy, mentre il 29 luglio (ore 21:30) l’appuntamento sarà con Edipo a Colono, interpretato dall’attore senegalese naturalizzato francese, Mamadou Dioume. “Sarà un modo – dichiara Migliorini – per rendere omaggio a Peter Brook con la presenza sul palco millenario di Volterra di uno dei ‘suoi’ attori più emblematici. Dioume, infatti, ha collaborato a lungo con Brook dopo essere stato scelto per interpretare il ruolo di Bhima nel suo capolavoro Mahābhārata. Con Brook l’attore ha recitato anche in altri importanti lavori del grande maestro recentemente scomparso”.

Lunedì 1 agosto (ore 21:30) è in programma New Beggining: il suono dopo il silenzio. Un’altra Prima nazionale di questa stagione è Bruto di Nicola Fano per Simon Domenico Migliorini (5 agosto con replica il 7 sempre alle ore 21:30).

Lo spettacolo tratto da “Giulio Cesare” di William Shakespeare è prodotto da Gruppo Progetto Città / Festival Internazionale Teatro Romano Volterra con adattamento drammaturgico e regia di Simon Domenico Migliorini.

Evento centrale del Festival è, come sempre, la Cerimonia di consegna dei Premi Ombra della Sera (Teatro Romano, 6 agosto, ore 21:30).




Alma Daddario
Journalist / Press Office / Cultural Promoter
mobile.3472101290
Facebook: D&C Communication 



ONÌSIO FURIOSO

                             

APPIA NEL MITO

Echi di voci e suoni dal passato per raccontare il presente

Con

ONÌSIO FURIOSO

di Laurent Gaudé

traduzione italiana di Simona Polvani

regia, scena e paesaggio sonoro Luca Mazzone

con Giuseppe Pestillo

costumi ed elementi scenici Giulia Santoro

luci Fiorenza Dado e Gabriele Circo

video Pietro Vagliaca

 

DOMENICA 10 LUGLIO ORE 21:15

VILLA TORLONIA- Via Annibal Caro FRASCATI (RM)

 

Proseguono gli appuntamenti della rassegna Appia nel Mito a Villa Torlonia a Frascati con Onìsio Furioso, di Laurent Gaudé con Giuseppe Pestillo e la regia di Luca Mazzone.

Lo spettacolo  affronta il tema della modernità del mito e lo fa costruendo un personaggio che si muove a un ritmo sul crinale tra la poesia e l’epopea, tra la parola tragica e la quotidianità. È un compito difficile quello che Gaudé si è dato nella riscrittura di una figura mitologica così simbolica e carica di rimandi, Dioniso, divinità crudele e cruenta e allo stesso tempo così vitale. Segno di morte e di vita. La dimensione simbolica, che fa da controcanto a una parola concreta, seppur poetica, qui vede un personaggio che è allo stesso tempo uomo e donna, giovane e vecchio; uno degli ultimi dei ad entrare nel pantheon greco, in empatia con coloro che lo venerano e allo stesso tempo di una grande violenza, attraente e respingente. Dioniso è il dio dei mendicanti, dei senza nome, di quelli che non hanno nemmeno una storia, Gaudé, nella scelta del nome, compie un gesto significativo e carico di rimandi simbolici utili alla definizione del personaggio teatrale, della sua essenza e del suo profilo, fa saltare le prime lettere che ne richiamano la dimensione divina, lasciando alla sua scrittura e alla scena, quella terrena; Onysos è così uomo, i suoi impulsi sono i nostri: amore, tristezza; riparte dalla strada per dare una definizione e un volto a questa divinità oggi scesa in terra. Da una qualsiasi strada di una metropoli occidentale il nostro “uomo” inizia il suo racconto.


Ufficio Stampa

Maresa Palmacci Tel. 348 0803972; palmaccimaresa@gmail.com 


Biglietti:

Spettacoli Villa Torlonia-Frascati 20 euro / 15 euro

Prenotazioni: info@zerkaloteatro.com tel. 3516853330

https://appianelmito.it/prenotazioni/


Italia vs Brasile 3-2 La Partita 40 anni dopo


ITALIA vs BRASILE 3-2

LA PARTITA


40 ANNI DOPO, IL RICORDO DEL MATCH CHE HA RIDEFINITO L’IDENTITÀ DELL’ITALIA


SU SKY DOCUMENTARIES IN ESCLUSIVA TUTTI GLI EPISODI DAL 3 LUGLIO ALLE 21.15 DISPONIBILI ANCHE ON DEMAND E IN STREAMING SU NOW DALLA MATTINA


É il 5 luglio del 1982 quando l’Italia gioca contro il Brasile. Una partita di calcio che rappresenta un popolo intero. Tale partita, considerata come uno dei più grandi incontri di calcio di tutti i tempi, comportò l'eliminazione della nazionale brasiliana dalla competizione e venne definita dalla stampa verdeoro Tragedia del Sarriá ma fu per quella vittoria che l’Italia di Bearzot divenne Campione del mondo.



“Italia vs Brasile 3-2 – La partita” è il racconto di quel match in esclusiva su Sky Documentaries dal 3 luglio alle 21.15 con tutti gli episodi, disponibili anche on demand e in streaming su NOW dalla mattina.



La docu-serie Sky Original, divisa in tre episodi, nasconde un groviglio di storie. Fili intrecciati, destini incrociati, veleni, mortificazioni, ribellioni, errori e rinascite che attraversano le vite degli uomini che ne sono protagonisti, legandoli insieme in una stretta che oramai li immortala per l’eternità. Al centro una favola di riconoscenza e di riscatto, quella del commissario tecnico Enzo Bearzot e della sua fiducia cieca in un giocatore che tutti reputavano finito: Paolo Rossi. Così come finito, oltre che vecchio, era giudicato il quarantenne portiere Dino Zoff, che al novantesimo sulla sua mano si trovò ad avere la palla fatidica capace di cambiare le sorti di una Nazione.

Quell’estate del 1982 e quella vittoria dell’Italia di Bearzot che diventa campione del mondo è uno snodo cruciale per la ridefinizione dell’identità italiana. Italia-Brasile è stato un avvenimento che avrebbe inciso sulle vite degli italiani più di tutte le altre, più importanti, vicende politiche e sociali.

Nella docu-serie si alternano due linee narrative: la prima ripercorre gli attimi salienti della partita attraverso momenti indimenticabili che hanno consacrato alla storia azioni e giocatori. La seconda linea narrativa racconta i retroscena, le storie e gli aneddoti che girano intorno alla partita stessa in un mix di materiale inedito, interviste, fotografie, reenactment e memorabilia dell’82.

La docu-serie Sky Original “Italia vs Brasile 3-2 – La partita” di Giovanni Filippetto, scritta con Luigi Cruciani, Piero Trellini e tratta da La partita. Il romanzo di Italia - Brasile di Piero Trellini, per la regia di Jacopo Rondinelli, è prodotta da Eliseo Multimedia di Luca Barbareschi.



Tra i personaggi coinvolti nella serie anche Dino Zoff, Claudio Gentile, Giuseppe Bergomi, Bruno Conti, Toninho Cerezo, Serginho Chulapa, Éder Aleixo de Assis, Abraham Klein, Amit Klein,Giuseppe Calzuola, Michele Plastino, Gabriele Brustenghi, Mario Sconcerti e Darwin Pastorin. Ognuno di loro aveva qualcosa da dimostrare. Ognuno di loro doveva disputare la sua partita.






Ufficio stampa SKY

Isabella Ferilli 3467207561 – isabella.ferilli@skytv.it

Fabiana Troiani 3351858947 – fabiana.troiani@skytv.it


Corro da te, un remake deludente


 Riccardo Milani non è riuscito a compiere il miracolo: eguagliare la bellezza del film a cui s'ispira ossia Tutti in piedi, di cui Corro da te è il remake.

Cambia il finale straordinario e abbassa i toni di una tematica che va gridata al mondo intero: la disabilità, banalizzando fortemente il protagonista maschile, goffo, meno affascinante dell' attore e regista francese Franck Dubosc nei panni di Jocelyn, un incorreggibile bugiardo che si confida con il suo amico il dottor Max il magnifico Gerard Darmon che nella versione italiana è interpretato da Pietro Sermonti e con la segretaria la bravissima Vanessa Scalera e non con una combriccola di amici con i quali Gianni scommette di portarsi a letto pure la disabile, immortalando con un selfie l'evento dopo l'immersione nella piscina che prima è stato un elegante tavolino dove ha cenato con la speciale invitata (in foto).

La prima volta che ho visto Tutti in piedi, un film del 2018, sono rimasta davvero colpita da questa storia, dal bell'imprenditore che perde la testa per una bellissima donna sulla sedia a rotelle e dal momento in cui la conosce, cerca di conquistarla, dimenticando tutte le altre, mentre Gianni continua ad andare appresso a tutte, non solo a lei.

Il Gianni di Milani, interpretato da Pierfrancesco Favino, non solo non ha lo charme del bel Dubosc, gli manca proprio tutto di questo personaggio, anche la tenerezza in alcuni momenti che è determinante, riesce a essere un galletto senza cuore per tutto il tempo e non c'è empatia tra i due attori che ho visto ingessati nei panni rispettivamente di Gianni e Chiara.

Miriam Leone tuttavia si avvicina alla francese Alexandra Lamy, anche se non stupisce come lei, ricorda però il suo coraggio, la sua voglia di riscatto ed è apprezzabile. 

Nel cast ci sono molti attori eccezionali dal fratello di Gianni che è Carlo Luca De Ruggieri a Piera degli Esposti nei panni della nonna di Chiara, a Michele Placido nella parte del padre di Gianni che nel film francese è affidata a Claude Blasseur famoso per essere il papà di Vic (Sophie Marceau) ne Il tempo delle mele. 

Il film in prima visione su Sky, mi ha deluso e consiglio di vedere Tutti in piedi a cui s'ispira e che è imparagonabile ed è davvero bellissimo! 

"Daphne" una danza sublime ad Appia nel Mito con Aurelio Gatti

                                              DAPHNE dalle Metamorfosi di OVIDIO

regia e coreografia AURELIO GATTI

con Lucia Cinquegrana, Luca Piomponi, Lucrezia Serafini

produzione MDA PRODUZIONI DANZA coproduzione Circuito Danza Lazio in collaborazione con Teatri di Pietra

CHIESA DI S. NICOLA

Via Appia Antica 161

MER 29 GIUGNO 2022 – ORE 20.30

Il 29 giugno c'è stato il magnifico appuntamento con la danza di Aurelio Gatti, che ha proposto una sua versione del mito di DAPHNE. 

Il mito di Apollo e Dafne è la storia di un amore mai realizzato., ma anche di un paradosso: Proprio il dio protettore delle arti mediche non riesce a trovare un farmaco per la ferita infertagli da Eros; proprio il nume che conosce presente, passato e futuro, lascia che la sua mente onniveggente sia offuscata dalla tenace passione per la bellissima Dafne, figlia del fiume Peneo e di Gea.

La recensione di Tania Croce di "Daphne"

Il coreografo e regista Aurelio Gatti, prima che iniziasse lo spettacolo di danza sul mito di Apollo e Daphne, ha ricordato il mistero dell'eros descritto da Ovidio nelle Metamorfosi, ponendosi dei quesiti e ha spiegato il lavoro del suo adattamento del mito stesso.

«Daphne è una ninfa che rifiuta il corteggiamento di Apollo - ricorda Gatti - secondo una certa letteratura è dimostrazione di primato dell'autonomia femminile nei confronti di una società maschile, però noi ci siamo posti un problema: "com'è possibile che Apollo che è una di quelle divinità positive, apollineo viene definito il momento positivo di un'epoca, com'è possibile che Apollo capace di essere il rappresentante delle arti e non solo, viene rifiutato dalla ninfa?" naturalmente - prosegue Aurelio - Ovidio nelle sue Metamorfosi, ci fa una storia più complessa e ci racconta che Eros adirato con Apollo, decise di pungere con delle frecce di piombo, la ninfa, e con delle frecce d'oro Apollo, per creare nell'ultimo l'amore spasmodico, nella prima, il rifiuto. Detto questo, la poesia e non solo la poesia, narra di un qualche cosa di sottilissimo, in effetti Apollo è una figura giovanile, mentre la ninfa è poco più che sedicenne. Di fronte hanno un altare straordinario, che è l'incontro, a cui uno tende con bramosia, l'altra disattende con timore. Quel momento crea una magia che Ovidio racconta con parole straordinarie l'invocazione nella corsa di Apollo verso la ninfa, dice esattamente: "Frena la tua corsa o ninfa, affinché rami e arbusti non segnino le tue carni". Vi pare possibile - si chiede Gatti - immaginare un'invocazione così attenta, così precisa per un uomo che vuole esercitare una virilità e basta? Tutto questo ci ha portato a immaginare quindi un Apollo ma per disegnare le ninfe ne avevamo bisogno di due, abbiamo immaginato una Daphne bianca e una Daphne nera, una Daphne portata a conoscere in quanto giovane e attratta da un qualche cosa che avviene straordinario e che non conosce e una Daphne nera che invece induce il personaggio al timore ad essere guardinga. L'epilogo è conosciuto, dopo questa corsa, Daphne stremata arriva in cima alla collina e chiede al padre di trasformarla in altro, il padre asseconda questa preghiera e Apollo arriva quasi a toccarla che già quelle non sono più carni ma l'arbusto di alloro, da quel momento l'alloro diventa la pianta dedicata ad Apollo. Quando si cingono i poeti si cingono d'alloro, anche i vincitori e gli imperatori. L'alloro diventa la pianta sacra di Apollo. Tutto questo noi cerchiamo di raccontarlo solo per danze. In scena un Apollo, due Daphne e complice questo luogo che come recita la mission di questo Festival, fa in maniera che il mito possa ogni volta risiedere laddove c'è una comunità attenta ad ascoltarlo».

Sulle note di musiche bellissime tra cui "Charms" di Abel Korzeniowski, "Cry" di Michael Ortega, "Gortoz a Ran" di Denez Prigent, Lucia Cinquegrana e Lucrezia Serafini unite a formare un corpo unico, procedono e si chinano di fronte ad Apollo che è interpretato da Luca Piomponi, a distanza dalla duplice Daphne, a cui seguiranno volteggi e giochi di veli e abiti leggeri che fluttuano, fino a rappresentare danzando, l'emblematico incontro fra il maschile e il femminile e la successiva fuga della Daphne nera. 

Nella seducente danza di abbracci e di fughe, la Daphne bianca si lascia corteggiare e si abbandona tra le braccia innamorate di Apollo, mentre quella nera è animata da inquietudine e fugge alla ricerca di un'identità che la liberi dal peso di un amore verso il quale non ha alcun interesse e predisposizione.

Così l'amore come nel poema epico mitologico di Ovidio, dell'8 secolo d.C. ritenuto una vera e propria enciclopedia della mitologia classica, si trasforma e i rami d'alloro di una corona che Apollo porterà con se e che lo rappresenteranno, conterrà quell'amore.

L'amore non muore, si trasforma e nello splendido e suggestivo adattamento del mito di Aurelio Gatti che cura la regia e la coreografia di "Daphne" è espresso magnificamente il mistero dell'eros e la sua forza di trasformare l'animo umano per sempre.


Le immagini dello spettacolo

Ghiaccio

 La noble art è un'espressione che neanche si usa nel quartiere dove cresce Giorgio, orfano di padre e appassionato di boxe, però esiste la nobiltà d'animo di Massimo, il suo allenatore, che lo aiuta a credere in se stesso e lo prepara psicologicamente e fisicamente a un incontro che cambierà il corso della sua vita.

Nella periferia romana tra il Quarticciolo, Casal Bruciato e Tor Tre Teste dove è girato il film, ci sono insidie di ogni tipo e si vive con l'acqua alla gola perché mancano i soldi per pagare l'affitto e si finisce in brutti giri per sopravvivere.

Giorgio è molto legato a sua madre, una donna che nasconde le lacrime in cucina, perché Maria è vinta, affranta, avvolta da un fallimento che le toglie il respiro.

Il film è ambientato negli anni '90, precisamente nel 1997, sono gli anni in cui si guarda in tv il Karaoke di Fiorello, che Massimo ama vedere con la sua Floriana, la bella moglie di cui è innamoratissimo e lo fa quando torna a casa distrutto dal lavoro e dagli allenamenti in palestra e le promette di trovare il tempo per togliere la muffa dalla camera dei bambini e la convince a perdonarlo dedicandole una serenata, più precisamente una canzone di Claudio Baglioni.

Giorgio indossa una felpa grigia col cappuccio con una sola T di Totti sulle spalle e il numero 10 , lo fa perché è l'unico regalo ricevuto da suo padre, da cui ha ereditato soltanto i debiti per cui gli strozzini lo minacceranno, ma il prezzo da pagare sarà troppo alto.

Massimo, è un ex pugile che non ha spiccato il volo e che per campare lavora la mattina presto alle dipendenze di un tipo che gli fa scaricare frutta e verdura, ma riversa su Giorgio il suo sogno di vittoria e sarà per lui un complice, quasi un padre e salderà un po' dei suoi debiti coi soldi messi da parte per i figli.

L'immersione delle mani nel ghiaccio alla fine degli allenamenti, è come un premio, un rituale che Massimo trasmette a Giorgio, accanto alle sue teorie filosofiche ed estremamente intense.

La periferia è un microcosmo difficile da gestire e in cui vivere, ma è l'unica realtà che Giorgio conosce, pur sognando un giorno di vivere e morire al mare con la sua amata.

Chissà se vincerà l'incontro, chissà se andrà a vivere al mare, coronando il suo sogno.

Massimo è interpretato da un magnifico Vinicio Marchioni, perfettamente a suo agio nei panni dell'allenatore fidato e appassionato, del padre affettuoso e del marito fedele. L'ho amato immensamente in questo film che è l'esordio alla regia per il cantante Fabrizio Moro, la cui sceneggiatura e regia è anche di Alessio De Leonardis.

Giorgio è Giacomo Ferrara, ragazzo molto tenero e indifeso eppure coraggiosissimo a cui ci si affeziona immediatamente.

Tra i personaggi neri c'è Pisciasotto interpretato da Claudio Camilli che mi ha ricordato in modo impressionante il mio amico attore e regista Paolo Perelli.

Floriana è Sara Cardinaletti, Maria è Lidia Vitale e il piccolo Marco, il figlio di Massimo è Matteo Ballesio.

Il film apprezzatissimo su Sky questa sera, potrete vederlo anche su Prime Video.

Non perdetelo perché è stupendo!

Edipo... Seh! con Andrea Tidona alla Chiesa di S. Nicola per "Appia nel Mito"


Il tragico e il comico convivono nella straordinaria pièce Edipo... Seh! con Andrea Tidona diretto da Carla Cassola, ammirata ieri sera nello scenario mozzafiato della Chiesa di S. Nicola sull'Appia Antica 161.


La recensione di Tania Croce di "Edipo... Seh!"

Rivivono grazie al talento e alle doti sia canore che imitatorie di uno dei grandi attori del nostro cinema e teatro come Andrea Tidona, alcuni degli artisti amatissimi che ormai non ci sono più, diretti da un regista come Giorgio Strehler che mi piace pensare sia finito nell'Ade, ossia in quel regno dei morti che attraverso la loro arte si sono consegnati all'eternità.

Si assiste a una danza di anime, di voci, ed è un viaggio non solo nel mito greco e nella tragedia di Sofocle di maggiore impatto e forza drammatica come l'Edipo re ma anche nella recitazione e nell'Italia dei dialetti a cui i diversi attori impegnati nei panni di Giocasta come Tina Pica o di Edipo come Vittorio Gassman, appartenevano.

Dal fraseggio declamato e solenne di Gassman che avverte il peso del suo destino, a quello scansonato e popolare di Aldo Fabrizi nei panni del Nunzio, Tidona evoca senza essere caricaturale, gli attori che hanno ispirato il suo percorso artistico, mostrandone i pregi e i difetti a partire dal tic agli occhi di Vittorio Gassman, fino all'immenso Maestro Eduardo che chiude la tragedia, cercando come solo lui sapeva fare di spiegarla al pubblico attraverso le sue famose didascalie, prima di congedarsi.

Non voglio dimenticare Ugo Tognazzi nei panni di Creonte, un politico, un filosofo accomodante e furbo, investito da un potere che gli consente di essere conciliante con tutti, allontanando le incertezze e le paure che dominano l'animo umano.

 Che sia stato solo un sogno nel quale l'attore ci ha condotto, il pubblico lo scopre sul finale ed avendo creato un legame così empatico con i presenti, è stato difficile dopo gli applausi meritatissimi, uscire dal teatro, se non fosse per i meravigliosi sampietrini trovati sul sentiero lungo la Via Appia Antica che conduce in un luogo luminoso come la I Edizione di Appia nel Mito, la rassegna di rara bellezza nata dall'idea di Alessandro Machìa e Fabrizio Federici della Compagnia teatrale Zerkalo, con il contributo della Regione Lazio.

Il quarto appuntamento sarà il 29 giugno alle 20:30 con Daphne dalle Metamorfosi di Ovidio, regia e coreografia di Aurelio Gatti, con Lucia Cinquegrana, Luca Piomponi, Lucrezia Serafini, produzione MDA PRODUZIONI DANZA in collaborazione con Teatri di Pietra.

Alcune immagini dello spettacolo  

La cena perfetta

 Gli ingredienti a km0 di questo film sono gli attori, da Salvatore Esposito a Gianfranco Gallo e nel menù del ristorante dove Carmine tenta di realizzare il sogno di Consuelo (Greta Scarano), la chef di cui s'innamora, ci sono i sapori della vita, i ricordi d'infanzia che finiscono nel piatto: pasta e patate e la pastiera della nonna, ne sono un esempio.

E' un film sul riscatto, dove il regista Davide Minnella, dirigendo un soggetto di Stefano Sardo, da Napoli trasferisce la storia a Roma, passando dalla cucina fino a giungere al cuore.

Carmine è orfano, ma protetto dal boss della camorra Pasquale Rizzuto, a cui il padre ha salvato la vita.

Pasquale decide d'inviare Carmine a Roma per gestire un ristorante che servirà per riciclare il denaro sporco della camorra.

Basterà servire  cibo scongelato, non si chiede altro a Carmine eppure lui vuole creare un menu vero e proprio e per questo trova la persona giusta: Consuelo.

Occorre ristrutturare il ristorante per rispondere alle precise richieste della chef esigente e determinata.

Carmine non ha soldi a disposizione così li prende dove non dovrebbe e per questo dovrà affrontare Pasquale al tavolino del suo ristorante romano.

La cena perfetta sarà quella consumata da Pasquale e per una serie di sensazioni provate durante il pasto, Carmine avrà salva la vita ma dovrà allontanarsi per sempre dall'Italia e dalle persone amate.

E' un dolore che spezza il cuore ma il finale è pieno di bellezza, affatto scontata, ma meritata dai protagonisti di questo bel viaggio intenso e toccante.

Il film in prima visione su Sky, potrete trovarlo anche su Prime Video.

Consigliatissimo!

“Teatri di Pietra - Opra prima” - IV ed. lo sguardo all’antico


VILLA di LIVIA

Roma 21-25 giugno - orario 18,00

 a cura di ALMA DADDARIO


Mar 21 giu 22
ITACA, DESERTA RUGGINE
di Francesco Randazzo
regia Cinzia Maccagnano
con Raffaele Gangale, Cinzia Maccagnano, Marta Cirello, Luna Marongiu
Fara Editore


Mer 22 giu 22
ANANKE. ORBITA E SFERA
testo di AntonGiulio Calenda
con Jacopo Cinque, Maria Lo Murno, Bruna Sdao
un progetto a cura del
Gruppo della Creta


Gio 23 giu 22
NAUFRAGI
di Maurizio Costanza
regia di Maurizio Costanza
con Simona Ciammaruconi, Massimo Napoli, Daniele Terriaca, Maurizio Costanza
Editore Le Commari


Ven 24 giu 22
PENELOPE ALLA PESTE
testo di Veronica Passeri
a cura di Arianna Ninchi,
con Chiara Bonome e Arianna Ninchi
musiche a cura di Filippo Trentalance
Editore Castelvecchi


Sab 25 giu 22
ESPOSITO GABRIELE PORTAPAROLA
di Giorgio Serafini Prosperi
regia di Giorgio Serafini Prosperi
con Carlo di Maio
  
 
 
              VILLA di LIVIA               
via Villa di Livia, 187 - Prima Porta

info www.teatridipietra.it - whatsapp 351 907 2781


FALSTAFF E LE ALLEGRE COMARI DI WINDSOR

 

Dal 24 giugno al 10 luglio ore 21.00 (da mercoledì a domenica)

FALSTAFF E LE ALLEGRE COMARI DI WINDSOR

di William Shakespeare
Regia di Marco Carniti
Traduzione e adattamento Marco Carniti

Produzione Politeama s.r.l. 

 

Secondo la leggenda, la Regina Elisabetta, conquistata dal personaggio di Falstaff, visto nell’ ENRICO IV e V ordinò la stesura di una nuova commedia che lo vedesse protagonista assoluto.  Shakespeare scrive in quattordici giorni “Le Allegre Comari di Windsor", una commedia dove inserisce il meglio del proprio repertorio: l'amore contrastato tra giovani, equivoci, scambi, travestimenti e beffe. Commedia capitanata da donne, definite nella traduzione “libere” più che “allegre” in senso contemporaneo perché libere di pensare e agire come le donne di oggi. Il personaggio di Sir John Falstaff diventerà il più amato della produzione comica shakespeariana e entra, a pieno diritto, nella storia del teatro (e non solo) e nel cuore degli spettatori di tutti i tempi. Alla pari di Amleto. 

In questa nuova versione del testo, troviamo oltre a frammenti da ENRICO IV e ENRICO V che arricchiscono il personaggio di Falstaff e che raccontano la sua origine, anche il monologo di apertura dell’ENRICO IV della “Fama” che riflette su un mondo comandato da un ‘ idea di successo e bombardato da false notizie e false calunnie. 

Un’idea di mondo ancora drammaticamente attuale. 

Un gruppo di attori si riappropria dello spazio teatrale che gli era stato negato causa pandemia, per denunciare un mondo costruito su false notizie (fake news).

E il personaggio popolare di Quickly tesse un filo che unisce tutti gli inganni, come un Arlecchino servitore di due padroni.  

Perché Falstaff oggi?  

Oggi più che mai ci sentiamo tutti presi in giro da qualcuno o da qualche entità. E Falstaff e la sua “Armata Brancaleone” rappresentano quello che noi siamo. Perché oggi è l’epoca dei “tutti gabbati “. E alla fine “Allegri” sono gli spiriti ma “Tristi” i risultati. E Falstaff diventa così esempio di decadenza fisica e morale dell uomo, visto come pagliaccio per il mondo. In un mondo che è già pagliaccio.  

Divertente come ‘Bisbetica domata’ e filosofico come ‘As you like it’, le ‘Allegre comari’ si colloca in un ‘mondo di mezzo’ che vuol far ridere delle nostre lacrime.

Invitati giornalmente alla “cena delle beffe” l’uomo di oggi resta stritolato dal suo stesso meccanismo misto di vanità e interessi personali.

Ma l’uomo per Shakespeare, fatto della stessa materia di sogni, contraddizioni che si assommano, utopie che svaniscono, si rassegna ma non muore. L’uomo esiste e resiste. Nonostante tutto resta al centro del Globo.


 

Interpreti

(in ordine alfabetico)

 

                                                       

          SLENDER                                               Tommaso Cardarelli

          MADAME QUICKLY                              Patrizio Cigliano

          MADAME FORD                                  Antonella Civale

           NYM                                                      Roberto Fazioli

          MASTER FORD                                       Gianluigi Fogacci                           

          FENTON                                                Sebastian Gimelli Morosini

          ROBIN                                                   Dario Guidi

          FALSTAFF                                               Antonino Iuorio

          GIUDICE SHALLOW                               Roberto Mantovani

          ANNA PAGE                                         Valentina Marziali          

          EVANS                                                   Gigi Palla

          MADAME PAGE                                   Loredana Piedimonte

          PISTOL                                                    Raffaele Proietti

          MASTER PAGE                                       Mauro Santopietro

          BARDOLFO                                            Alessio Sardelli        

          SIMPLICIO                                             Federico Tolardo       

 

                                                                       Musiche

 

MARIO INCUDINE Arpa dal vivo DARIO GUIDI

 

Aiuto regia

 

MARIA STELLA TACCONE

FRANCESCO LONANO

 

Assistente alla regia

ILARIA DIOTALLEVI

 

Costumi

GIANLUCA SBICCA

Scene

FABIANA DI MARCO

Assistente scenografa

GIULIA LABARDI

 

PennadorodiTania CroceDesign byIole