Genitori vs Influencer

 Questa sera ho visto Genitori vs Influencer il terzo film diretto da Michela Andreozzi  in prima visione su Sky. Mi è piaciuto moltissimo perché è un viaggio alla scoperta della generazione Z, rappresentata da Simone, la giovane e bella figlia del professore di filosofia Paolo Martinelli, il sobrio insegnante che diventa attraverso un video ripreso da Simone a sua insaputa, uno zimbello sul web, taggato come #PADRETROMBONE, ossia un anti influencer.

Appartenendo alla generazione X ed essendo laureata in Lettere e Filosofia, sono stata sedotta dalle lezioni del prof. Martinelli/Fabio Volo, un papà single che ha cresciuto sua figlia con affetto e dedizione ma lei è intenzionata a diventare influencer a tutti i costi e contro il volere paterno.  

Simone, la bravissima Ginevra Francesconi, vorrebbe essere come Eleonora (Giulia De Lellis) che interpreta se stessa e la aiuta a lottare contro un padre intollerante, pubblicando video provocatori dove emerge il conflitto tra le due generazioni a confronto.

Fabio Volo, azzeccatissimo nel ruolo di Paolo, un padre premuroso e uomo carismatico, si ritrova ad avere un profilo da @nti_influencer con milioni di followers e questo lo condurrà a tenere lezioni di filosofia sul web.

La filosofia del cogito ergo sum, nel mondo dei social è "verba volant, social manent", pronunciata dal preside della scuola, Massimiliano Bruno.

Commoventi sono le scene sull'autobus dove padre e figlia ritrovano momenti felici di un passato dove bastava parlare senza taggarsi o condividere per poter comunicare.

Bella la fotografia e il percorso stupendo nella Roma di notte, bella la musica, tra le note di Edoardo Bennato e quelle di Samuele Bersani.

Mi sono piaciuti oltre a Fabio Volo e a Ginevra Francesconi, anche Paola Letizia Cruciani, Nino Frassica, Paola Minaccioni e la stessa Michela Andreozzi.

"Esistere è cambiare" è il bellissimo aforisma del filosofo francese Henri Bergson, pronunciato dal prof. Martinelli su YouTube sul finale. E pensare che studiai il saggio Il riso sul significato del comico di Bergson e ciò mi riporta agli anni '90, quelli in cui si studiava solo sui libri di carta. I tempi sono cambiati. Ed è normale che sia così. 

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6 commenti:

  1. Belloooo!!! Non vedo l'ora di poterlo vedere! Mi hai incuriosito e, lo confesso, emozionato.

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    1. Il tema trattato nel film è difficile da rappresentare e Michela Andreozzi ci è riuscita davvero benissimo, riuscendo a incuriosire e a emozionare. La filosofia che traversa il film : Esistere è cambiare, la sposo per necessità e per scelta consapevole. Grazie per il commento e spero tu possa vedere presto il film su Now si può vedere oltre che su Sky.

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  2. Visto. bel film e purtroppo molto attuale, mi sono sentito un pò come il professore anche se vengo da una generazione ancora più antica , quella del grande Alberto Manzi tanto per far capire , ma il film mi è piaciuto davvero tanto , complimenti ai protagonisti e a te per la precisa recensione .

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    1. Manzi concordava con la filosofia del cambiamento e dell’apprendimento in età avanzata. Per cui chi si ferma e non vuole evolvere è intrappolato in un passato che non consente di vivere appieno i privilegi del presente, anche quelli tecnologici. Grazie per il commento e w lo studio e l’evoluzione!

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  3. GIUSTISSIMO !!! A PENSARCI BENE ALBERTO MANZI E' STATO IL PRIMO INFLUENCER DELLO SCHERMO CHE SIA QUELLO DI UN PC , DI UN CELLULARE O DELLA TV !!!

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    1. Sono d’accordo! Bella riflessione! Hai avuto una vera fortuna ad averlo avuto come insegnante. I maestri di scuola sono anche maestri di vita.

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PennadorodiTania CroceDesign byIole