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"Affacciati alla finestra" II Edizione. Gli spettacoli dal vivo nelle periferie di Roma

 REGIONE LAZIO e ASSOCIAZIONE CULTURALE GLICINE

 

presentano

 

“AFFACCIATI ALLA FINESTRA”

seconda edizione

dal 5 al 26 luglio 2021 ore 21,00

 

Complessi ATER: Pietralata, Tufello, Tor Bella Monaca, Lamaro, Laurentino, La Rustica, Torpignattara, Villaggio Breda, Labaro Prima Porta, Garbatella, Torre Gaia, Torrevecchia, Villa Gordiani, Trullo e Vigne Nuove

 

Dopo il grande successo dello scorso anno, torna a rivivere nei complessi Ater la speciale rassegna all’interno dei cortili e sotto le finestre dei palazzi di edilizia pubblica: dal 5 al 26 luglio 202115 spettacoli dal vivo in altrettanti luoghi simbolo delle periferie di Roma.

L'evento, promosso dalla Regione Lazio e realizzato dall'Associazione Culturale  Glicine, con la direzione artistica di Stefano Fabrizi, è dedicato alla comicità e vedrà la partecipazione di artisti di assoluto livello, che si esibiranno nei giardini dei lotti popolari di Pietralata, Tufello, Tor Bella Monaca, Lamaro, Laurentino, La Rustica, Torpignattara, Villaggio Breda, Labaro Prima Porta, Garbatella, Torre Gaia, Torrevecchia, Villa Gordiani e Vigne Nuove.

 

Sui  palchi della rassegna , si alterneranno alcuni dei più interessanti comici del panorama italiano.

Aprirà, lunedi  5 luglio a Pietralata, Geppo, giovedi 8 luglio al Tufello è la volta di Stefano Vigilante ,mentre venerdi 9 luglio a Tor Bella Monaca  sul palco, Oscar Biglia. “Affacciati alla finestra” continua lunedi 12 luglio al Lamaro con Sergio Viglianese, martedi 13 luglio al Laurentino con i Sequestrattori e mercoledi 14 luglio a La Rustica con i  Carta Bianca, mentre giovedi 15 luglio a Torpignattara è la volta di Dani Bra. Venerdi 16 luglio appuntamento al Villaggio Breda con Marco Passiglia, domenica 18 luglio al Labaro Prima Porta con Marco e Mattia e lunedi 19 luglio a Garbatella ritornano i Sequestrattori mentre martedi 20 luglio a Torre Gaia, i Figli Unici.

Ultimi appuntamenti, mercoledi 21 luglio a Torrevecchia con Fabrizio Gaetani, giovedi  22 luglio a Villa Gordiani  con Marko Tana, venerdi 23 luglio al Trullo con Sergio Giuffrida. Infine a chiudere la seconda edizione di “Affacciati alla finestra”, lunedi 26 luglio a Vigne Nuove, Claudio Sciara.

 

LA RIGENERAZIONE DELLE PERIFERIE DI ROMA PASSA

ANCHE ATTRAVERSO LA SOCIALITÀ E LA CULTURA

 

“Questa iniziativa rappresenta un ulteriore passo per la valorizzazione dei complessi di edilizia residenziale, che possono tornare ad essere luoghi di socialità e condivisione nel pieno rispetto delle prescrizioni Covid-19. Portiamo l’Estate romana tra le palazzine dell’Ater per rafforzare il senso di comunità con serate di divertimento in una stagione avara di manifestazioni. Insieme a tutti gli interventi realizzati e ai progetti avviati per riqualificare molti lotti di edilizia popolare, è anche attraverso queste rassegne culturali che passa il recupero e la promozione di molti quadranti della città.

Abbiamo infatti investito oltre 200 milioni di euro per dare risposte adeguate al diritto alla casa e per favorire il risanamento delle periferie di Roma. Un vasto programma di interventi, che sta contribuendo a migliorare la qualità della vita per migliaia di persone. Dal Corviale al Prenestino, da Pietralata a Tor Bella Monaca, dal Tufello al Tiburtino III,  dal Quarticciolo al Casilino, fino a Primavalle, Torre Maura, Quadraro, Tor Sapienza, Garbatella, Torre Gaia e Laurentino. Le periferie della città sono al centro dell’attività della Regione: risorse e progetti per restituire decoro e dignità al patrimonio immobiliare di edilizia popolare presente nei diversi quadranti della Capitale.

Nuove costruzioni senza alcun consumo di suolo, interventi di riqualificazione urbana, ristrutturazione e completamento degli edifici, manutenzioni straordinarie, risanamento di aree verdi e parchi gioco, bandi pubblici per affitti agevolati e per assegnare locali commerciali a botteghe artigiane, start-up di giovani e associazioni di quartiere: il più grande piano di investimento degli ultimi 30 anni, che verrà integrato con il nuovo progetto per l’installazione della fibra ottica in molti alloggi popolari, insieme all’utilizzo del Sismabonus e dell’Ecobonus per arricchire il programma di recupero e valorizzazione degli edifici Erp.

Ma non solo complessi Ater: la rinascita delle periferie passa anche attraverso il completamento dei piani di zona in cinque municipi di Roma. Oltre 56 milioni di euro per realizzare infrastrutture e servizi attesi da venti anni.

Continueremo su questa strada con il massimo rigore e la massima velocità: un impegno concreto verso migliaia di famiglie per intervenire sul degrado, promuovere qualità urbana e abitativa nelle periferie di Roma e ridare speranza e fiducia alle persone. Vogliamo accendere una luce e restituire attenzione e dignità a queste importanti zone della città.

 

Massimiliano Valeriani

Assessore all’urbanistica

e alle Politiche abitative

della Regione Lazio

 

Tutti gli spettacoli sono ad ingresso gratuito nel pieno rispetto delle disposizioni anti Covid 19.

 

Relazioni con la stampa: Maurizio Quattrini: 338 8485333; maurizioquattrini@yahoo.it







 

Alberto Sordi 1920-2020

 Da maggio è possibile visitare la villa-museo di Alberto Sordi, aperta al pubblico in occasione del centenario della sua nascita fino al 1 agosto 2021.

Sono andata questo pomeriggio a Piazza Numa Pompilio alle Terme di Caracalla per emozionarmi.

Non è la prima casa di un artista famoso che visito, indimenticabile fu quella di Giacomo Leopardi a Recanati, quella di Raffaello a Urbino e di Pirandello a Sciacca, ma la dimora di Sordi, sarà perché si sentiva la sua voce nei vari video delle interviste e dei film, oppure per la sua storia raccontata attraverso appunti di trasmissioni radiofoniche e dei suoi esordi teatrali e al cinema, è stato un vero e proprio viaggio dentro la vita dell'artista e dell'uomo che volle vivere per sempre per il suo amato pubblico e così è stato. 

Ho traversato la mostra seguendo il percorso guidato, perdendomi tra le locandine dei film, tra gli articoli di giornale dedicati all'artista, tra i suoi quadri di De Chirico e il meraviglioso teatro che fece costruire lui stesso al posto di una legnaia.


A un certo punto sono giunta nella sua camera da letto, restandone colpita e visitando il bellissimo ed elegante giardino dove lo immaginavo con un libro in mano o con un copione da imparare a memoria.

Tra scatti che raccontano il suo rapporto con le donne, la palestra, la chiesa, la sua bicicletta e i preziosi cimeli, mi ritrovo tra i suoi abiti di scena, dalla divisa del Vigile, al mantello de Il marchese del Grillo, fino al camice del Medico della Mutua e del Dottor Tersilli, oppure alla giacca di Polvere di stelle.




Incantata dalla sua libreria, conservata scrupolosamente dietro una rete nera che consente di vedere attraverso, leggo l'articolo che ricorda il terreno donato da Sordi nel quale sorge l'ospedale per gli anziani, l'ala del Campus biomedico a me molto caro, per aver curato molto bene mia madre in quest'anno così difficile.

 Giungo nell'ultima sala, quella dove si trova un gioco di specchi che ritraggono Alberto Sordi in alcune delle sue pose più famose e la sua voce si congeda dallo spettatore come solo lui sapeva fare.

E' una mostra tecnologica curata nei minimi particolari. 

In un'ora e mezzo non sono riuscita a leggere con attenzione tutto il materiale contenuto in questa meravigliosa villa, ma porto con me l'anima di questo artista immortale.

Ringrazio la Fondazione Museo Alberto Sordi.


Il video della visita con foto scattate dal mio iphone

Sipario 7 riparte con il dialetto romanesco

Dopo un lungo e sofferto stop torniamo in scena il 22 e 23 maggio con un doppio spettacolo in dialetto romanesco: La Repubblica de le bestie e Fora er Cortello!

La Roma bella, vi aspetta ad AR.MA Teatro, in Via Ruggero di Lauria 22 ( metro Cipro) alle 19:30

Giuda

 Il Teatro Lo Spazio riparte con

Maximilian Nisi

In

GIUDA

di Raffaella Bonsignori

a cura di Maximilian Nisi

musiche Stefano De Meo- video art Marino Lagorio

costumi Tiziana Gagliardi- elementi scenici Luigi Sironi

aiuto Paola Schiaffino- coordinamento Cristina Ferrazzi

si ringrazia per la collaborazione la Sartoria Farani di Roma

foto di scena Luigi Cerati

Produzione

Centro Mediterraneo delle Arti

Festival Teatrale di Borgio Verezzi

 

DAL 6 al 9 MAGGIO

TEATRO LO SPAZIO- ROMA

 

Il Teatro Lo Spazio è pronto a riaprire le sue porte e rialzare il sipario con l’entusiasmo  che da sempre lo contraddistingue.

“In tutti questi mesi di difficoltà ci hanno tolto dello spazio in cui poter vivere e noi ripartiamo proprio dallo spazio, riappropriamoci dello spazio con un occhio alla qualità e all’artigianalità dei prodotti che vengono proposti”- dichiara il direttore artistico Manuel Paruccini.

Una mini- stagione, per tutto maggio, che sottolinea tutta la voglia e il coraggio di ricominciare, di riportare l’arte, che non si è mai fermata in questi mesi, al suo pubblico, di voler ridare “spazio” allo spettacolo dal vivo.

 

Si riparte proprio dove tutto si era interrotto, con Giuda, monologo di Raffaella Bonsignori, a cura di Maximilian Nisi, sul cattivo biblico per eccellenza, l’uomo che l’umanità ha messo sotto accusa, che esce allo scoperto per dare la sua versione dei fatti, in scena dal 6 al 9 maggio.

Giuda, interpretato dallo stesso Nisi, racconta la sua verità, riscrivendo i confini del suo rapporto con Cristo. Giuda è un uomo, capace di amare ma come, purtroppo, spesso si riducono ad amare molti esseri umani, con la loro innata imperfezione: il loro è un amore-possesso, vissuto guardando allo specchio solo i propri sentimenti e il proprio desiderio di essere, per gli altri, gli unici destinatari della loro attenzione, dei loro pensieri. Non si ammette alcuna condivisione, non si comprende un amore diverso da una catena che unisca indissolubilmente lo spirito di due esseri fino a fare sì che solo nell' esistenza dell'uno l'altro trovi le motivazioni sufficienti per continuare a vivere.

Gesù è Il figlio di Dio, maestro di amore ma di un amore universale, sublime, che Lui sa offrire a piene mani a tutti gli uomini capaci di comprendere i suoi insegnamenti e di seguirlo. Non c'è alcun vincolo esclusivo, in questo amore, è un amore universale, che dovrebbe affratellare, permettere a tutti gli uomini che ne abbiano volontà di affrontare le intemperie della vita riscaldandosi al focolare di uno stesso Padre. Non è un amore-possesso ma è un amore che, come un pane, si spezza in parti uguali per essere distribuito a tutti i commensali che di quel pane abbiano fame.

L'amore-possesso di Giuda incontra il messaggio di un Amore diverso, immensamente più̀ grande, di Gesù̀ Cristo e in quell'oceano infinito si perde, sente la propria inadeguatezza ma rimane prigioniero dei propri limiti terreni. Vorrebbe essere riconosciuto, avere un premio solo per il fatto stesso di esistere, una ricompensa per la sua devozione che lo porta a desiderare la vicinanza di un uomo che, pure, è lontano da quell'ipotesi di Messia che per tanti anni aveva vagheggiato. Non un leone capace di scacciare i romani dalle terre occupate con la loro protervia di conquistatori ma un "agnello" che percorre una strada impervia che lo porterà̀ ad un' inevitabile sacrificio finale. L'amore di Giuda non comprende tutto questo, vorrebbe da Gesù quelle risposte che l'uomo Giuda, inutilmente, chiede a suo Padre, quel Dio di cui soffre terribilmente la presenza-assenza. Eppure potrebbe anche accettarlo, in cambio, però, di essere amato come lui pretende, con una forza unica, esclusiva, più̀ del prediletto Giovanni, più̀ di Pietro, che pure per amore di Gesù potrebbe anche uccidere. Dalla disillusione cocente di questo suo desiderio di essere amato come lui vorrebbe, non "come" gli altri ma "più" degli altri, nasce poi, dentro l'animo di Giuda, il risentimento feroce che lo porterà̀ al tradimento, alle trenta monete lorde del sangue di Colui che, pure, tanto amava. C'è anche l'ineluttabilità̀ di un disegno divino dietro tutto questo, Giuda sente che, in qualche modo, quello che ha fatto gli è stato chiesto: ma dentro la sua tragedia non si può̀ dimenticare la forza devastante che ha avuto quell'amore disilluso che per lui era diventato più̀ importante della sua stessa vita e che lo trascina ad agire come lui non avrebbe mai voluto. Nel suo tormento interiore, Giuda è un'icona delle contraddizioni dell'uomo moderno, tanto fragile che, a volte, si smarrisce nella sua ricerca di amore e finisce per commettere delitti persino peggiori di quelli che gli suggerirebbe l'odio.

La “coda” di stagione proseguirà con lo spettacolo “Albania- Italia. Sola andata” di Marbjena Imeraj (dal 12 al 14 maggio), la stand up comedy al femminile delle Incoronate Comiche (il 20 maggio), “One shot… fino all’ultimo round”, una sfida a suon di gag, canzoni  e “fiabe” con Attilio Fontana e la partecipazione di Emiliano Reggente (domenica 23 maggio doppio appuntamento alle ore 17 e ore 20), “Occhio al cuore” di Emiliano Metalli (dal 28 al 30 maggio), e poi con la  nuova edizione del concorso “Idee nello Spazio”.

Ufficio Stampa

Maresa Palmacci 348 0803972; palmaccimaresa@gmail.com

 

Info:

GIUDA

dal 6 al 9 maggio

Dal giovedì al sabato ore 20; domenica ore 17

 

Teatro Lo Spazio

Via Locri,42

informazioni e prenotazioni

06 77076486 / 06 77204149
info@teatrolospazio.it

 

Biglietti: intero 15 euro

Ridotto 10 euro

 

Ufficio Stampa

Maresa Palmacci 348 0803972; palmaccimaresa@gmail.com



DIAMOCI DEL TU

                                          Dal 6 maggio al 12 maggio 2021

GAIA DE LAURENTIIS E PIETRO LONGHI

in


DIAMOCI DEL TU

regia di Enrico Maria Lamanna

Commedia brillante, di Norm Foster, pluripremiato drammaturgo canadese, che racconta un rapporto di convivenza di un uomo ed una donna, che vivendo sotto lo stesso tetto non condividono né affetti né intimità.

I protagonisti sono una domestica ed il suo datore di lavoro burbero e scontroso, il quale all'improvviso si accorge di lei, scatta una scintilla che fa recuperare il tempo perduto, dopo un lungo periodo di incomunicabilità, la relazione diventa spassosa e intrigante.

Come un fiore sbocciato al momento giusto, la storia ci offre lo spunto per una commedia deliziosa, che cancella fra i due di colpo la ruggine del tempo.


Ufficio stampa:

Antonella Romano

347 6241485

a.romanocomunicazione@gmail.com



TEATRO ROMA 06.78 50 626

info@ilteatroroma.it

www.ilteatroroma.it


Cercasi Chitarrista donna, Cantanti, Attrici, Attori, Danzatrici e Danzatori per resort in Sardegna

 La All Crazy Art & Show, leader nel campo dell’entertainment per famiglie, per stagione estiva in prestigioso resort in Sardegna, seleziona

 

UNA CHITARRISTA DONNA

CANTANTI / ATTRICI E ATTORI con attitudine alla danza

DANZATRICI E DANZATORI


Requisiti:

-     versatilità

-     buona conoscenza dell’inglese

-     disponibilità nel periodo indicato

-     ottime capacità di relazionarsi e di predisposizione al lavoro di squadra

 

Contratto:

- retribuzione mensile.

- Vitto e alloggio a carico dell’agenzia

 

Disponibilità:

Da metà giugno a metà settembre 2021

 

Inviare via email a risorseumane@allcrazy.it il proprio CV + 1 foto figura intera + 1 primo piano (recente), specificando nell’oggetto: CANDIDATURA CAST ARTISTICO STAGIONE ESTIVA 2021

Inoltre è richiesto l’invio di un video selftape tramite WeTransfer (rinominando il video con NOME e COGNOME) all’indirizzo mail risorseumane@allcrazy.it con

-     esibizione di un brano rock per le/i cantanti;

-     esecuzione con chitarra elettrica di un brano rock per le candidate chitarriste;

-     assolo per le/i ballerine/i che metta in evidenza il proprio stile

 

I candidati ritenuti idonei verranno contattati direttamente dalla direzione artistica.

E’ possibile inviare le candidature entro e non oltre venerdì 30 aprile 2021.

Per info e contatti:

www.ceraunavoltalefavole.it

www.ilvolodileonardo.it

www.allcrazy.it

risorseumane@allcrazy.it

Tel. 039 9635150

Letture d'estate

Letture d’Estate Aspettando l’estate... Incontri d’autore in diretta dal cuore della città 25 marzo - 31 maggio 2021 Eventi in streaming alle 19 Dopo i primi eventi partiti dal 25 marzo, continua Letture d’Estate fino al 31 maggio 2021 con una rassegna di interviste in streaming ai più interessanti autori italiani dal cuore della città, per aspettare l’Estate insieme. Due incontri a settimana pensati per il pubblico on line seguibili in diretta streaming alle 19. Interviste realizzate dal vivo agli autori che si siederanno all’ombra di Castel S. Angelo, presso il Bibliobar, e racconteranno le loro ultime opere, con un calendario di eventi che spazierà dai romanzi alla saggistica, dalla piccola alla grande editoria, fino alle attività pensate per i bambini da Stefania Cane. Una serie di letture tematiche da seguire in streaming su facebook e youtube alle ore 11, accompagnate da esercizi che terranno compagnia ai piccoli lettori… saranno Letture da bambini! Aspettando l’estate il cielo di Roma e uno dei più importanti monumenti al mondo faranno da cornice agli incontri che saranno condivisi in diretta video sui canali facebook e youtube di Letture d’Estate, dando la possibilità al pubblico di tutta Italia di intervenire… nell’attesa di poter tornare a incontrarci dal vivo. Il programma di Aprile: 14 aprile ore 19 Lezioni di Fantastica, Vanessa Roghi. La storia di Gianni Rodari Gianni Rodari non ha soltanto inventato favole e filastrocche, ha fatto molto di più: ha inventato un nuovo modo di guardare il mondo. Vanessa Roghi ricostruisce e racconta la vita di un grande intellettuale a partire dai grandi ‘insiemi‘ che l’hanno riempita – la politica, il giornalismo, la passione educativa, la scrittura e la letteratura – con lambizione di raccontare un Gianni Rodari tutto intero, di sottrarlo allo stereotipo dello scrittore facile. Tutto questo in Lezioni di Fantastica, Vanessa Roghi, edito da Laterza, in un’intervista a cura di Margherita Schirmacher. 16 aprile ore 19 Dire Libri con Antonella Lattanzi L’appuntamento culturale dell’Agenzia Dire si tiene all’ombra di Castel S. Angelo! Alessandro Melia intervisterà un’ospite speciale: Antonella Lattanzi che ci racconterà il suo ultimo romanzo “Questo giorno che incombe” ed. Harper Collins. Liberamente ispirato a un episodio di cronaca avvenuto a Bari nel palazzo dove l’autrice è cresciuta, Questo giorno che incombe è un romanzo unico, bellissimo e prismatico, capace di accogliere suggestioni che vanno da Kafka a King, da Polanski a Dostoevskij, di attraversare più generi, dal thriller alla storia d’amore, di riflettere sulla maternità e le sue angosce, di parlare del male e del dubbio, e capace di riscrivere, tra realtà e finzione, una storia vera. 21 aprile ore 19 The Jackal, Non siamo mai stati bravi a giocare a pallone Un’intervista ai videomaker più cliccati d’Italia in occasione dell’uscita del loro libro Non siamo mai stati bravi a giocare a pallone, ed. Rizzoli. Una storia di amicizia, di fallimenti e di vittorie, di strade prese e di strade perse, cominciata molto prima che spuntasse YouTube. L’unica regola dei The Jackal è divertirsi a raccontare storie. E ascolteremo le loro voci grazie a un’intervista a cura di Margherita Schirmacher a partire dalle pagine di Non siamo mai stati bravi a giocare a pallone, ed. Rizzoli. THE JACKAL hanno aperto il loro canale su YouTube nel 2006, ma hanno iniziato a fare video insieme dalle scuole medie. Hanno raggiunto il successo con Lost in Google, la prima web-serie interattiva della rete, e da allora hanno rivoluzionato il concetto di “video su YouTube”. Il loro canale conta attualmente oltre 230 milioni di visualizzazioni e quasi un milione di iscritti. Nel 2017 hanno esordito al cinema con Addio fottuti musi verdi. 28 aprile ore 19 Kento e le “barre” dietro le sbarre Kento è un rapper che insegna come si scrivono strofe, ritornelli e punchline a giovani detenuti. Nei suoi laboratori stimola a incanalare nella creatività la rabbia, la frustrazione e la tentazione di fare del male agli altri e, più spesso, a se stessi. La sua esperienza è confluita nel suo ultimo libro Barre, edito da Minimum Fax. Barre racconta queste esperienze – con gli strumenti della narrativa, perché la legge impone di non rivelare nulla che possa collegare le vicende narrate ai protagonisti reali – e insieme riflette sul classismo insito nel sistema della giustizia minorile italiana, in cui a finire dentro spesso non sono i più colpevoli ma semplicemente gli ultimi per condizione economica, culturale e sociale. Ne parlerà in un’intervista a cura di Margherita Schirmacher. 23 aprile ore 19 Amelia Rossellli - reading In occasione della riedizione del libro di poesie Variazioni Belliche (ed. Garzanti) , un reading dedicato ad Amelia Rosselli. Uscito per la prima volta nel 1964, Variazioni belliche si articola in tre sezioni: Poesie (1959), Variazioni (1960-1961) e il saggio Spazi metrici (1962). Il titolo della raccolta rimanda alle variazioni, in senso musicale, di una guerra intesa come violenza tanto fisica (con riferimento all’uccisione del padre Carlo) quanto interiore (il tormento amoroso). 30 aprile ore 19 Gaja Lombardi Cenciarelli Dalla sua attività di scrittrice – il suo ultimo romanzo è intitolato La nuda verità, edito da Marsilio – a quella di traduttrice – Margaret Atwood, Flannery O’Connor, Robert Nathan solo per citarne alcuni -, passando per quella di insegnante di liceo. Un’intervista a una delle personalità più irriverenti dell’editoria italiana. E non solo per il colore. Un dialogo speciale con la traduttrice e scrittrice romana a cura di Margherita Schirmacher. Il programma per i più piccoli 12 aprile ore 11 Letture e laboratorio a partire da... Abbracciadabra di Francesca Marchegiano Continua la serie di letture tematiche da seguire in streaming su facebook e youtube alle ore 11 accompagnate da esercizi che terranno compagnia ai piccoli lettori… saranno Letture da bambini! Il 12 aprile sarà la volta di Abbracciadabra di Francesca Marchegiano, Il Ciliegio 19 aprile ore 11: Beatriz Martin Vidal, Cara Zia Agatha, Orecchio acerbo La manifestazione – completamente autofinanziata e gratuita– è organizzata dalla Federazione Italiana Invito alla Lettura. Letture d'Estate è un progetto, promosso da Roma Culture, è vincitore dell’avviso pubblico Estate Romana triennio 2020-2021-2022 curato dal Dipartimento Attività Culturali. La programmazione degli eventi pensati per ogni utente è frutto della creatività della speaker radiofonica Margherita Schirmacher curatrice di Letture d’Estate. Come sempre, Letture d’Estate si onora di avere accanto partner selezionati accuratamente per unire la qualità all’etica, l’amore per la lettura all’impegno per promuoverla. Quest’anno la manifestazione ha il piacere di accogliere, tra le altre, la nuova realtà di Bookdealer, la prima piattaforma di e-commerce in Italia a sostenere attivamente le librerie indipendenti. L’idea di cinque amici che, dall’ aprile 2020, sono diventati soci della stessa impresa. La visione da cui tutto è partito è quella di permettere alle singole librerie indipendenti, di quartiere, di fare massa critica e provare a competere con i grandi store on line. Bookdealer è un servizio che raccoglie uno dei valori per cui, da oltre trent’anni, esiste Letture d’Estate. Qui è possibile scaricare il Comunicato stampa Qui è possibile scaricare la grafica promozionale della manifestazione Qui è possibile scaricare il programma di Letture d'Estate Qui è possibile scaricare il programma di "Letture da bambini" Qui è possibile scaricare una foto promozionale di Letture d'Estate di Laura Sbarbori Qui è possibile scaricare le foto degli autori in calendario Vedi tutti i nostri incontri sul nostro canale fb urly.it/3c4wd e su youtube urly.it/3c4wr Letture d’Estate Facebook https://www.facebook.com/LetturedEstate Youtube https://bit.ly/3s4PcSU Sito ufficiale www.letturedestate.it Info info@letturedestate.it // 06 6873676 – 327 9348413

Il teatro delle emozioni

Per festeggiare il teatro, ho copiato è incollato il primo capitolo (con le note) della mia tesi in Pedagogia interculturale dedicata al teatro come veicolo d'intercultura. La trovate in home page e se la leggeste mi farebbe davvero molto piacere.

Buon teatro a tutti e buona lettura! 

 Lo spazio scenico come veicolo d’intercultura 1.1 

Il Teatro e la Pedagogia 

 Le note di Chopin del pianoforte suonato da un ragazzo di nazionalità straniera, provenienti da un’aula del Centro Teatro Ateneo di Roma e che faceva da accompagnamento agli esercizi di un seminario tenuto dal professor Ferruccio Di Cori2 di Psicodramma e teatro della spontaneità, utile per poter sostenere l’esame di Storia del Teatro di Marotti, determinò il mio ingresso ufficiale nel mondo dell’invisibile. Ferruccio Di Cori era un uomo, uno psichiatra e insegnante all’Actor Studio, le cui lezioni erano sul teatro delle emozioni, un vero e proprio percorso di drammatizzazione teatrale che consentiva ai partecipanti di relazionarsi con sé stessi, con le proprie paure e i tabù, rafforzando così una ricostruzione del proprio io e migliorando o riscoprendo le relazioni con i familiari, gli amici, i colleghi di lavoro, la società in generale. Iniziò così il mio viaggio su quel treno affollato, per scoprire paesaggi inesplorati fino a quel momento, colori, odori inebrianti e orizzonti nuovi e mi portò a conoscenza di questo luogo di educazione e crescita che è il teatro, completando la preparazione umanistica iniziata al Liceo Classico.« Una delle tappe più significative di questo mio viaggio, fu il Centro Teatro Ateneo3, nato come organismo 2 Di Cori Ferruccio, partito dall'Italia nel 1939 per sfuggire alle leggi razziali, ha costruito negli U.S.A. la sua fortuna. Docente di psichiatria all'Harvard University di Boston e alla State University di New York, direttore di ricerche e training in psicodramma al Kings County Hospital di Brooklyn, ha frequentato, e talvolta curato, importanti uomini di teatro e cinema, da Tennessee Williams ad Arthur Miller, Rex Harrison, Melvin Douglas, Jason Robards ed altri. A metà degli anni '50 i suoi testi teatrali venivano usati come test all'Actor's Studio. Rientrato in Italia negli anni Novanta, nel 1993 è divenuto per sei anni professore a contratto della cattedra di Discipline dello spettacolo di Ferruccio Marotti - dopo Eduardo De Filippo, Jerzy Grotowski, Dario Fo, Peter Stein - e per altri nove docente del Laboratorio di Teatro terapeutico del Centro Teatro Ateneo, il così detto teatro spontaneo delle emozioni: una forma di teatro terapia, variante dello psicodramma, uno strumento semplice di immediato e facile intervento, che consente alle persone coinvolte una visione delle proprie capacità e la possibilità di potenziarle superando inibizioni, paure, insicurezze, conflitti. Ferruccio Di Cori si è spento all'età di 95 anni nel 2007, mentre ancora continuava a insegnare nel laboratorio di teatro spontaneo delle emozioni. 3 http://www.teatroateneoalcentro.it/index.php/teatro-atene-e-il-centro/ 7 interfacoltà nel 1981 per gestire le attività del Teatro Ateneo, con finalità di ricerca e di promozione della cultura dello spettacolo. E’ l’unico teatro esistente in un’università italiana ed è stato costruito nel 1935 come Teatro dell’Università di Roma e Teatro dei Gruppi Universitari Fascisti o Teatro della Gioventù Italiana del Littorio. 

 Nel 1954 fu fondato l’istituto del Teatro, con il compito primario di programmare l’attività del Teatro Ateneo, e ad esso si appoggiò, dal 1961, e l’insegnamento di Storia del teatro e dello spettacolo della Facoltà di Lettere e Filosofia, tenuto prima da Giovanni Macchia e poi da Ferruccio Marotti, il mio docente di Storia del teatro, quello che mi incantò quando entrai per la prima volta nell’aula al primo piano della Facoltà di Lettere e Filosofia della Sapienza. Rimasi sedotta dalle sue indimenticabili lezioni e i suoi libri di studio e ricerche sul teatro balinese e sul teatro povero di Grotowski o sul teatro della crudeltà di Artaud, saranno da me analizzati nei capitoli successivi. Alcuni degli studiosi che ho citato, sono stati docenti e sono stati periodicamente chiamati a tenere corsi, laboratori al Centro Teatro Ateneo. Sono stati professori a contratto, di drammaturgia Eduardo De Filippo, di tecniche originarie dell’attore Jerzy Grotowski, di tecniche di scrittura scenica Dario Fo, di regia Peter Stein, di psicodramma e teatro della spontaneità Ferruccio Di Cori. Ho seguito molti spettacoli al tempo dei miei studi universitari. 

 Il Centro Teatro Ateneo ha organizzato per ogni stagione teatrale tra il 1987 ed il 1995, un programma di spettacoli selezionati tra quelli delle compagnie di ricerca professionali italiane e straniere – per un totale di oltre 1.000 spettacolo e 120.000 spettatori – offrendo agli studenti universitari abbonamenti e biglietti singoli a prezzi particolarmente ridotti.»* Il seminario del professor Di Cori, che ha introdotto il mio discorso sul teatro, fatto di dialoghi, esercizi corporei, suggestioni ed evocazioni come la simulazione che ogni studente fu invitato a compiere attraverso la rappresentazione del momento successivo alla nascita e gli occhi coi quali avrebbe percepito il mondo; Fu un seminario iniziatico, che mi ha dato le basi per intraprendere un percorso di studi umano e sociale, il quale mi ha fatto attraccare nel delizioso porto della pedagogia interculturale.

 Così come il porto è il luogo degli arrivi e delle partenze, la mia sosta 8 è solo l’ultima tappa del viaggio, costellata di storie che porto con me, come quella di Sad, un uomo triste che per campare deve vendere rose in un paese straniero e lo fa da clandestino, come vuole il suo autore Robert Schneider, oppure la storia raccontata a sua figlia da Tahar Ben Jelloun, e non si tratta di una storia qualunque, ma di razzismo, rifiuto dello straniero e della diversità, una cosa che bisogna insegnare ai bambini per tenere lontani sentimenti nocivi all’integrazione e affinché il bambino possa diventare l’ uomo consapevole di domani. Merièm pone delle domande eloquenti a suo padre, pensando il razzismo sia una malattia dalla quale bisogna guarire e l’unica guarigione o la cura preventiva è proprio l’educazione alla diversità. A questo delicato argomento, ha dedicato un libro anche la docente del corso, le cui lezioni mi hanno ispirato al punto di scegliere la sua materia come tesi di laurea, la prof.ssa Angela Perucca, autrice del libro L’educazione dell’infanzia e il futuro del mondo, che ho citato. Nel libro scritto dalla Perucca sull’educazione dell’infanzia, in collaborazione con Barbara De Canale, è posto l’accento sull’importanza della persona e la sua capacità di comprensione integrale della realtà e del mondo. Questa comprensione è l'istanza a cui l'educazione per il futuro è chiamata a rispondere, tenendo conto delle leggi che regolano lo sviluppo infantile. Di qui nasce una proposta di educazione a misura di bambino, capace di recuperare i tesori della migliore tradizione pedagogica e di rimodularli in vista delle emergenze educative e valoriali del presente e delle istanze del futuro. I temi di studio di Angela Perucca delineano i parametri di un agire didattico attento alle interdipendenze sistemiche e capace di gestire la complessità. 

 Un’altra tappa essenziale del mio percorso verso l’intercultura, è il testo di Paulo Freire Pedagogia degli oppressi, che figura tra i testi più significativi del pensiero pedagogico del Novecento, tradotto in 17 lingue e in cui l’autore affronta le problematiche dell’umanizzazione/disumanizzazione degli uomini e delle donne, esaminando i rapporti tra oppressi e oppressori. Eppure la condizione degli oppressi e la storia delle minoranze etniche, in particolare quella degli indiani, ha sempre esercitato un certo interesse e un immenso fascino sulle popolazioni occidentali, a tal punto che un fotografo 9 americano ispirato dal modo in cui queste popolazioni vivevano, ha deciso di fare un’esperienza singolare e unica: vivere in mezzo a loro, ricostruendo attraverso degli scatti fotografici, una civiltà in via d’ estinzione. Sto parlando del lavoro di Edward S. Curtis, esploratore, etnologo e fotografo, che è stato definito il "cantore" degli Indiani d'America, popolo che ha amato e studiato per tutta la sua vita. 

La sua opera si colloca agli inizi del Novecento. Curtis viaggiò nel Nord America, con l'intenzione d’immortalare gli affascinanti usi e costumi (purtroppo già all'epoca in via d’ estinzione) di più di 80 tribù di nativi americani. I suoi scatti sono raccolti con il nome di The North American Indian e a questa singolare esperienza s’ispirò il regista Massimo Natale che mise in scena lo spettacolo Ascolta il canto del vento. Il destino degli indiani d’America con musiche di Matteo Cremolini e la splendida voce di Maria Laura Baccarini. Il sogno di libertà di un popolo affascinante e sfortunato come quello degli Indiani d’America, ridotti in schiavitù e annientati dallo spietato potere dell’uomo bianco, ha preso forma al Sistina attraverso le immagini, anzi le preziose foto scattate da Edward Sheriff Curtis, esploratore americano visionario e idealista dell’800 che tentò di avvicinarsi agli usi e costumi dei Nativi americani, dedicando la sua vita a coloro che tentarono invano di esternare la propria spiritualità e il profondo amore per la natura, il cielo, la terra, ascoltando il canto del vento. Accanto alla voce narrante dello ‘spirito’ di Edward (Gabriele Sabatini), c’è quella celestiale di Maria Laura Baccarini che incarna il popolo indiano, massacrato senza pietà e senza alcuna colpa da un altro popolo, quello dell’uomo bianco che ha saputo soltanto ‘prendere e mentire’ promettendo una libertà ed un’identità sociale e culturale che è stata loro sempre negata, anche dopo il 1924, la data del Congresso USA, dove fu riconosciuta ai Nativi, la piena cittadinanza americana. 

Oltre all’affascinante realtà delle tribù indiane, c’è la danza preghiera dei dervisci rotanti che ho avuto la fortuna di ammirare al Teatro Eliseo durante la scorsa stagione teatrale e che considero un esemplare dimostrazione di evento teatrale come veicolo d’intercultura. Il rituale di ormai 700 anni fa a cui ho assistito, è stato guidato dal maestro Sheik Nail Kesova ed è proprio lui a dare i tempi per la musica e le danze mentre i dervisci, 10 indossando una tunica bianca come un sudario, un copricapo che richiama le pietre tombali dei paesi musulmani, hanno aperto le braccia verso il cielo e il capo chino verso il cuore, piroettando e girando intorno al maestro, per raggiungere l'estasi mistica. E' la tradizione mistica Sufi, di cui sono custodi i Dervisci Rotanti del Galata Mevlevi Ensemble dichiarati dall'Unesco "Patrimonio culturale dell'umanità". Tra seminari di teatro, spettacoli come Schifo, sulla storia di Sad, interpretato da Graziano Piazza, oppure Akropolis, diretto da Jerzy Grotowski, testi importanti come quello di Freire e della Kristeva, oppure i libri sull’educazione alla diversità a partire dall’infanzia come Il razzismo spiegato a mia figlia di Ben Jelloun e quello scritto dalla Perucca, mi barcameno nel porto chiassoso dove mi attende una signora discreta e sapiente chiamata messinscena che mi riporta al teatro nella parte conclusiva della tesi, con lo spettacolo di Vannuccini che non è uno spettacolo vero e proprio ma un evento e s’intitola Respiro e gli attori sono dei rifugiati, approdati sulla spiaggia del palcoscenico e i Percorsi Migranti di un gruppo di giovani immigrati di seconda generazione che pur vivendo in Italia, attraverso la musica, il ballo e il canto, mantengono la propria identità, la lingua, le tradizioni e soprattutto l’immutabile amore per la terra natia. 

Oltre al teatro come spazio dove rappresentare le umane vicende e veicolo d’intercultura, c’è il teatro del sud del mondo, di cui noi europei siamo spettatori e i custodi privilegiati di tante storie come quelle d’amore raccontate da una cantastorie meticcia di Guantànamo, Mimì, la quale solo per una notte incontrò e amò il rivoluzionario Che Guevara. E anche attraverso quest’affascinante figura che era solita sedersi ai bordi delle strade per raccontare i suoi incontri amorosi, l’educazione all’ascolto diventa un modo per trasformare l’altro, il diverso, in un nuovo cittadino del mondo. E così nord e sud del mondo diventano le due facce di un’unica medaglia, con comuni intenti d’incontro e condivisione. Les lieux communs ne sont pas des idées recues, ce sont littéralement des lieux òu une pensée du monde rencontre une pensée du monde… C’est-à-dire, les lieux òu une pensée du monde confirme une pensée du monde. Édouard Glissant

Sei anni di Pennadoro

 Oggi nascevi tu dopo anni di collaborazioni giornalistiche cartacee e online.

Sei stato ispirato dall'amore per il teatro e per lo spettacolo, il cinema, la musica, l'arte, ossia quegli amori che mi sono sempre stati fedeli e che mi hanno accompagnato senza deludermi mai.

Il tuo nome è stato scelto da Annunziata, una donna capace di generare solo idee costruttive e luminose.

I contenuti li cura Tania con immensa dedizione e per la grafica è stato vitale l'aiuto di Iole che ha realizzato l'idea di un giornale in bianco e nero, ossia essenziale e dove avrebbero avuto un'importanza maggiore gli articoli scritti sotto forma di post.

Questo blog ha dato vita a due gruppi Amici del teatro e Leggo recensioni e interviste su Pennadoro che devono iscriversi al blog per continuare a pubblicare le info sui rispettivi gruppi.

Nel salutarvi tutti, vi aspetto su Pennadoro, Il teatro delle emozioni che ha un nuovo dominio.


Il nostro Eduardo, un racconto inedito sul calore e il gelo nella vita del Maestro

In seconda serata su Raiuno e oltre l'orario previsto, slittando dalle 22:50 alla mezzanotte, è stato presentato da Rai Documentari, Il nostro Eduardo, un documentario inedito familiare, culturale e sociale sul Maestro del '900 che ha ispirato il Neorealismo con opere come Napoli Milionaria e che ha scritto ruoli femminili di rilievo come Filumena Marturano, che a suo dire rappresenta il popolo e che furono rappresentati in tutte le lingue in tutto il mondo sia dalla sua compagnia che da prestigiosi attori stranieri.

Il calore e il gelo della vita di Eduardo De Filippo, passa dai racconti dei nipoti Matteo, Tommaso e Luisella, i figli dell'amato Luca De Filippo, all'attrice Marisa Laurito che ricorda con commozione il provino con Eduardo e la magnifica esperienza vissuta.

Sono molti i video e le testimonianze di amici, parenti e critici teatrali come le mie insegnanti dell'università la Sapienza da Antonella Ottai, alla relatrice della mia tesi su Eduardo, Paola Quarenghi.

Si ricorda in questo straordinario documentario diretto da Didi Gnocchi e Michele Mally, il peso della drammaturgia eduardiana in Italia e nel mondo, le difficoltà della vita di un artista del suo calibro che scrisse per tutti i ceti sociali, il difficile rapporto con Peppino, l'amore per Titina e per le sue tre mogli, la sua poesia e l'incontro e la successiva collaborazione con Pirandello con cui scrisse l'Abito nuovo e con Pasolini, da cui dovette congedarsi troppo presto.

Sia le sue opere racchiuse ne La cantata dei giorni pari che ne La cantata dei giorni dispari che il suo rapporto con la tv, che usò e dalla quale non si fece usare, la difficile ricostruzione del teatro San Ferdinando di Napoli e il suo rapporto e la devozione per il padre Eduardo Scarpetta, scorrono velocissime nel documentario, così come si conclude la vita di questo immenso e amatissimo drammaturgo, attore e regista, a 120 anni dalla sua nascita e che è indispensabile conoscere, studiare e ricordare.

Augurandomi che questo documentario passi in prima serata, sarebbe una vera conquista, ringrazio la Fondazione Eduardo De Filippo, Sky Arte, il MIBACT, i registi e tutti coloro che lo hanno realizzato.

L'amato teatro di Eduardo non morirà mai. 

PennadorodiTania CroceDesign byIole